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Il peggior downswing di Nicola Cappellesso: “Persi tutto il bankroll online, dovetti ripartire dagli FPP…”
Chi gioca a poker – a dir la verità forse non tutti – sa che dovrà affrontare in carriera qualche momento buio, in cui i soldi, invece di arrivare a ‘gonfiare’ la cassa, volano via. Talvolta quasi senza una spiegazione razionale.
Dopo la chiacchierata con Andrea Dato, oggi ci ha parlato del suo downswing più pesante il grinder veneto Nicola ‘JhonCheever’ Cappellesso, che da circa un anno risiede a Nova Gorica per provarci anche sul ‘dot com’.
“Nasco come player di cash game live – ha voluto premettere Nicola – ho giocato molto al casinò, a livelli non bassi, quindi sono sempre stato abituato alla possibilità di perdere parecchi soldi, ma con la consapevolezza che dal vivo, comunque, li avrei recuperati. Il peggior swing di cui voglio parlare, perciò, riguarda l’online e l’ho subito quando ho iniziato a grindare mtt”.
La carriera davanti al monitor di ‘JhonCheever’ è iniziata circa due anni e mezzo fa, affiancato da amici già vincenti quali Luca ‘Steva10’ Stevanato e Christian ‘ninetto1989’ Nuvola che lo hanno spinto a provarci coi tornei multitavolo, specialità in cui hanno sempre eccelso.
“Il primo mese andò molto bene, vinsi qualcosa come 11.000 euro, ma ero ignaro di quello che sarebbe successo di lì a poco. Successivamente, infatti, persi tutto quello che avevo ottenuto come profit, anche qualcosa in più. Credo di aver lasciato ai tavoli circa 13.000€ giocando ad abi 25€. Allora non facevo i 250€ e neanche il Need for Speed. Mentalmente fu un duro colpo, perché online si fa tanto volume e pare impossibile non fare abbastanza in the money almeno per chiudere in breakeven”.
Il conto gioco deperisce, la fiducia latita e la voglia di lasciar perdere tutto ha così sfiorato seriamente Nicola.
“Era chiaramente colpa mia. Non avevo abbastanza esperienza e skill all’inizio, ma tablavo tanto, troppo. Dopo un po’ di titubanza, ripartii dagli FPP accumulati, vinsi un ticket per un torneo da 250€, andai a premio per quasi 500 euro, il pomeriggio del giorno successivo vinsi un torneo e da quel momento non ho più ricaricato”.
Da esperto del ‘giochino’ qual è – sia sul fronte live che online – abbiamo chiesto a Cappellesso se nei momenti di buio sia consigliabile staccare totalmente dal poker.
“Dipende. Lo è se stacchi appieno, ovvero se vai a farti una vacanza e non pensi a quello che è accaduto ai tavoli. Se invece te ne stai a casa non serve a nulla, perché il pensiero alla fine va sempre lì, non ti molla. A quel punto tanto vale grindare e provare a farlo al meglio”.
Tutto ciò di cui abbiamo discusso finora riguarda il ‘punto it’, mentre del ‘punto com’ Nicola è quasi restio a parlarne. Quasi fosse un amore mai nato, che gli ha voltato le spalle ancor prima che cominciasse una relazione.
“Sul punto com non ho mai vinto. Da quando solo a Nova Gorica, quindi da circa un anno, non sono mai riuscito a far qualcosa di buono sui siti internazionali. Sembra che il mio account, a differenza di quello di altri, non funzioni (ride di gusto). A parte le battute, tra poco tornerò definitivamente a casa, perché l’affitto costa, la vita è cara e tra poker e star qua mi sono partiti davvero troppi soldi. Non ha senso insistere. Continuerò sul punto it con convinzione, seppur non si possa guadagnare tantissimo. Credo comunque 30.000€ all’anno siano ancora fattibili, quindi sempre meglio che andare a lavorare in fabbrica…”.
Non solo online, ma nel plan di Cappellesso c’è pure il live oltreoceano.
“Andrò un paio di mesi a Las Vegas per giocare cash game, ma non lo farò nel periodo delle WSOP. Ho la ragazza che lavora e vive a Treviso, di conseguenza non posso spostarmi definitivamente in posti, come ad esempio Malta, dove si può alternare online e live con continuità. A Nova Gorica, infatti, l’action ai tavoli di cash game c’è solo durante il fine settimana quando ci sono i tornei, altrimenti è nulla…”.