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Stevanato e il suo ‘matto’ weekend: “Ho fatto 230 mtt, non sentivo il braccio e il mouse quasi non si muoveva!”
Lo scorso weekend Luca Stevanato è stato monotematico: poker.
Niente distrazioni, niente divertimenti, niente. Solo un mass-grinding folle, almeno per i comuni mortali.
Il professionista veneto, dalla suo ‘ritiro’ di Nova Gorica, ha infatti giocato in un giorno oltre 200 tornei, tra dot com, dot it e dot fr.
In mezzo a tanti buoni risultati e tanti final table, spicca la vittoria nel ‘The Big 55$’ da 70.000 dollari garantiti, che gli ha fruttato poco meno di 15.000 dollari.
Passata la stanchezza per questa maratona mtt – cui comunque Luca è abituato – ci abbiamo fatto due chiacchiere per capire com’è andata la ‘massacrante’ giornata.
IPC: Luca, avevi mai giocato così tanti tornei in un lasso di tempo breve? Qual è il segreto per rimanere focused per, immagino, infinite ore?
Luca Stevanato: No, non ricordo di aver mai giocato oltre 200 mtt in un sol giorno. Comunque ogni volta che sto in Slovenia per grindare sul dot com 100/130 tornei li faccio sempre. Rimanere focused è una parola grossa, vista l’infinita massa già mantenere per tutta la sessione un B/C game sarebbe già un successo.
IPC: Su Facebook hai scritto di non aver guardato la cassa durante la sessione per non essere turbato dall’andamento della stessa. Ha funzionato questo ‘trucco’ sul mindset e sui risultati?
L.S.: Si, mentalmente ha influito. Non ho mai avuto infatti il pensiero di dire ‘devo fare almeno tot in questa deeprun per fare breakeven’. Personalmente, comunque, è uno dei pochi leak a livello di mindset che ancora non riesco a migliorare molto…
IPC: Sei uno di quei grinder per cui la quantità conta più rispetto alla qualità? Perché la tendenza online, visto l’innalzamento del livello medio, è quella di aprire sempre meno tavoli e provare a non missare alcuno spot.
L.S.: Per il mio modo di giocare prediligo più la massa che la qualità. Ci rimetto soprattutto nel dot it, dove magari ho i tavoli ‘stacked’ e non li considero molto (ride). Nel dot com, però, vista l’infinità varianza, credo che la massa sia fondamentale, lì cerco di perdermi meno tornei possibili. Poi, certo, se uno può contare su un bankroll bello sostanzioso e può permettersi di giocare ad abi 120$ con picchi di 10/12 tavoli, ben venga, beato lui! Ma questo non è il mio caso, faccio sempre parte della ‘classe operaia’ del poker…
IPC: Ci racconti com’è stata quella giornata da record? Ce l’hai fatta almeno a mangiare?
L.S.: Sveglia alle 11.00, spesa, doccia, poi mi son fatto una classica pasta col tonno (ride). Mi sono messo alle 13.30 al pc per registrarmi ai tornei, ci ho messo un’oretta. Il primo torneo partiva alle 15.00, poi via con la maratona! La sera non sono riuscito a cenare, ho mangiato qualcosa solo verso mezzanotte, un po’ di prosciutto e frutta. Lo scorso weekend ero solo in appartamento, dunque era un’impresa riuscire a cucinare qualcosa di decente durante la sessione, di solito ci sono lo ‘chef’ Cappellesso e Christian (Nuvola, n.d.r.) che mi danno da vivere. Le pause da 5 minuti a volte nemmeno le facevo, perché o avevo qualche spot da giocare o ero impegnato a sistemare tutti i tavoli, perché se sono messi male tilto! Quindi appena il tempo di andare in bagno e poi di nuovo sulla sedia…
IPC: Quali sono, quindi, i numeri ufficiali di quella giornata? E’ stata profittevole? Hai avuto momenti di difficoltà in cui ti sei detto ‘ma chi me l’ha fatto fare’?
L.S.: Certo certo! Quando non riesci ad andare in bagno, oppure hai una fame irreale ma non hai tempo di mangiare. La cosa peggiore, però, è quando dopo un paio d’ore non senti più il braccio e il polso, muovi talmente lento il mouse che cominci a finire in sitout dappertutto e impazzisci. E’ là che cominci a fare selezione e cominci a ‘tirare’ i tornei peggiori (ride). Nel dubbio, magari, calli e se busti quasi non tilti. Numeri alla mano, ho giocato circa 220/230 mtt (c’erano anche 60/70 satelliti, ma belli corposi perché c’era il Main Event TCOOP). Ho perso qualcosa nel dot it e nel dot fr, mentre nel dot com fortunatamente ho chiuso con più 17.785$ in cassa, con uno spending di 8.600 dollari. Ho centrato sette tavoli finali, un primo, un secondo, un quarto, due sesti e due noni. Più cinque ‘last two tables’ in tornei interessanti.
IPC: Parlando col tuo coinquilino Nicola ‘JhonCheever’ Cappellesso, ci ha confessato che, avendo difficoltà sul dot com, tra non molto tornerà in Italia. Come ti sta andando, invece, sui siti internazionali? Si rischia davvero di non farcela in mezzo a quei field oceanici? Il mass-grinding è l’unica ‘medicina’?
L.S.: Si, purtroppo Nicola ha fatto questa scelta, che comprendo. Nel dot com, del resto, è più facile non farcela che farcela. Si ha uno spending giornaliero molto alto anche a un abi medio come il mio, i field sono grandissimi e un colpo in late stage può spostarti il mese, se non l’anno. Sopportare tutto ciò non è certo facile. Quando chiudi deeprun tra settimo, decimo, dodicesimo posto e vedi che il primo prende 10.000$/20.000$/50.000$ con la cassa che continua a scendere, beh, è dura. Io stesso ho swingato 22.000€ in 1.100 games al mio abi, chiudendo più volte tra il 10° e il 15° posto, come non ha fatto altro che fare l’amico ‘JhonCheever’ per tutto il 2015. Per fortuna il mio account è diverso – scherza – e ho recuperato tutto con gli interessi in due giorni! Non so se il mass-grinding sia la medicina, conosco gente che fa 6 tavoli al giorno e vince, come gente che ne fa 100 e perde. Quella mia è una scelta, mi piace massare.
IPC: Hai un sogno per questo 2016 appena iniziato? C’è un torneo che, payout a parte, vorresti mettere in bacheca?
L.S.: Nessun sogno, mi basterebbe continuare su questa scia e cercare di migliorarmi. Sul dot com c’è sempre da imparare. Vorrei togliermi il sassolino di questo Sunday Rebuy, che è il mio domenicale preferito: ho già fatto 11°, 15°, 19° e 28°. Poi se ci riesco col Sunday Million non lo butto, eh!