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Pokerstars APPT – Auckland
Lo Skycity Hotel di Auckland, in Nuova Zelanda, ha ospitato la terza tappa del Pokerstars APPT (Asian Pacific Poker Tour). 306 contendenti si sono dati battaglia in quello che è risultato essere il più grande torneo pokeristico mai giocato in Nuova Zelanda, generando una prima moneta di oltre 257.000$ neozelandesi.
Anche in questa occasione molti professionisti griffati Pokerstars hanno preso parte al torneo, con il principale intento di promuovere e sponsorizzare il Texas Hold’em in Oceania. Greg Raymer era sicuramente il nome di maggior rilievo tra i professionisti seduti al tavolo, anche se nel giro di pochi livelli è stato eliminato senza che le carte gli dessero una mano.
Joe Hachem è invece riuscito a tenere alto il nome di Pokerstars, approdando senza problemi al day 2 della manifestazione. Tra gli altri giocatori di una certa importanza, annoveriamo Edward Sabat (vincitore della tappa di Macau), David Saab (campione della tappa di Manila nel 2007) e Eric Assodourian (vincitore della scorsa edizione della tappa di Manila).
Proprio quest’ultimo, però, è stato eliminato quasi subito all’inizio del day 1B, dovendo quindi rinunciare alla possibilità di difendere il titolo.
All’inizio del day 2 erano ancora 106 i giocatori a battagliare per un posto fra i 32 che sarebbero andati a premio e, come spesso accade nel poker, i colpi di scena non sono certamente mancati.
A finire in bolla (il primo a non andare a premio) è stato Alex Bond che, andando all-in con A Q
, è stato chiamato dal coreano Wang Che Jung con Q
10
. Un dolorosissimo 10 al turn ha spento quindi i sogni di gloria dello sfortunato australiano.
A questo punto i giocatori più corti hanno potuto spingere all-in con molta più tranqullità le loro ultime chips e, nel giro di poche mani, si è giunti all’agognato tavolo finale… anzi no.
Infatti l’organizzazione ha deciso di sospendere le ostilità con ancora 11 giocatori in gara, che si sono ritrovati il giorno seguente,12 ottobre, a combattere per un posto al tavolo finale da 9 giocatori.
Sono bastati solo 30 minuti per sancire i nomi dei due sfortunati a dover abbandonare la scena a un passo dal final table. Edward Holdcroft e Eric Mutrie si sono comunque potuti consolare con un premio di 10.281$ ciascuno.
Il tavolo finale era dunque così composto:
Seat 1: Daniel Craker – 447,000
Seat 2: Nathaniel Seet – 348,000
Seat 3: Wai Yuen – 162,000
Seat 4: Matthew Konnecke – 80,000
Seat 5: Wang Jung – 373,000
Seat 6: Luke Stanford – 860,000
Seat 7: Jani Karke – 49,000
Seat 8: Dan Sing – 198,000
Seat 9: Michael Mariakis – 262,000
Konnecke e Karke, i due più corti all’inizio del final table, sono riusciti a trovare velocemente un importante double up, e così è stato il cinese Wai Yuen a dover abbandonare il tavolo finale per primo con A K
scoppiati da Q
J
del connazionale Wang Jung. Mariakis e Karke si sono invece dovuti accontentare rispettivamente dell’ottava e della settima posizione.
Al sesto posto si è classificato Nathaniel Seet, che spingendo all-in con Q 5
è stato chiamato da Jung con A
10
. Un’amara donna al river ha comunque eliminato Seet, in quanto al cinese ha fatto chiudere un’improbabile scala a incastro.
Luke Stanford ha invece terminato il torneo al quinto posto con un premio di oltre 45.000$ mentre, per vedere l’eliminazione successiva, si sono dovute attendere addirittura 30 mani. Su un flop 10 7
A
, Sing tenta una continuation bet con K
Q
dopo il check di Jung, che però chiama con J
10
. Al turn è sceso un J
che è valso un altro check, stavolta in slowplay, da parte di Jung. Sing però chiude una clamorosa scala a incastro e punta ancora con l’obiettivo di ottenere il raise all-in da parte dell’avversario. Cosa che quasi inevitabilmente avviene e Sing non può che chiamare soddisfatto con la sua scala nuts.
Jang avrebbe ancora quattro out per un incredibile full che infatti si materializza al river con un J , eliminando così lo sconsolato Sing che si accontenta comunque di 60.000$ in più sul suo conto in banca.
Jung sembrava davvero inarrestabile, dal momento che era stato il protagonista di praticamente tutte le eliminazioni fino ad allora, ma a quel punto la fortuna ha deciso di abbandonarlo, facendogli perdere piatti molto sostanziosi che lo hanno retrocesso al poco gratificante ruolo di short stack. Poche mani dopo è costretto a muovere all-in con K 6
, ma viene giustiziato dalla coppia di 8 di Craker.
L’heads up finale tra Cracker e Konnecke è durato la miseria di sole due mani, data anche la grande disparità di chips a favore di Cracker. Quest’ultimo apre la mano con un raise a 120.000 chips, ricevendo un reraise a 500.000 chips da parte di Connecke.
Cracker decide di mandare la vasca con 2 2
e Konnecke chiama con A
9
. Il board è K
10
6
5
Q
e il neozelandese fa suo il torneo più ricco di sempre in Nuova Zelanda.
Il destino ha voluto che fosse proprio un neozelandese a consacrarsi campione tra le mura amiche, mentre Konnecke si è ampiamente tirato su di morale con un premio di 162.791$.
La prossima tappa dell’APPT si svolgerà dal 13 al 16 novembre all’Hyatt Hotel Casino di Manila, nelle Filippine. Come sempre restati sintoneizzati su ItaliaPokerClub per il resoconto del torneo.
Giovanni Marangoni