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Kevin MacPhee a gamba tesa sulla questione scammer: “L’outing di Phil Galfond è un precedente pericoloso!”
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Il mondo del poker si riempie purtroppo ogni giorno di nuovi episodi di scam sia per quel che riguarda il pianeta online ma sempre più ultimamente anche nel mondo live.
Sono ormai all’ordine del giorno le denunce fatte dagli scammati che accusano neanche troppo velatamente ex amici di averli defraudati o di non aver restituito un prestito di denaro.
Anche in Italia sono di recenti sorti gruppi di denuncia sul popolare social network Facebook e si sono assistite accuse dirette e altisonanti anche all’interno di un casinò durante un evento internazionale con un giocatore che ha rincorso un proprio presunto scammer.
L’ultima e fragorosa voce di denuncia è partita da un campione di fama mondiale come Phil Galfond che ha accusato di scam il giocatore francese Samuel Touil.
Subito dopo è stato Shaun Deeb a far partire un nuovo j’accuse contro un giocatore storico come Eli Elezra e contro il russo Litvinov.
A margine delle interviste di rito per la sua pick da parte dei New York Rounders nel draft della Global Poker League è intervenuto su questi casi anche il campione WSOP Europe Kevin MacPhee, strettamente legato al bel paese per aver partecipato all’ultima edizione dell’Italian Big Game.
“Le accuse fatte da Phil Galfond per quanto circostanziate e fondate sono a mio avviso probabilmente un precedente pericoloso. Pubblicizzare questi episodi su uno dei maggiori siti di riferimento come Pokernews è un precedente piuttosto grave, specie perchè so che dopo la pubblicazione del caso Galfond anche Shaun Deeb ha denunciato un episodio del tutto simile ma nessuno ha pubblicato la sua storia.”
A dir la verità le accuse di Deeb nei confronti di Elezra sono state riportate da David Tuchman durante il suo Podcast “Under the Gun”, sebbene alcuni siti americani abbiano preferito passare a fari spenti sulla vicenda.
Kevin MacPhee esprime poi il suo deciso parere sulla questione degli scam e dei debiti dovuti a prestiti tra giocatori:
“Anche io ho qualcuno che mi deve più di 100.000 dollari e so benissimo che non mi ripagheranno il loro debito nonostante io non abbia mai fatto outing su questi casi dichiarando i nomi degli scammer. A mio avviso la verità è che il mondo del poker a volte è veramente strano: sembra che ogni tanto ci si metta una benda sopra gli occhi e si faccia finta di niente mentre altre volte si voglia a tutti i costi pubblicizzare un episodio spiacevole.”
MacPhee non va giù per il sottile e circostanzia a sua volta la questione con il caso di Sorel Mizzi, accusato di aver barato durante il main event WCOOP.
“Basta pensare alla Global Poker League per capire il mio discorso e questo mettersi un foglio di carta davanti agli occhi dei giocatori di poker e degli addetti ai lavori. Sorel Mizzi è stato scelto mentre è al centro di una grave polemica alla quale si è semplicemente rifiutato di rispondere e commentare. Per me è un po’ ridicolo vedere come funzionano queste cose nel mondo del poker e penso che eventi come la GPL dovrebbero adottare qualcosa di simile a un codice etico che i giocatori dovrebbero rispettare anche se mi rendo conto che sarebbe abbastanza surreale se qualcosa venisse a galla mentre si sta svolgendo la manifestazione.”
Si accendono dunque gli animi prima ancora del via della competizione: vedremo se dopo queste nuove accuse il canadese Mizzi vorrà intervenire a riguardo e se ci potranno essere ulteriori sviluppi della vicenda.
Quel che è certo è che il mondo del poker è letteralmente diviso sull’utilità di porre sotto la luce dei riflettori i ripetuti casi di scam e di prestiti non restituiti che aumentano ogni giorno.
Meglio l’omertà per non creare pericolosi precedenti o far uscire a galla il torbido come ha voluto fare Galfond nel caso Touil?