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Savinelli carico per l’EPT di Montecarlo: “Adesso giro meno il mondo, in compenso sto studiando tantissimo!”
Mancano poco meno di due mesi all’inizio del Grand Final EPT di Montecarlo, ma c’è chi ha già in testa – e non solo – il plan per una manifestazione che ha tutti gli ingredienti per essere bellissima.
Carlo Savinelli, poker manager del Casinò di Lugano, sarà presente in Costa Azzurra e ha comunicato su Facebook che giocherà tornei per uno spending complessivo di 28.500€, tra cui spiccano l’High Roller da 10.300€ del 26 aprile e l’immancabile Main Event da 5.300€.
“Sono davvero presissimo con gli impegni a Lugano – confessa Carlo – quindi appena posso ‘scappo’. E’ chiaro, le tappe dell’EPT sono -ev per antonomasia, sono molto dure, ma per quanto concerne i buy-in fino a 2.000€ sono sicuramente abbordabili. Ci sono tornei più vicini alle mie caratteristiche, alcuni divertenti come flipout e bounty, poi qualcuno che faccio per confrontarmi con gli altri, dove penso comunque di avere un ROI positivo: è il caso dell’High Roller da 10.300€”.
I punti di riferimento per i professionisti italiani, oggi, non possono che essere Mustapha Kanit e Dario Sammartino, abbiamo perciò chiesto a Savinelli cosa manchi a lui, tecnicamente e non, per raggiungere quei livelli altissimi.
“Musta e Dario sono dei giocatori eccezionali. Il primo credo abbia una padronanza nei marginali fuori dal comune, quindi figuriamoci il resto, il secondo invece ha una gestione del flow davvero pazzesca. Loro sono l’esatta rappresentazione di ciò che devi mirare, lavorando duramente, quando inizi a giocare mtt e cash game. Non so cosa mi manchi, di certo tante ore di studio, quindi proprio il duro lavoro…”.
L’annoso problema delle trasferte di poker sono gli extra, che pesano sempre molto nel bilancio dei player. Per Carlo, però, il risparmio non è semplice da attuare quando è fuori per ‘grindare’ tornei live.
“Metto in conto 200€ a notte per dormire e 70€ a pasto di media. E’ ovvio, se vai in doppia e mangi un panino al volo risparmi. Io non risparmio su niente quando vado in trasferta, sia perché mi darebbe karma negativo (ride) sia perché se giochi 15.000€/30.000€ di tornei sarebbe una ‘cafonata’, come direbbe De Sica, risparmiare sul resto”.
Il nuovo lavoro di Carlo gli permette di girare meno per il mondo per dar caccia ai trofei, però un aspetto positivo c’è e riguarda proprio il poker giocato del professionista di Maddaloni.
“Sto studiando tantissimo, molto di più rispetto a quando ero sempre in giro per le varie tappe live. Stare ‘dall’altra parte’ resta per me una sfida super-stimolante, che mi sta arricchendo come persona. Mi permette infatti di vedere le cose da un’angolazione diversa. Il torneo ‘perfetto’ da giocare, se dovessi sceglierne uno su tutti, sarebbe il Main Event WSOP: stack da 50.000 chips, tanti fish e struttura lenta”.
Non potevamo dimenticare la Global Poker League, manifestazione in cui Savinelli non è stato scelto da nessuno dei team. Resta, quella si, una remota possibilità di far parte del ‘circus’ attraverso le wild card.
“Non ero nella lista ufficiale. Credevo di aver mandato l’iscrizione ma qualcosa è andato storto. Max (Pescatori, n.d.r.) mi ha dato una mano per rimediare, lo ringrazio. Non sarò una delle wild card, credo che lui le abbia scelte da tempo e non mi ha contattato. Il contratto dei giocatori rimane comunque troppo sbilanciato verso la GPL, ma la manifestazione è una cosa eccezionale per il poker e l’idea di Dreyfus geniale. Sinceramente non sono d’accordo sulle scelte di Adams e ‘cesarino’, non perché non siano validi, ma avrei però fatto delle scelte diverse. Certo, se Musta li ha scelti (no, non abbiamo sbagliato a riportare, Savinelli ha nominato proprio Kanit anche se era Max a fare le scelte del Draft, n.d.r.) sono convinto che saranno in grado di affermarsi e dire la loro nella GPL…”.