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il 31 Mar 2016

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Alec Torelli: Sotto stress nella real life? Stai lontano dal tavolo da poker

Alec Torelli: Sotto stress nella real life? Stai lontano dal tavolo da poker

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Alec Torelli è senza ombra di dubbio un ottimo poker coach, le sue rubriche “Hand Of The Day” ed il suo libro “The Four Steps To Beating Anyone At Poker” ne sono una conferma.

Ma Alec attraverso il suo sito si dimostra a volte anche un ottimo life coach, approfittando delle domande dei suoi follower per approfondire aspetti esterni ma correlati al poker.

Ne è un esempio il recente video in cui parla di come comportarsi con lo stress quando siamo al tavolo da gioco.

Uno dei suoi fan scrive di essersi trovato in brevissimo tempo in una situazione terribile: il padre è morto da poco, la madre è malata e non può lavorare, ed è stato licenziato da un lavoro che gli fruttava $42.000 all’anno.

Per fare fronte alle spese, alle tasse, aiutare la famiglia del partner (anche essa in una situazione non ottima), il poker resta l’unica speranza, ma proprio per questo giocare è diventato molto stressante.

Torelli risponde con una metafora pokeristica: “Sicuramente ti trovi in uno spot difficile. Non si possono decidere le mani che vengono distribuite, ma sicuramente si può cercare di giocarle al meglio possibile ed estrarre il massimo valore possibile da ognuna di queste.”

A volte lo stress può essere positivo, ispira a lavorare più duramente, a tenerci attenti, a evitare i pericoli, ma più comunemente quando non abbiamo una valvola di sfogo diventa un problema.

Stabilità economica, esercizio fisico, svago e passare un po’ di tempo con amici e parenti sono ottime valvole di sfogo, ma le droghe, l’alcol ed il gioco d’azzardo sono sicuramente negative.

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È per il sottile confine tra poker e gambling che Torelli ha deciso di affrontare la questione, ricordando che gli sfoghi negativi fanno solo ristagnare quella situazione.

“Le persone che siamo fuori dal tavolo sono le stesse che siamo al tavolo. Ogni problema, ogni emozione, viene con noi quando ci sediamo e influisce in qualche modo sul nostro gioco. Se positiva magari rendendoci troppo confident, se negativa magari money scared. Se esiste una fonte di stress non possiamo semplicemente chiudere gli occhi, il nostro obiettivo è fare in modo che lo stress entri ed esca da un’altra parte, senza intaccare il gioco. Se lo stress entra nel tavolo con noi probabilmente giocheremo peggio, saremo meno pazienti, meno disciplinati, e i nostri guadagni statene certi, ne risenteranno.”

Alec entra poi nel dettaglio del problema del suo follower, ricordando non troppo implicitamente di non cadere nel trabocchetto dell’azzardopatia:

“Quando il poker diventa l’unica fonte di soldi non si fa altro che aggiungere altro stress a quello già esistente. Giocheremo sempre focalizzati sulle vincite e si sa quanto questo sia da evitare. Inoltre, anche se riuscissimo a superare tutto questo, giocare bene e triplicare il bankroll -ipotizziamo di $3.000- in poco tempo, sarebbe una grande impresa, ma non sarebbe comunque sufficiente a garantirci la tranquillità, non ci cambierebbe la vita né sarebbe una soluzione al nostro problema. Raggiungere questo risultato con una solida gestione del bankroll è molto difficile, e si corre il rischio che per riuscirci decidiamo di cercare il guadagno veloce alzando troppo il limite di rischio. Un grande sbaglio è quello di pensare all’obiettivo senza pensare ed apprezzare il percorso che porta ad esso.”

Ed ecco per concludere il consiglio definitivo di Alec per il suo fan: meno poker, più focus sulla propria vita ed il proprio stress:

“Il mio consiglio è quello di fare un passo indietro, prendere tutto lo stress che abbiamo nel poker e cercare un’altra meta dove incanalarlo, come facevamo prima. Prenditi una pausa dal poker e cerca di ritrovare il tuo spazio nell’ambiente lavorativo dove ti trovavi prima, cerca di reinserirti nel mondo del lavoro, in modo che le tue entrate fisse riescano a coprire la dose di stress accumulata. Dedica tempo a famiglia, amici, hobby, palestra, cerca di sistemare tutte le fonti di stress e incanalare il resto in qualche altra direzione. Una volta fatto allora si potrà tornare a cercare il successo nel poker. Se ti sembra una cosa sciocca allontanarsi così da questo obiettivo, immagina come se fosse un punto su google maps: la strada più veloce e più ovvia da noi a punto B sarebbe una linea retta, ma magari in mezzo si trova un ostacolo o dei lavori in corso. A quel punto la scelta migliore è prendere una strada più lunga, fare un giro più tortuoso ma che alla fine ci porterà lì. Nella tua vita in questo momento c’è un ostacolo, e la scelta più saggia è prendere la strada più lunga.”

 

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