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Otto anni di carcere per Evan Kochav, poker player che rubò 562.000$ con lo schema Ponzi
Avete mai sentito parlare dello schema Ponzi? È un modello economico di vendita truffaldino che prende il nome da un italiano immigrato negli Stati Uniti a inizio ‘900. Ha provato a metterlo in atto, quasi un secolo dopo, anche un giocatore di poker di nome Evan Kochav.
È stato condannato a otto anni di carcere nel New Jersey il 34enne Kochav, per aver derubato oltre 500mila dollari promettendo a degli ignari investitori guadagni inesistenti. Nel mese di dicembre Kochav è stato giudicato colpevole per i fatti avvenuti tra il mese di ottobre del 2012 e il mese di aprile del 2014.
Kochav è un ex broker che da anni gioca anche a poker nei casinò della East Coast americana, in particolare ad Atlantic City, dove ha vinto tra l’altro una prima moneta da oltre 70mila dollari in un torneo, secondo il noto database di HendonMob. Ai suoi clienti ha promesso di investire i soldi nell’edilizia, nel mercato del petrolio, in quello dei minerali e in molti altri settori…
In realtà però Kochav questi soldi li ha sperperati nel poker e in altri giochi da casinò. Nel periodo incriminato ha giocato nei casinò del New Jersey, della Pennsylvania e della Florida. Non ha disdegnato nemmeno i casinò online. Non solo, ha anche comprato diversi biglietti per andare a vedere delle partite di football.
Sono state una decina le persone sicuramente truffate da Evan Kochav, che però adesso dovrebbe rendere in qualche modo i soldi rubati. Nulla di che se pensiamo che Charles Ponzi (nella foto in basso in bianco e nero), colui che diede il nome al famoso schema, riuscì a convincere 40.000 persone e a far investire 15 milioni di dollari attorno al 1920…
Lo schema Ponzi consiste praticamente nell’avviare e sviluppare una catena di investimenti finanziari millantati, sfruttandola fiducia derivante da un inizio positivo. In una prima fase al cliente viene infatti promesso un buon guadagno in tempi brevi, che effettivamente il truffatore riesce a pagare anche a costo di andare in perdita.
In una seconda fase il truffatore può chiedere più soldi, rivendicando i suoi precedenti pagamenti. Ovviamente più sono i clienti e maggiori saranno i soldi investiti. Come potete immaginare, questo è uno schema fallimentare per definizione, destinato prima o poi a terminare quando i debiti accumulati sono troppi o le forze dell’ordine intervengono… Perciò, come di dice in inglese, don’t try this at home!