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Scandalo negli USA: partecipante di ‘Poker Night in America’ accusa di sessimo e razzismo note personalità del settore
Un terremoto mediatico in queste ore sta scuotendo il poker americano. Jaclynn Moskow non è una giocatrice molto conosciuta, ma da oggi sicuramente il suo nome sarà su tutti i portali pokeristici specializzati.
Un paio di mesi fa la bionda giocatrice statunitense aveva annunciato sui social che avrebbe sollevato un polverone denunciando dei fatti gravi. Nelle settimane successive era già trapelato qualcosa.
Ora conosciamo tutti i dettagli dello scandalo, che la Moskow ha deciso di spifferare nonostante, a quanto pare, le fossero stati offerti migliaia di dollari per tacere.
Nell’occhio del ciclone c’è il popolare show Poker Night in America e alcuni personaggi molto noti nell’ambiente del poker. Tra tutti spicca il nome di Nolan Dalla, storico e rispettato Media Director delle WSOP.
Le accuse? Si parla di cose davvero gravi come sessismo, antisemitismo e razzismo. Ecco il racconto (quasi integrale) che questa notte Jaclynn Moskow ha linkato su Twitter…
“Nel novembre del 2014 registrai alcuni episodi di Poker Night in America al Rivers Casino di Pittsburgh. Finora non ho detto nulla pubblicamente su quella mia esperienza. Ora non riesco più a tacere il comportamento che ebbe con me la produzione.
Arrivai a Pittsburgh credendo di essere stata invitata dal direttore creativo Nolan Dalla per via del mio background nel poker, mi sembrava ovvio: nei tre anni precedenti mi ero mantenuta giocando a poker cash game a tempo pieno. La prima sera lì però Todd Anderson, creatore dello show e produttore, mi chiese: ‘Che ci fai qui? Nolan ha qualcosa per te?‘. Trovai il commento offensivo. Anderson mi spiegò che pensava di vedermi più avanti all’Hard Rock in Florida. Mi sembrava assurdo: per oltre un mese il mio nome e la mia foto erano state usate in rete per promuovere le registrazioni di Pittsburgh.
Poi parlai con molti dietro le quinte (cameramen, tecnici del suono e altri membri della crew) e venni presentata a Chris Hanson, l’host dello show. Tutti sembravano molto gentili, escluso Anderson. Lo dissi a Hanson e mi rispose: ‘ La cosa positiva di Poker Night è che non ci sono ebrei. Tutti gli altri show hanno ebrei’. Lui non sapeva che io sono ebrea e sono sicura che non stesse scherzando. Bell’inizio per la mia esperienza a Pittsburgh.
Più tardi Dalla mi mandò una mail chiamandomi ‘tesoro‘ e invitandomi a prepararmi a giocare per il giorno dopo. Sentivo che non mi volevano lì. Anderson alzò gli occhi al cielo e quando mi vide disse che potevo giocare finché non sarebbe arrivato Gavin Smith, che era in ritardo. Mi sedetti e giocai trenta minuti, poi mi chiesero di alzarmi. Anderson mi disse che mi avrebbero chiamato se si fosse liberato un posto. Decisi di rimanere. Ero volata fino a Pittsburgh di tasca mia per giocare a poker. A quei tempi indossavo la patch Red Chip Poker, che avevo con me tutto il giorno. Quando tornai a giocare Anderson mi urlò di togliermela. Mi cacciò urlandomi contro davanti a tutti.
Il giorno dopo giocai solo per due ore sulle otto totali. Dalla si scusò. Chris Capra di 888poker.com mi invitò ad una festa quella notte per fare delle riprese. Non avevo molta voglia di passare altro tempo con quelle persone, ma Capra mi parlò di una possibile sponsorizzazione, così come Jessica Dawley.
Arrivai al bar molto contrariata. Mi sfogai contro tutti. Chiesi a Hanson se si ricordava della sua uscita sugli ebrei e gli rivelai di essere ebrea. Poi chiesi a Dalla se aveva davvero in serbo qualcosa per me come aveva detto Anderson. Lui rispose di sì, chiamo tutti e disse: ‘Hey, guardate! Volevo farlo da tanto’. Mi mise la testa in mezzo al seno.
Dalla poi mi disse anche che il fatto di essere ebrea mi rende ancora più sexy. Anche se non avrei dovuto più sorprendermi, rimasi senza parole.
Quella notte in hotel incontrai Shaun Deeb che mi disse che ‘le donne saranno sempre giocatori inferiori, troppo emozionali’. Sì, lo stesso Shaun Deeb che si è vestito da donna ai ladies event delle WSOP.
Il giorno dopo incontrai Dalla nella lobby dell’hotel che faceva battute razziste sui neri.
Qualche giorno dopo la fine di quelle riprese, ricevetti una mail da Dalla. Mi informava che non avrei potuto partecipare alle riprese di Poker Night in Florida. Non sapevo se essere contenta o no. Comunque non volevo perdermi l’opportunità e protestai. Qualche giorno dopo cambiarono idea.
La sera prima delle riprese in Florida ero con il mio ragazzo e Anderson a cena fece apprezzamenti inopportuni nei confronti di Melissa Burr.
Durante le riprese mi sentivo malissimo e notai al bar un uomo che a Pittsburgh mi aveva palpato il sedere. Era un cameraman dello show! Era molto alto e facile da riconoscere.
La partita durò otto ore con il dinner break in mezzo. Eravamo nove donne più tre che sarebbero dovute entrare in caso di eliminazione. Una di loro però mi disse in bagno che le avevano promesso un posto dopo cena. Tornai al tavolo chiedendomi come fosse possibile. C’erano Dalla e Anderson che bisbigliavano e mi guardavano. Non riuscivo proprio a concentrami sul gioco. A cena Anderson mi disse che avrei dovuto cedere il posto all’altra ragazza e mi minacciò invitandomi a non protestare. Fui l’unica costretta ad alzarsi.
Mi fecero varie interviste poi ma non raccontai nulla di negativo sull’esperienza. Perché? Perché ero imbarazzata. Inoltre avevo paura di come avrebbero potuto farmi apparire confezionando lo show contro di me. Non volevo creare scandali nella nostra piccola comunità del poker. Dalla ha un nome importante da decenni. Come giocatrice di cash, il mio nome non è conosciuto. Anderson e Dalla non si sarebbero mai comportati così con Jennifer Tilly, perché il suo nome conta.
Nel dicembre 2015 hanno registrato la seconda Ladies Night dello show. Ero così infastidita dalla loro presenza che non mi sono presentata nemmeno all’Hard Rock, dove di solito giocavo in quel periodo. A quel punto ho realizzato che non potevo più tacere. Molti mi chiedevano se sarei tornata a giocare allo show e non sapevo dare una risposta decente. Perché non avrei dovuto raccontare che Dalla è un pervertito? Che Dalla e Hanson sono antisemiti?
Il 14 marzo una mia collega, che sapeva cosa mi è successo, mi ha segnalato un video di YouTube nel quale Dalla invita le donne a denunciare fatti simili al mio. Il video era così ipocrita che il giorno stesso ho annunciato su Twitter che avrei raccontato tutta la storia“.
Il lunghissimo racconto di Jaclynn termina così: “Non temo nessuna conseguenza della mia decisione. Ho semplicemente fatto quello che suggerisce Dalla, ho denunciato tutto“.
Proprio Nolan Dalla è intervenuto sul noto forum TwoPlusTwo nel thread dedicato per rispondere: “Non c’è nulla per cui dovrei scusarmi. Le accuse di Jaclynn Moskow sono tutte completamente infondate“. Dalla allega anche alcune mail del periodo delle registrazioni per dare la sua versione dei fatti.
Di sicuro questa delicata storia non finisce qui. Jaclynn ha già detto che venerdì pomeriggio sarà ospite dello streamer Joe Ingram per discutere del caso. Attendiamo sviluppi…