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Lo straordinario viaggio a Macao del rounder Tony G.: l’arrivo da Venezia
Antonio è un grinder di cash game live. Attratto da ogni spot più EV, nel suo peregrinare ai tavoli verdi è andato anche nella nuova Eldorado del poker, Macao. Su ItaliaPokerClub pubblica a puntate il diario del suo viaggio.
(La passeggiata al Venetian)
(Alla scoperta delle usanze locali)
Da Venezia a Macao, con scalo notturno a Dubai di 4 ore. L’aeroporto di Dubai è un diaframma, una cesura netta sul percorso. Dal povero Occidente dal quale proveniamo ai confini dell’Oriente, che inizia a mostrarsi. Due di notte, un aeroporto moderno, bello, che ti colpisce per lo sfarzo nei dettagli, negozi tutti aperti, affollato ma senza confusione, treni che collegano i vari blocchi dell’aeroporto. Treni che ci piacerebbe avere nei nostri aeroporti, nelle nostre stazioni, nelle nostre città. Sono avanti? Siamo noi che stiamo restando fermi da anni. Un sistema di Lounge che si sviluppa in lunghezza, per cui dalla Lounge dove attendi scendi direttamente nell’aereo.
Secondo aereo, un A380. Anche qui l’Emirates dimostra di essere avanti. Capisco perché finiscono da qualche anno nei primi 3/5 posti della classifica delle migliori compagnie aeree del mondo. Un mese fa, con i punti delle miglia, sono stato negli States in business con British e con Lufthansa. Non c’è paragone. Una differenza abissale, direi quasi inconcepibile, se si pensa che il biglietto Lufthansa o British costa anche di più. Un biglietto da visita sulla capacità operativa di questo fazzolettino di terra, gli Emirati Arabi, che sta pensando e progettando il futuro.
Il lungo viaggio termina all’aeroporto di Hong Kong. Lasciamo alle spalle la nostra provenienza, ed entriamo nel nuovo mondo. Anche qui un aeroporto da restare un attimo a guardare per poi andare veloci al porto a prendere il traghetto. Lungo la strada, si costeggia il porto di Hong Kong. Per chilometri. Chilometri di banchine. Un numero di container che non riesco neanche a quantificare. Il driver mi dice che c’è wifi in auto (super, così scarico subito le news dall’Italia). Mi spiega che stanno costruendo una strada che collegherà Hong Kong direttamente a Macao, senza passare per la Cina (e quindi evitando passaggi doganali e doppi controlli). Una serie di ponti appoggiati sulle isolette del golfo, e, se ho ben capito cosa dice, una parte interrata sotto il livello del mare. Adesso via terra ci vogliono 5-6 ore, una doppia frontiera con la Cina. Poi saranno 50 km da fare in 40 minuti. Quando sarà pronta? 2019. Non gli racconto che da noi sono 50 anni che si progettano 4 km di ponte sullo Stretto di Messina.
Dal porto di Hong Kong 50 minuti di turbo jet. Mi metto comodo e guardo i grattacieli rimpicciolirsi, mentre mi godo l’idea di essere arrivato, quasi arrivato. Ma sono già in vacanza e questo importa. E quando si iniziano a vedere le luci dei grandi casinò comparire nel grigio di mare e cielo che avevo visto fino allora dal finestrino, sì, la mia testa proclama ufficialmente l’inizio vero della vacanza. Il rosso acceso dei neon del Casino Sands ci aspetta e ci dà il benvenuto, mentre velocemente e senza scossoni si attracca. Strano, son partito 23 ore fa da casa, ma non c’è stanchezza. Effetti del magico Oriente!