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Rainer Kempe, il vincitore del Super High Roller Bowl: “Finire in Heads-Up contro uno dei miei più grandi amici è stato fantastico”
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È un evento raro, ma a volte accade: siete mai arrivati all’Heads-Up finale di un torneo contro uno dei vostri migliori amici?
All’evento più ricco dell’anno, il Super High Roller Bowl dell’Aria, uno dei più stimati giocatori tedeschi, Fedor Holz, ha dovuto contendersi la prima moneta contro Reiner Kempe… ok, il torneo ha registrato 49 entries e le probabilità che arrivino in Heads-Up proprio loro due è abbastanza alta, ma con quel field d’eccellenza meglio non dare nulla per scontato!
Fedor e Reiner sono appunto due grandissimi amici, ora destinati a rimanere vicini anche nella All Time Money List tedesca dove Fedor ha conquistato il primo posto e Kempe è balzato dalla quindicesima posizione alla settima.
Un’altra curiosa storia che li unisce è la run: Fedor Holz sta vivendo un momento che ha dell’incredibile, e che ha avuto il suo apice a cavallo tra il 2015 ed il 2016; Reiner Kempe, meno conosciuto del suo amico/avversario, è letteralmente esploso proprio alla fine del 2015 dove ha ottenuto qualche ottimo big shot a sei cifre: un quinto posto al Main Event EPT di Barcellona ($364.716), un altro quinto posto all’EPT di Malta ($177.724), il primo posto da $591.722 all’High Roller 8-Handed dell’Eureka a Praga, e anche nel 2016 è arrivato un 2° piazzamento da $321.790 all’High Roller dell’Aria.
Ma come confessa ai microfoni di PokerNews, queste vittorie per quanto importanti passano sicuramente in secondo piano rispetto ai 5 milioni di dollari vinti in questo ultimo torneo, e soprattutto alla gioia di condividerlo fino alla fine con un suo amico:
“Io e Fedor siamo già andati deep in qualche torneo, ma non abbiamo mai fatto ITM in uno stesso torneo… andare più a fondo è stato già fantastico, ma finire in Heads-Up è stato anche meglio, no?”
Uno dei vantaggi che Reiner è riuscito a sfruttare al meglio possibile è stata la struttura del torneo che gli ha permesso di risalire dalla fase shortstack senza rischiare troppo:
“La cosa bella era che la struttura del torneo dava sempre la possibilità, se si avevano poche chips, di fare qualche mossa o aspettare le mani giuste… Ho vinto i miei flip e sono tornato in corsa”
Guarda l’intervista completa: