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il 8 Giu 2016

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Ben Keeline, il vincitore del Colossus II: “I miei più grandi risultati sono arrivati quando tutto girava storto. Non riesco a credere di essere milionario!”

Ben Keeline, il vincitore del Colossus II: “I miei più grandi risultati sono arrivati quando tutto girava storto. Non riesco a credere di essere milionario!”

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Come era prevedibile tutti i riflettori del mondo del poker sono puntati sulla vittoria di Ben Keeline all’evento #2 di queste World Series Of Poker, il maestoso Colossus II.

Il torneo dei record infatti prometteva un montepremi di almeno 7 milioni di dollari a fronte di un buy in da soli $565, ma le 21.613 persone che hanno affollato il Rio in questi giorni hanno portato il prizepool a ben $10.806.500, di cui $1.000.000 tondo tondo destinato a finire nelle mani del vincitore.

Quando la coppia di JJ di Keeline ha avuto la meglio sull’A9 di Jiri Horak (per chiudere in bellezza su board 973 6 A) e Ben ha razionalizzato di aver appena vinto un milione di dollari, i microfoni di PokerNews si sono fatti avanti per farsi raccontare l’incredibile avventura di Keeline.

Il trentenne dell’Ilinois è un poker pro di scarsa fortuna (fino ad ora), che di recente ha cominciato a fare il tassista per Uber per resistere alla mancanza di successi a poker.

Nella sua bacheca di trofei molti premi minori, fatta eccezione per un secondo posto ad un Main Event WSOPC da $218.762. Pagate le quote e i vari buy in successivi però di questo premio gli deve essere rimasto ben poco, e a gennaio di questo anno il suo investitore si è fatto da parte. Ben allora ha deciso di giocare per i fatti suoi cercando di vendere parte delle sue quote, ma non è andata troppo bene e Keeline ha dovuto cominciare a guidare per Uber per pagare le bollette.

“I due più grandi risultati della mia vita sono arrivati nei momenti più bassi di questa. Ho avuto davvero un brutto periodo ultimamente ma ho tentato di rimanere positivo. Non riesco a crederci, è una sensazione fantastica… È incredibile, irreale!” 

Sembra quasi che il fato abbia voluto mandargli un messaggio, regalandogli la gioia più grande nel momento più drammatico.

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“Ho giocato a questo stupido gioco per tutto il tempo e non ce la facevo più. Ero pronto a mollare tutto, quasi non venivo alle WSOP perché se non avessi avuto una serie vincente non sarei riuscito a pagare le bollette. Non sarei venuto se non ci fosse stata molta gente che riponeva fiducia in me.” 

Uno strano destino che continua a ripetersi anche in situazioni diverse: quando per Keeline sembra arrivata la fine, ecco che arriva l’incredibile rimonta. Curiosamente anche nel singolo torneo è stato così, Ben era rimasto con una sola ante a blinds 1.500/3.000 dopo aver perso K-K<A-A e K-J<A-K, ma per miracolo è riuscito a raddoppiare, raddoppiare, raddoppiare e infine vincere.

Come l’anno scorso Keeline ha preso parte ad una side bet last-longer per il Colossus, e nemmeno stavolta ha trovato tranquillità fino all’ultimo secondo: tra le 30 persone che hanno accettato la side bet c’era anche Jonathan Borenstein, che è approdato al Final Table assieme a Ben, per poi uscire in ottava posizione.

Così ha guadagnato $6.750 aggiuntivi, irrilevanti rispetto al milione appena vinto, ma che di sicuro non dispiacciono.

Questo risultato ha già stravolto la vita di Keeline -anche se ha bisogno di tempo per assimilare- sia per quanto riguarda la stabilità economica (adesso può concentrarsi a tempo pieno sul suo imminente matrimonio), sia per quanto riguarda la carriera pokeristica (ora il bankroll non gli manca di certo e gli investitori potrebbero cominciare a rifiorire) ma soprattutto per quanto concerne i sogni:

“È stato l’obiettivo della mia vita sin da quando ero un bambino. Mi ricordo perfettamente di guardare il poker in televisione con mio padre, spiegandogli come funzionava il gioco. Guardavamo i vecchi video delle WSOP e lui mi chiese se avevo mai pensato di giocare un giorno o l’altro. Il braccialetto è un trofeo fantastico, ma ancora non riesco a credere di avere un milione di dollari. Mio padre sarà così orgoglioso, i miei genitori sono sempre stati al mio fianco nella mia vita, anche quando non pensavo che ci fossero!” 

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