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Michael Mizrachi: “Il mio segreto? Lo stile loose aggressive!”
3 braccialetti WSOP, 3 titoli WPT e 14.888.246$ di vincite in carriera gli valgono il 15° posto nella all-time money list.
Michael “The Grinder” Mizrachi non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Il suo curriculum parla per lui.
Sulla scena da oltre 15 anni, il terzo dei quattro figli di Susan è riuscito a riadattare costantemente il suo gioco, riuscendo, a differenza di tanti altri, a restare sulla cresta dell’onda.
In un’intervista rilasciata ai colleghi di Pokernews, Michael ha rivelato alcuni dei suoi segreti in una carriera già ricchissima, ma ancora potenzialmente piena di ulteriori soddisfazioni:
“Credo che il mio stile loose aggressive sia stata una delle chiavi del mio successo. Oggi è diventata quasi la normalità, ma 7-8 anni fa non lo era affatto. Aprire il gioco con mani come 4-6, 3-5, 6-8 è ovviamente rischioso, ma quando si hanno buone abilità nel gioco post flop è possibile trarne profitto. Ovviamente serve tanta esperienza per avere piena dimestichezza con questo genere di starting hand. Agli amatori, ancora oggi, consiglierei però di adottare uno stile più tight, selezionando accuratamente le mani con cui entrare in gioco.”
L’immagine estremamente aggressiva di Michael gli ha permesso (e gli permette ancora!) di essere pagato più del dovuto in spot che non avrebbero lo stesso esito contro un’altra categoria di giocatori:
“Quando sono al tavolo il mio obiettivo è confondere gli avversari il più possibile: non devono avere la più pallida idea delle carte in mio possesso. In base a posizione e stack, mio e dei miei avversari, posso decidere di allargare il range con cui aprire o eventualmente tribettare. E quando riesco a conquistare la chipleading, anche solo del tavolo, è dura per tutti! In quelle situazioni gioco davvero tantissime mani e utilizzo con grande frequenza le overbet e i miei avversari tendono a non credermi. Ho perso il conto delle volte in cui sono stato pagato esclusivamente per l’immagine che mi ero creato!”
Un’altra delle armi che hanno contribuito a rendere Michael uno dei giocatori più ostici al mondo è senza ombra di dubbio la sua capacità di lettura sugli avversari:
“Prima ancora di giocarci contro, è possibile capire tante cose già dal modo in cui si siedono al tavolo, dal modo in cui giocano con le chips. Mi bastano davvero poche mani per capire chi prendere di mira, chi è il bersaglio perfetto per sfoderare la mia aggressività. Ogni volta che entro in una mano, la mia immaginazione mi aiuta a creare giocate ‘fantasiose’ e fare cose che alcuni giocatori non hanno probabilmente mai visto fare. Ci sono tanti player che provano a imitare questo stile di gioco, ma solo in pochi ci riescono. Gli altri sono semplicemente dei gambler. A differenza di loro, quando si tratta di mettere le chips nel mezzo, io solitamente sono sempre avanti!”