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Strategia

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il 11 Lug 2016

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Tribet pre e tribarrell post flop: Jonathan Little spiega quando farlo in bluff!

Tribet pre e tribarrell post flop: Jonathan Little spiega quando farlo in bluff!

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Dopo averci illuminato riguardo il check/raise flop in bluff, la second barrell e altre interessanti situazioni di gioco, Jonathan Little ha pubblicato un nuovo video su youtube nel quale esamina uno spot che lo ha visto protagonista in un evento da 1.000$ di buy-in alle WSOP 2015.

In questo frangente, a blinds 50/100 e 15.000 di stack, lo stimato coach americano si trova con AK da bottone dopo un open a 250 di early position e un flat di mp.

“Lo squeeze è certamente la scelta preferibile. In generale tenderei a fare un importo pari al pot, quindi qualcosa come 1.200-1.300, ma quando ho una mano di estremo valore come A-K, nelle prime fasi di un torneo, contro avversari su cui non ho ancora troppe info, ma ipotizzo già essere discretaemnte tight, preferisco effettuare un rilancio molto piccolo per tenere in gioco anche tutti queli A-x offsuited che probabilmente sarebbe inclini a passare su un rilancio più corposo.”

Little rilancia a 700, ricevendo il call dei due avversari. Flop 644.

“Questo è lo scenario perfetto per preparare a fare una tribarrell. Il loro range è cappato, nel mio ci sono tutte le overpair. Dopo il doppio check, c-betto 900 e chiama solamente mp. Quando chiama può avere qualche small pocket pair, qualche 6-x o flush draw.”

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Il turn è un 9.

“Altra carta perfetta per secondbarrellare. Punto 2.300 su pot da 4.000 e il mio avversario chiama ancora. A questo punto le probabilità che abbia pocket pair iniziano ad essere decisamente più elevate rispetto al flush draw, che sarebbe sostanzialmente fuori odds.”

Il river è un 2.

“Quando il mio avversario checka, le probabilità che abbia chiuso colore sono davvero pochissime. Un giocatore passivo, sbagliando, deciderà molto spesso di uscire in puntata per estrarre valore, intimorito da un mio eventuale check back. A quel punto ho la strada spianata per sparare la terza pallottola in bluff. Decido di overbettare all-in per due motivi: in primis perché potrei essere io ad aver chiuso un flush, in secondo luogo perché è la miglior puntata possibile per intimorire il mio avversario. Solitamente, alle WSOP, i giocatori vogliono stare al tavolo il più possibile ed essere eliminati call-muckando in bluffcatch è davvero raro se si tratta di player ricreazionali. Se avessi optato per una bet da 3.000-4.000 chips, avrei corso troppi rischi! 

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