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A scuola di poker da Alec Torelli: pot odds, implied odds e reverse implied odds
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Alec Torelli ama viaggiare in giro per il mondo, tra U.S.A., Macao, Italia e qualche rilassante vacanza dove capita.
Qualunque sia il luogo in cui si trova però non dimentica mai il poker, né tanto meno i suoi fan che da tutto il mondo gli scrivono per migliorare il proprio gioco, e non sono mai usciti delusi.
Da Castello Banfi il Borgo, luogo che Alec descrive come il miglior posto della Toscana, Torelli si ritaglia 5 minuti e risponde ad un suo fan che ha problemi con la matematica di base del gioco, ovvero le pot odds.
Alec però non si ferma qui ed estende il discorso alle implied odds e alle reverse implied odds. Se non le conoscete vi consigliamo di tenere sempre a portata questo articolo per una riletta veloce; se invece questi calcoli non hanno segreti per voi… fatevi comunque un bel ripasso! 😉
Pot Odds
Le pot odds sono semplicemente il rapporto tra l’entità del pot e la size che devi chiamare. Per esempio se il pot è di $100 e la bet è $50, le tue pot odds sono di 100:50 (cento a cinquanta) o 2:1 (due a uno).
Spesso è più semplice e più conveniente pensare alle pot odds in termini di percentuali e non di rapporto, perché in questo modo sono direttamente correlate all’equity e sono più facili da confrontare (questa è la possibilità % di vincere la mia mano, quanto sono le mie odds in percentuale per giustificare un call?).
Per calcolare il valore percentuale basta sommare al piatto il valore della bet, quindi nell’esempio di prima: $100+$50=$150, rapportarlo con la bet ed esprimerlo in valore percentuale: $50/$150 = 1/3 = 33%. Questo mi indica che dovrò avere un equity almeno del 33% per poter chiamare.
Implied Odds
Se pensi che ci sia la possibilità di vincere più soldi chiamando questa puntata, stai pensando alle implied odds. Ipotizziamo che si chiami la puntata dell’esempio qui sopra, ma avendo meno del 33% di equity richiesta, ad esempio con una bilaterale o con un incastro. La possibilità di vincere è ben inferiore al 33% al flop, ma se ci aspettiamo di poter colmare questa differenza di equity in una street successiva, il call può essere giustificato.
Generalmente nel No Limit Hold’Em se ci aspettiamo di vincere ancora una bet o più, questa basterà per compensare la mancanza di equity che abbiamo pagato prima, questo perché le puntate di solito crescono esponenzialmente.
Quindi come regola generale direi: se ci si aspetta di poter vincere ancora una o due puntate allora abbiamo le implied odds per chiamare.
Reverse Implied Odds
Mentre le implied odds crescono di importanza, le reverse implied odds crescono quanto a pericolosità. Più gli stack si fanno deep più bisognerà prestare attenzione a non giocare mani con reverse implied odds.
Mani come K-Jo possono diventare catastrofiche se giochiamo con uno stack effettivo di 200bb, perché la quantità di soldi che possiamo mettere in gioco se prendiamo un buon flop è molto maggiore di quanto potrebbe essere se avessimo davanti 30bb, dove se peschiamo top pair saremo molto più confident a metterle tutte.
Quindi quando siamo ad un cash game con stack deep dovremo fare attenzione a preferire mani come A-Xs, che sono molto, molto meglio di mani come K-Xs o Q-Xs, perché con un Flush Draw nuts potremo stackare chi giocherà con un FD al Kappa o alla Queen.
Lo stesso vale per le pocket pair: hanno grandi implied odds, ma più sono basse più salgono anche le reverse implied odds. Ad esempio con 3-3 su 9-7-3 non vorrai finire a giocarti tutti i tuoi 300x con il rischio di trovare un over-set.
Man mano che gli stack si fanno più deep quindi, pensate a giocare mani che possano centrare il nuts, come Flush Draw alti, progetti con broadways e coppie che possano hittare un set, possibilmente che sia più alto di quelli possibili.