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Top poker player si rifiuta di pagare tre milioni dopo una partita High-Stakes: “Non è stata regolare!”
Il poker non è l’ambiente che i profani immaginano, regolato da debiti, criminali e partite truccate, ma a volte succede qualcosa che, viceversa, conferma questa cattiva immagine.
“Qualcuno di nostra conoscenza si rifiuta di pagare i debiti di gioco” informa un anonimo che ha deciso di denunciare il fattaccio al portale pokertoke.com.
L’informatore si rifiuta di fare nomi e utilizza solo delle lettere, che presumibilmente sono delle iniziali, per descrivere la situazione.
“L è un bugiardo, ma è rispettato da molti nella cerchia. Non lo merita. L è un volto affatto nuovo nei tornei high stakes, e assieme ad altri giocatori conosciuti ha partecipato all’EPT di Barellona. L ha invitato alcuni dei più famosi poker player, come il top player braccialettato tedesco F, lo stimato politico europarlamentare T, il milionario passato dall’online al live J e il noto pro asiatico E.”
Nell’estate del 2015 l’informatore anonimo, che rivela essere un p.p.p. con più di un decennio di esperienza alle spalle, è stato invitato ad una partita privata da L al Casino Barcellona. L ha detto ai giocatori di aver affittato le chips direttamente dalla direzione, e che tutte le vincite e le perdite quindi sarebbero state gestite da lui in persona.
La sessione partiva a blinds €1.000/€2.000, salendo rapidamente a €5.000/€10.000, e altrettanto rapidamente rimasero in gioco soltanto L ed E, che si sfidarono in HU. Dopo un paio di round E aveva già vinto quasi tutte le chips del tavolo per circa €2.800.000, poi L ha recuperato un po’ riprendendosi €1.400.000.
Il giorno dopo i giochi ripresero con altri due giocatori ben conosciuti, il co-fondatore di una fondazione di beneficenza P e I, a blinds prima €2.000/€4.000 e poi €2.000/€4.000/€8.000. In poche mani E vinse altri €1.300.000 in un flip.
Tutte le mani più importanti della partita vennero giocate tra L ed E, e alla fine quest’ultimo uscì con una vittoria di tre milioni di euro sulle tasche di L, che stando a quanto raccontato da altri giocatori, saldò solo parzialmente.
A giustificare questo comportamento antisportivo e per niente etico, L ha spiegato di ritenere impossibile che E chiamasse sempre quando stava bluffando e foldasse sempre quando invece era pieno.
“Tutto il materiale, carte, tavoli, chips e anche i dealer, erano forniti dal Casino Barcellona. Barare non era possibile per nessuno. L ha comunque rifiutato di pagare dicendo che la partita non era regolare… che perdente!” racconta l’anonimo. “Voglio solo che tutti quelli che amano e rispettano il poker sappiano che non possiamo tollerare questo comportamento e permettere che succeda ancora.”
Ad una richiesta di maggiori informazioni su chi sia questo L, la risposta sibillina dell’informatore dice: “Non è affatto troppo difficile da indovinare“.