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il 28 Lug 2016

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Dario Sammartino e la sessione da ossa rotte a Macao contro Phil Ivey: “A ripensarci ora mi viene da ridere!”

Dario Sammartino e la sessione da ossa rotte a Macao contro Phil Ivey: “A ripensarci ora mi viene da ridere!”

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Come si comportano i nostri professionisti di fronte ad un periodo di swing?

Abbiamo risposto a questa domanda più volte interpellando i diretti interessati, che ci hanno raccontato tutto sulle peggiori bad run della loro carriera.

Pochi hanno trovato la forza di ridere dei loro periodi più bui, ma da Dario Sammartino non sai veramente mai cosa ti puoi aspettare.

Il forte professionista italiano ha deciso di raccontarci la peggiore delle sue disfatte, doppiamente sfortunata perché avvenuta al tavolo più alto che abbia mai giocato!

Se a qualcun altro fosse accaduta la stessa cosa non avrebbe esitato un momento a rispondere, ma si vede che Samma non è abituato a pensare alle sconfitte… nemmeno gli veniva in mente all’inizio!

“In realtà in carriera non ho avuto downswing terrbili che hanno cambiato la serenità della mia quotidianità. Quando giocavo solo cash game era difficile anche chiudere un solo mese in negativo, da quando gioco tornei invece, può capitare anche di chiudere in negativo 3-4 mesi di fila, ma fa parte del gioco. L’importante è non perdere la calma, la testa e la fiducia in se stessi. Pensandoci bene però c’è una sessione in cui ho swingato infinito…”

Scommettiamo che non vedete l’ora di saperne di più…

Quando ho giocato in Asia ho perso un appartamento in tre ore! Eravamo lì solo io e Musta, e dopo aver swingato abbiamo praticamente passato 24 ore solo a dormire, poi ce ne sono volute altre 24 per capire cosa fosse successo… nessuno ha parlato finché non siamo saliti sull’aereo, sembrava fosse morto qualcuno! Poi al terzo giorno eravamo già a ridere e scherzare sull’esperienza vissuta. Se ci penso ancora adesso rido come un pazzo, è stata un’avventura bellissima, davvero.”

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La famosa trasferta a Macao di Dario e Musta, ecco svelati gli arcani! Ma anche Kanit ha runnato male visto il silenzio di due giorni?

“Musta non giocava, era in società con me [ride] per questo eravamo entrambi in silenzio il giorno dopo. Sono stato male per le 48 ore successive, ma non è che io abbia tiltato poi così tanto… il giorno dopo ci ridevo già sopra. Nonostante questa sessione non piacevole abbiamo comunque chiuso la trasferta in positivo.”

Non è incredibile che Dario sia riuscito a non tiltare troppo (fatta eccezione per questa due giorni di silenzio decisamente comprensibile): Dario e Musta sono due grandi professionisti, che nel corso degli anni sono riusciti a costruire un bankroll più che adatto ad affrontare partite di quel calibro e a sopportare anche perdite di questa entità.

Si vocifera che a Macao il field non sia altissimo in relazione al livello di blinds (“Sicuramente la partita più grossa che io abbia mai giocato“, dice Dario), ma proprio per questo molti giocatori fortissimi  si sono spostati lì, equilibrando la situazione.

Abbiamo chiesto a Sammartino con chi ha dovuto misurarsi, e a cosa fosse dovuto quello swing:

“Al tavolo c’era un solo fish, gli altri erano player scarsi tipo Phil Ivey. Nel dettaglio c’erano Rui Cao, Phil, due reg asiatici e Paul Phua. Comunque sì, ho avuto sfortuna ma lo swing era dovuto anche ad errori miei… Non ho giocato il mio miglior poker in quella sessione. Giocavo da 10 giorni senza mai fermarmi, avevo fatto sei sessioni positive, quindi oltre a essere stanco l’ho anche presa un po’ sotto gamba. Tensione? No, al contrario, credo piuttosto di aver avuto un calo di tensione.”

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