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Il peggior downswing di Antonio Bernaudo: “Sono consapevole che certe dinamiche fanno parte del mio lavoro”
“Nessuno nasce imparato” si dice, e nel poker in particolare questa frase è più vera che mai.
Sappiamo tutti quanto studio ci vuole per raggiungere un certo livello, ma anche la pratica e l’esperienza creano una parte importantissima del bagaglio di conoscenze di un poker player.
Ce ne regala un esempio Antonio Bernaudo, che raccontandoci i suoi trucchi per sopportare i donwswing ha messo proprio l’esperienza davanti a tutto.
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Ma andiamo con ordine, vediamo qual è il downswing più grave che A.Bernaudo ha dovuto sopportare nella sua carriera di poker player:
“Il mio peggiore downswing in termini economici ovviamente l’ho avuto su PokerStars dot-com dove ho swingato $40k ad ABI 130. Ho limitato i danni facendo anche profit tra 888 e Winamax e grazie a quote varie con altri colleghi. Sul punto it non ho mai swingato cifre grosse, ma i pochi swing che ho avuto sono stati più duri da digerire.”
Il segreto? L’esperienza. Certe cose si imparano solo dopo anni di pratica, non sui libri o sui forum. O meglio, potreste anche studiarvi tutte le regole per un mindset perfetto, ma poi senza testarle sul campo sarà difficile poterle applicare davvero.
“Inizialmente non ero abituato a swingare grosse cifre e quindi quando capitavano piccoli swing non me lo perdonavo, non lo accettavo. Davo la colpa al mio gioco, non me lo perdonavo… me la prendevo con me stesso e pensavo di essere inadeguato. Ora, dopo l’esperienza sul com, ho un approccio diverso al gioco e da questo punto di vista sono più maturo e lucido. Capisco che ci sono dinamiche che fanno parte di questo lavoro e le affronto in maniera più spensierata.”
Anche se la percezione dello swing cambia, la reazione resta sempre la stessa. Bisogna accusare il colpo e continuare.
“La reazione è sempre la stessa… quando swingo gioco il doppio del solito! Sarei ipocrita se dicessi che il gioco non ne risente, è inevitabile. Nei periodi centrali di downswing è dura giocare A-Game, ma quando ricominci a vincere qualcosina e a rivedere la luce ti senti di nuovo stimolato a fare bene. Fuori dal poker comunque il ’tilt da downswing’ non mi colpisce. Sono consapevole che queste dinamiche fanno parte del mio lavoro e non mi faccio condizionare da questo.”