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Francesco Elefante, campione IPT: “La vera droga sarebbe introdurre live il Progressive KO!”
Dalla afosa Campania è salito fino a Saint Vincent ed è tornato a casa con una scintillante picca e 28.500€ in più in cassa.
L’IPT è stato duro fino in fondo, visto che in heads up ha dovuto vedersela con il forte siciliano Nicolaj D’antoni, col quale ha poi deciso di giocarsi il trofeo con un all-in al buio.
Abbiamo così raggiunto Francesco al mare, dove si sta godendo un po’ di meritato riposo dopo i profittevoli giorni montanari.
“Sono contento di aver vinto – ha spiegato Elefante – è ovvio, ma spero che Nicolaj possa alzare la picca quanto prima, perché la merita. Il fascino dei live sta anche in questo, nel rapporto di amicizia che viene a crearsi tra noi giocatori…”.
Il campano è un regular del cash game, ma con una passione sfrenata per i tornei.
“Gli mtt mi divertono tantissimo, poi in quest’occasione sono riuscito a sfruttare i maggiori errori dei player occasionali, che erano ingolositi dalla taglia da 500€. Sono arrivato al tavolo finale senza mai rischiare l’intero mio stack in showdown, ho viaggiato sempre deep e non ho dovuto correre troppi rischi. L’average è sempre stato piuttosto alto, dunque c’è stata la possibilità di attendere gli spot favorevoli”.
Gli abbiamo chiesto, poi, per quale motivo abbiano deciso di chiudere l’IPT con un all-in al buio, cosa poco frequente.
“D’antoni è molto preparato, siamo allo stesso livello. Il torneo, quindi, si sarebbe comunque deciso con un flip o un cooler. Abbiamo entrambi cercato di adottare strategie meno varianzose possibili, così a un certo punto abbiamo detto ‘flippiamo e GG’. Ha portato fortuna il padre (detto ‘Mast’Aniello’) di Aniello Assuntore, il ragazzo che è arrivato quinto. Non era mai stato in un casinò, prima di salire ci ha detto che avremmo fatto primo e secondo… non c’è andato troppo lontano (ride)“.
Dopo quattro anni di Supernova Elite, Francesco ha ridotto i volumi di gioco e ha utilizzato questi mesi per studiare ancor meglio il cash game, la specialità che predilige.
“Credo di ripartire a ottobre, sto studiando nuove strategie. Gli ultimi mesi ho grindato davvero poco, sono entrato di rado ai tavoli, però posso dire di star vincendo molto online. Sto selectando tantissimo, ho fatto tutte sessioni di massimo tre ore e ho deciso di giocare livelli ravvicinati tra loro, dal NL100 al NL400, vedendo dove siedono i fish. Gioco anche il NL1000 chiaramente, se vedo che la partita è profittevole…”.
Tra pochi giorni inizierà l’EPT di Barcellona e, probabilmente, Elefante proverà a dire la sua anche in terra catalana.
“Avevo pensato di prenotare già prima dell’IPT. Se vado gioco al massimo mtt da 1.000€/1.500€ e partite di cash game, non credo proprio di fare il Main Event. Faccio esclusivamente tornei in bankroll, quindi non mi spingo mai oltre eventi da 2.000€”.
Nonostante il successo, Francesco rimane non troppo convinto della formula KO dell’IPT e ci ha spiegato i motivi.
“Il prizepool che viene fuori è troppo basso, l’amatore è propenso a fare tornei live quando il montepremi è alto e di conseguenza lo è anche la prima moneta. Sarebbe molto interessante, invece, il Progressive KO, formula che l’organizzazione sta preparando per lanciare dal vivo. Hanno però ancora dei problemi tecnici. Col KO tradizionale, alla fine, le taglie non contano più nulla, perché incide maggiormente la differenza tra un gradino e l’altro del payout. La gente, comunque, si muove per eventi grossi, come l’IPO da un milione garantito: con 500€ può vincere un premio che cambia la vita. Mi aspetto soprattutto da PokerStars qualcosa di nuovo, prima c’erano più cose cui ambire…”.