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Hand Of The Day by Alec Torelli – Come giocare con il nuts
Sembra sciocco, ma a volte giocare con il nuts in mano è molto più complesso che con punti di medio valore.
Questo problema assilla soprattutto i player low stakes, ma fondamentalmente a tutti i livelli si corre il rischio di non ottimizzare la propria giocata.
Il perché risiede essenzialmente nel fatto che avremo paura di portare i nostri avversari al fold, anche perché molto spesso il nostro punto blockererà la maggior parte del range di call di opponent, e rischieremo così di portare a casa un misero uncontested pot o di estrarre pochissimo valore dalla nostra mano.
Alec Torelli ha deciso di intervenire in aiuto a chi quando chiude un poker o una scala reale non sa come comportarsi, prendendo una mano ad esempio.
Preflop: Cash game NL10, Hero è di HJ con 77 e uno stack di 470× e rilancia a $0.30. Raise di CO con uno stack di 280× a $0.90 e Hero calls.
“Preflop mi sembra tutto standard, il call anche fuori posizione è perfetto visti gli stack molto deep e la nostra mano gioca molto bene.
Flop: AQ7 – Hero check, CO check.
“Il flop è fantastico per noi, il check qui è standard, faremo check probabilmente con il 100% del nostro range e non c’è un solo motivo per non checkare. Oppo checka behind in posizione.”
Turn: 7 – Check to check.
“Al turn chiudiamo un quads decisamente nuts, in più il 7 apre anche possibili flush draw. Indipendentemente dal turn in questo preciso spot vorrei vedere un check-raise da parte di Hero. Dobbiamo fare attenzione al range di opponent: è difficile che abbia qualche premium hand, che avrebbe probabilmente puntato. Difficilmente ha A-K e altrettanto raramente ha un set qui. Certo un giocatore amatoriale potrebbe checkare set per rappresentare debolezza, ma credo non sia così comune e che comunque abbia molto più range di bluffcatch che di set. Inoltre se ha set in 3-bettato cercherà di estrarre valore e di non regalare free card a un nostro possibile draw.
Quindi il suo range a spanne è A-Xs, K-K, J-J, T-T, Q-X. La prima cosa che ti devi chiedere, prima di giocare il turn, è come giocherà lui questo range. È importante notare che non avrà mai range di air, come un 9-T, perché lo punterà sempre al flop cercando di rappresentare un Asso e portare a casa il pot. Il mio plan quindi qui è di check-raisare la maggior parte delle volte, perché trovo difficile che un avversario checkerà back due strade in 3-bettato.
Il turn però accoppia il board e apre un progetto di colore, e aumenta le probabilità che il nostro avversario scelga di checkare back di nuovo per chiamare una nostra eventuale bet al river. Quindi in questo caso specifico ritengo sia meglio puntare e puntare di nuovo al river per prendere due street di value invece di una sola. La ragione è che se giochiamo con mani come K-K o Q-J, ora abbiamo molte meno possibilità di chiudere un punto superiore ai suoi bluff-catch. Questa è una classica situazione way ahead or way behind: o il nostro avversario è molto avanti e difficilmente lo potremo sorpassare al river, oppure sarà lui ad avere difficoltà a battere la nostra mano. In queste situazioni la gente tende a checkare o a bettare small, ma se ha già checkato una strada probabilmente andrà in check una seconda volta.”
River: Q – Hero bet $0.91, oppo raise $2.60, Hero raise $8, oppo call con KQ.
“Altra ottima carta per noi, perché gran parte del range di bluffcatch di oppo avrà una Q in mano. Il suo range ora è strettissimo, credo nessun bluff potrebbe checkera due strade, e penso che abbia da K-T a K-K, magari qualche raro A-X. Al river quindi il plan è di puntare sempre, perché non credo che uscirà spesso in puntata con i suoi bluffcatch, non prenderà mai abbastanza valore. Quindi giusta la bet di Hero anche se avrei usato una size maggiore. Questa sarebbe un’ottima size se usata anche in bluff per balancing, in quanto ci permette di investire poco nei bluff.
Il nostro avversario rilancia, e a questo punto può avere solo una Q, nessun bluffcatch rilancerebbe qui. A questo punto l’unica mossa logica è il push, credo che nessuno sia capace di foldare un full in questo spot. Piuttosto chiameranno con il presentimento di splittare. Un altro motivo per pushare in questo spot è che noi abbiamo nel range tutte le mani fortissime che il nostro avversario non può avere, come A-Q o Q-Q. In pratica lui temerà il nostro range molto più di quanto noi avremo paura del suo, e forse in qualche caso potrebbe anche passargli per la testa di foldare. Ovviamente non shoverò mai in bluff, quindi nel peggiore dei casi se mi chiama splitteremo. In pratica sto freerollando.”
Il punto finale di Alec:
“Nel long term sarà molto raro ritrovare una situazione del genere, quindi non perderemo troppo valore facendo una giocata non ottimale come in questo caso, ma ciò che conta è il concetto e la logica del ragionamento alla base, che potremo utilizzare molte volte nel poker quando affronteremo situazioni simili. Ricordate: quando possiamo rappresentare un range veramente forte che il nostro avversario non può avere, in altri termini quando nel nostro range ci saranno mani che battono la sua mano migliore, è il momento giusto per applicare molta molta pressione, sia in bluff che per valore”