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il 6 Set 2016

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Graziano su Twitch: “La comunicazione orizzontale permette un feedback immediato!”

Graziano su Twitch: “La comunicazione orizzontale permette un feedback immediato!”

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Dopo il memorabile jingle “Gordillo Caballero” – sostituto da un meno fortunato “Everybody sing a song, Doodah” – in onore di ogni split pot, durante la telecronaca del recente EPT di Barcellona Andrea “topkapias” Borea e Antonio “crazysalsero” Graziano hanno individuato un nuovo termine di tendenza.

Chi li ha seguiti sa bene quanto quel ‘satollo’ sia stato il vero leitmotif dell’intera 5 giorni.

Battute a parte, il binomio Borea-Graziano ha dimostrato ancora una volta di avere un feeling con gli utenti sempre più efficace, un’interazione genuina merito del consueto cocktail di preparazione tecnica e ‘leggerezza’ dialettica offerta da entrambi.

Interazione che ha raggiunto probabilmente il suo apice, grazie anche al definitivo ingresso del canale Twtich di PokerStars (già testato nelle ultime tappe EPT), da cui tanti appassionati hanno seguito lo streaming.

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Insieme a ‘crazysalsero’ abbiamo dunque provato ad approfondire il discorso, discutendo sulle potenzialità che la piattaforma viola può offrire al mercato del poker, e di come questa possa cambiare le dinamiche delle dirette:

“Non mi piace parlare di svolta epocale – ammette – ma senza ombra di dubbio è un forte potenziamento. Twitch è entrato nelle strategie di marketing delle aziende e dei professionisti della comunicazione, ma è uno strumento così giovane che non può competere ancora con altri canali di pubblicizzazione del gioco. E’ però quello col maggior potenziale di novità, creatività, divertimento. A livello globale, Twitch ha introdotto almeno 3 aspetti nel poker: 

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  • 1. LA PERCEZIONE DEL GIOCO
    Quando un giocatore va in diretta su Twitch, non mostra solo le carte o il suo volto. Trasmette una reale esperienza di gioco. Sta facendo vedere il prodotto “poker on-line”, in cosa consiste, le emozioni positive e negative che si possono provare durante una sessione. Il gameplay ha un effetto di trasparenza e semplicità: fa conoscere il gioco e al tempo stesso, in modo indiretto, diventa una sorta di “recensione visiva”. Puoi conoscere i tornei del palinsesto, l’interfaccia del software o i tools senza aver ancora scaricato il gioco. In altre parole, una persona che conosce il poker attraverso Twitch e non con una inserzione sponsorizzata di Facebook, è un cliente che ha maggiore consapevolezza del prodotto, che sa meglio cosa lo aspetta.
  • 2. IL NUOVO RUOLO DEL TESTIMONIAL NEL POKER
    Twitch apre una nuova opportunità per creare nuovi testimonial del gioco. Il sogno del giocatore professionista che grinda 40 ore a settimana per diventare ricco è stato spodestato dal sogno di diventare ricchi in un colpo solo. Twitch incarna perfettamente questo concetto, è uno show dove inizi la diretta di un torneo alle 20 e magari alle 4 di mattina ti ritrovi al tavolo finale con 2000 spettatori che fanno il tifo per te. Per di più, cambia radicalmente il profilo del testimonial. Non è più una figura silenziosa, istituzionale e con gli occhiali da sole, ma è un giocatore senza filtri, che parla in continuazione e non ha paura degli haters. E ha spiccate capacità nell’utilizzo dei social, del videomaking e della narrativa del poker. Sembra tutto incredibile, ma bisogna anche ricordarsi che fare una trasmissione non è una passeggiata, bisogna dare una continuità alla propria idea per 4-10 ore al giorno, per mesi e mesi prima di vedere un barlume di sponsor.
  • 3. LA COMUNICAZIONE DEL BRAND
    Penso che in Italia si stia prendendo una deriva pericolosa nel ruolo della comunicazione. Il settore ha sperperato per anni in iniziative di marketing che regalavano troppo o regalavano a pochi. Aggiungiamoci anche l’evoluzione della pubblicità sui social network, che abbatte i costi e automatizza le campagne marketing.

    I brand hanno scelto di comunicare in modo impersonale, veloce, meno creativo. Tuttavia, io credo fortemente nella narrativa del gioco, nella personalizzazione e nella creatività del contenuto e sono convinto che la mancanza di testimonial possa contribuire in modo sostanziale a distaccare i pokeristi dalle aziende di gioco, a farli sentire un pò più clienti e un pò meno giocatori.”

Antonio individua dunque i principali pro e contro di quello che è a tutti gli effetti il nuovo “Poker in TV”:

“Ci sono almeno due caratteristiche fenomenali. La prima è la facilità con cui gestire una diretta: Twitch permette a una singola persona di essere content creator, regista, operatore macchina e protagonista del suo format. Solo 4 anni fa una cosa del genere avrebbe richiesto un team di almeno 5 persone e una valanga di soldi. Oggi bastano un pc discreto, una webcam da 50€, un buon microfono e sei già pronto per la diretta. E’ evidente però che questo sposti tutto ma proprio tutto sul contenuto, che diventa il cardine imprescindibile del successo di una idea. Il secondo aspetto, che per me ha un fascino incredibile, è il modo di comunicare il gioco. Twitch introduce una comunicazione orizzontale. Il content creator è un giocatore di poker, già questo da solo può aumentare le probabilità che una trasmissione piaccia. Ma l’aspetto davvero particolare è l’immediatezza del feedback: gli spettatori decidono in tempo reale le sorti di quel contenuto. Se è buono, aumenterà l’interazione via chat e aumenteranno gli iscritti al canale o gli spettatori in diretta. Se non funziona, presto lo streamer vedrà un calo a tutto tondo. E potrà decidere se migliorare il contenuto, affiancarlo ad altri o abbandonare. Accade tutto a gran velocità e dipende strettamente da ogni singolo spettatore. Allo stesso tempo, se vogliamo trovare qualche ‘contro’, c’è da dire che bisognerebbe trovare un punto di incontro preciso tra le ambizioni di uno streamer e le esigenze delle aziende di gaming. Le aziende di gaming guardano con interesse il fenomeno Twitch, ma sono consapevoli che occorre investire tempo, risorse umane e denaro nella sperimentazione o nella creazione di format. Credo che saranno disposte a investire denaro nelle idee giuste, ma non credo che dedicheranno altro. La parola chiave è outsourcing per questo tipo di campagne marketing. Ed è un giusto compromesso, perché lo streamer può avere la libertà di espressione della sua creatività ed esser retribuito come consulente di una azienda. A sua volta, però, lo streamer deve comprendere che per monetizzare la sua esperienza di content creator, deve confezionare format appetibili, essere un professionista della comunicazione prima ancora di essere un forte giocatore di poker. Insomma, deve creare da zero una esigenza per i brand. Sicuramente parte avvantaggiato chi ha già una schiera di fan appassionati, ma la costanza, il contenuto, lo show saranno sempre preponderanti a lungo termine per emergere come canale. Non è un caso l’esplosione di twitchers come Pokerstaples o Kevin Martin. Sono giocatori nuovi, aspiranti professionisti, ma coniugano perfettamente l’ esigenza di intrattenimento (che ha lo spettatore) e l’esigenza di sdoganare il poker ai nuovi giovani (che interessa al brand).”

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Antonio, a destra, con il fidato Andrea Borea

“Da profondo appassionato di Twitch – prosegue Graziano – posso dirti che forse manca una certa varietà dei format: per adesso sono al 99% sessioni di giocatori. Il poker sta cavalcando l’onda dei gameplay, ma il gameplay è un format maturo da diversi anni. Può stancare. E’ una strada più semplice, se vogliamo una scorciatoia per lo streamer, che già deve concentrarsi su una trasmissione di 4-10 ore e non ha molto tempo residuo nella sua giornata lavorativa. Tuttavia, è un’arma a doppio taglio nel lungo periodo. Sacrificando la varietà dei contenuti si rischia di annoiare la propria platea costruita meticolosamente nei mesi e di proporre quello che già fanno tutti. Per quel che concerne invece il mio lavoro in senso stretto, Twitch necessita di un piccolo adattamento di linguaggio e di atteggiamento. Nel pubblico c’è una crescente percentuale di neofiti che guardano il poker per curiosità tra una trasmissione di League of Legend e una di Counterstrike, per cui ci viene chiesto più spesso di spiegare una azione o un concetto pokeristico che può sembrare scontato ai più. A questo si aggiunge che i twitchers sono abituati ad azioni rocambolesche con commenti spumeggianti molto lontani da quelli delle trasmissioni di poker. Tuttavia, EPTlive è trasmessa su un ampio numero di piattaforme e per un pubblico eterogeneo per interessi, età, esigenze. Per questo occorre un compromesso su cui lavorare di volta in volta in base ai feedback che riceviamo in chat.”

In ultimo, il partenopeo sottolinea ancora una volta l’importanza dello scambio comunicativo con gli spettatori, rivelando gli imminenti progetti da mettere in atto:

“I feedback che riceviamo sono più veloci e autentici. Ci sono pochi filtri. L’interazione cambia tanto, perchè se non leggi subito un commento in diretta, viene scavalcato da nuovi commenti. Non riusciamo a rispondere a tutti per esigenze di trasmissione. Cerchiamo anche qui un compromesso, premiando i commenti che siano attinenti a ciò che accade ai tavoli o che abbiano un forte aspetto educazionale. Non mi ha sorpreso tanto l’interazione con gli spettatori, bensì l’interazione tra gli spettatori stessi. La chat è più spesso un luogo dove amici virtuali si confrontano su uno spot o che borbottano se una giocata non gli è piaciuta. Si è creata una sinergia particolare nelle dirette, si respira un bel clima e ogni spettatore di lunga data ci tiene a preservarlo in prima persona. Trovo che Twitch possa diventare la community di poker 2.0. Ho molte idee in cantiere. Io e Andrea ci siamo confrontati a più riprese in tal senso e c’è comunione di intenti. Credo che se uno spettatore voglia vedere una sessione di poker oggi, vada più spesso a seguire il canale Twitch di un fenomeno degli MTT o di un cash gamer high stakes o che al più ricerchi un abbonamento di coaching in video su qualche sito famoso. Non credo possa essere interessato a come giochi un commentatore di poker. Sto studiando una serie di format che siano diversi dal gameplay, la mia idea è quella di proporre il poker in chiave narrativa, perchè è lì che sento di poter dare tanto. Di sicuro li proporrò a tempo debito, ma occorre che qualcuno voglia investire risorse nella sperimentazione. La prima tappa ufficiale è quella di proporre una diretta fiume per tutto il Sunday Million su Pokerstars.it . Cureremo il live coverage di entrambi i giorni. L’appuntamento è il 18 settembre dalle ore 21 sino alla conclusione del day1. Torneremo poi il 19 settembre dalle ore 23 sino alla conclusione del torneo. Vi aspettiamo!”

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