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il 6 Set 2016

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Doug Polk analizza un bluff contro Patrik Antonius all’Aussie Millions del 2014!

Doug Polk analizza un bluff contro Patrik Antonius all’Aussie Millions del 2014!

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Anche se la sua missione ai microlimiti -per quanto sia ancora agli inizi- non stia dando i risultati che tutti si attendevano, Doug Polk resta uno dei giocatori più forti del mondo.

Per questo quando decide di analizzare passo dopo passo una mano giocata all’Aussie Millions nel 2014 contro Patrik Antonius (un altro nome non da poco) è davvero il caso di aprire le orecchie e prendere appunti!

La mano in questione, come detto da Gianpaolo Eramo, è molto difficile da giudicare senza conoscere history e flow, per questo Polk è decisamente una delle due persone più indicate a farlo.

“Questa volta analizzerò una mano di un giocatore sul quale ho ottime read, dato che si tratta di me.”

mano polk antoniusPreflop: Polk limpa da SB con 74, check di Patrik da BB con 86.

“Di solito folderei in una situazione del genere, ma c’erano già $2.000 di ante nel piatto, quindi aggiungere $1.000 per un pot da $6.000 rende le mie odds favorevoli. Per questo fattore la mia strategia prevedeva di giocare un gran numero di mani, ma per proteggere le più scarse avevo deciso di limpare anche con le mani più forti, assi, dieci… Il mio range quindi include praticamente il 100% delle mani, mentre Patrik ha un range più stretto in quanto rilancerebbe coppie, suited connectors, carte alte. Il suo check quindi significa che ha carte basse, dettaglio importante per il resto della mano.”

Flop: 547 – Check Polk, bet $6.000 Antonius, call Polk.

“Doppia contro scala è una di quelle situazioni dove perdi molti soldi, anche se forse non quanti ho deciso di perderne io… La mia strategia prevede di checkare tutte le mie mani… non dico che sia la strategia migliore da SB, e in quell’occasione sono stato un po’ rigido nel seguirla: limpare tutte le mani preflop, checkare tutte le mani al flop e limitarsi al call con tutte quelle che voglio giocare. Così al turn ho un range di mani molto largo, praticamente tutte le mani che non voglio foldare preflop o al flop. Ho adottato questa strategia per prevenire overbet, puntate aggressive, rilanci preflop, in pratica inducevo i miei avversari a giocare più conservativi contro i miei limp. In questo modo posso giocare tutte le mie trash hand profittevolmente, in pratica uso le mie mani forti per proteggere quelle deboli. Adesso non giocherei allo stesso modo, ma voglio farvi capire cosa mi passava in testa durante quella mano. Un dettaglio che può essere rilevante: Tom Dwan e Patrik avevano una prop bet sui board, se ricordo bene Patrik ha dovuto pagare a Tom $200.000 perché il flop è sceso 7-5-4. Credo quindi fosse abbastanza tiltato. Non uso molto considerazioni simili nella mia strategia comunque, tendo a basarmi su fattori più logici.”

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Turn: 5 – Lead $5.000 Polk, raise $23.000 Antonius, call di Doug.

“Quando esco puntando sto facendo una dichiarazione: ‘questa carta è meglio per me che per te’, perché se Patrik avesse avuto un 5 avrebbe probabilmente checkato al flop, mentre io l’avrei giocato esattamente come ho fatto. Quindi io ho tutti i 5 del mazzo mentre lui nemmeno uno. Quando ho questo tipo di vantaggi tendo a leadare perché ho moltissime mani che voglio valuebettare, così come voglio bluffare. La size la uso nel 100% dei casi per negare l’equity, proteggere il mio range, e prendere valore da qualche mano. Anche qui il range è vastissimo, date le action precedenti qui avrò quasi il 60% delle mani. 

Quando rilancia le cose si fanno interessanti: la mia mano, 7-4, è la migliore per bluffare perché blockera tutti i full avversari. Ora, il mio range diminuisce, visto che folderò gran parte delle mani deboli, ma chiamerò con tutte le mani come combo-draw, 7-X, 5-X, overpair, forse 4-X con un fiori, 6-4, 6-6… tutte queste mani le inserisco nel mio calling range. 7-4 però è la mano perfetta da turnare in bluff.”

River: Q – Check, bet $90.000 Antonius, raise $302.000 Polk e sofferto call dello svedese.

“Non si chiude nessun progetto di colore, e quando betta la mia mano non è probabilmente buona. Potrebbe bluffare con un 6 ma non credo succeda spesso, penso piuttosto che abbia una scala, anche se dovrebbe checkarla al flop la maggior parte delle volte. Le sue combo di 7-7 e 4-4 sono due in totale visti i miei blocker, e anche di 7-5 e 5-3 ci sono 4 combo per ciascuna. Per farla breve io ho più full house nel range, e questi full li rilancerò sempre, li giocherò tutti in questa maniera. Conoscevo la mia strategia e sapevo che era una mossa corretta, ma non mi sono sentito per nulla felice quando Antonius ha cominciato a fissarmi…

Era una situazione molto disagevole, cercavo di restare concentrato sul board mentre mi fissava… so che se fosse stato online non avrei dato importanza al fatto che stavo bluffando, ed è assurdo avere paura o timore di fare la giocata giusta perché qualcuno ti intimorisce, o perché è live o perché ci sono molti soldi in ballo. Inoltre sapevo che lui aveva una scala, e lui sapeva che io potevo avere full, infatti ha passato vari minuti a maledirsi prima di chiamare. Questo mi ha confermato che la mia strategia era corretta, basata su solida matematica e ben bilanciata, e spesso è più importante adottare una strategia bilanciata che stare a preoccuparsi se la propria giocata è corretta o meno. Ero -e sono- molto soddisfatto di come ho giocato e credo che la rigiocherei allo stesso modo, forse leggermente diversa solo perché ho cambiato io modo di giocare. 

La lezione importante del giorno comunque è: se vi trovate su un board pairato con una doppia coppia e volete bluffare, quella è la situazione migliore per farlo, perché troverete meno mani avversarie che vi batteranno.” 

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