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il 8 Set 2016

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Michael Ruane, il November Niner misterioso che ama la famiglia e odia i tornei

Michael Ruane, il November Niner misterioso che ama la famiglia e odia i tornei

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Tra i November Nine di questa edizione c’è un personaggio decisamente ambiguo.

Si chiama Michael Ruane, ha 28 anni e prima di questa estate era praticamente sconosciuto alla comunità pokeristica.

In realtà possiamo dire che rimane ancora oggi un oggetto misterioso, visto che dopo la composizione del final table al Main WSOP si è fatto desiderare, rifiutando inizialmente le interviste di rito.

Al sito Pokerlistings infatti Ruane non si è concesso per una chiacchierata a caldo. Sono stati più fortunati quelli di PokerNews che in seguito sono invece riusciti a strappargli qualche dichiarazione.

Ruane ha spiegato che avrebbe voluto restare nell’anonimato senza dare troppi vantaggi agli avversari. Alla fine però dei dettagli sulla sua storia personale sono emersi. Era inevitabile.

Ecco cosa ha voluto raccontare Ruane: “Vengo dal New Jersey, dove ho un fratello, una sorella e una bella famiglia. Purtroppo dopo il Black Friday del 2011 ho dovuto lasciare gli USA per giocare.

Mi sono trasferito a Montreal, non troppo lontano da casa, ma ho viaggiato parecchio. Solo nel 2013 ho avuto la possibilità di tornare visto che il NJ ha legalizzato il poker online“.

Ruane è un giocatore di cash game che non ama molto gli MTT: “I tornei sono troppo lunghi, ne gioco circa cinque all’anno“.

Secondo il sito TheHendonMob le uniche bandierine live di Ruane risalgono al 2011 e 2012. In quel biennio ha piazzato tre ITM alle World Series di Las Vegas e uno al WSOP Circuit.

In mezzo segnaliamo anche un 30° posto all’EPT di Campione d’Italia, dove incassò 13.000€. Il totale delle sue vincite live superava di poco i 30mila dollari fino a qualche mese fa.

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Adesso invece ha già un milioncino in tasca assicurato per essere tra i finalisti del Main WSOP. È quinto in chips con 31,6 milioni di stack.

Sul suo Main Event in corso Ruane rivela: “Ho chiuso il Day 1 con il doppio delle chips iniziali e poi non sono mai stato in all-in. È incredibile, non mi sono mai trovato in spot a rischio“.

Ad un certo punto Ruane è stato anche chip leader, con 37 milioni di chips, grazie ad una mano importante vinta contro l’australiano James Obst.

In seguito ha perso qualche gettone però possiamo dire che finora il suo è stato comunque un torneo quasi perfetto!

Quando ha capito di essere arrivato tra i nove finalisti, Michael per prima cosa ha telefonato al fratello, al quale è molto legato.

Ecco in sintesi il ritratto di Michael Ruane, un ragazzo che si è presentato al mondo vestito tutto di nero e con due occhi di ghiaccio, ma che ha un cuore d’oro sotto quella maglietta!

 

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