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Hero fail: ecco le chiamate al limite peggio riuscite al tavolo verde!
C’è chi ne poker si accontenta di partecipare.
C’è chi invece ha come unico imperativo vincere e chi addirittura non si sente a posto con la propria coscienza se non riesce a farlo con stile. Accettare di affidarsi alla sorte giocandosi lo stack in un coin-flip è l’incubo di ogni esteta del gioco: perché rischiare così tanto quando è possibile leggere nell’intimo del proprio avversario?
Nella maggior parte dei casi non c’è scampo alla tagliola della dea bendata ma in alcune circostanze particolari è davvero possibile cucirsi una bella stella da sceriffo al petto e andare a sconfiggere i ‘cattivi’. Sono quelle volte in cui pensiamo di avere una lettura talmente precisa sul nostro avversario da poterlo indurre a fare un bluff clamoroso per poi smascherarlo con la nostra coppietta o semplicemente con carta alta.
La sensazione che scaturisce dall’hero-call è impagabile per un giocatore di Texas Hold’em: una mossa che se fatta nel momento propizio potrebbe indurre l’avversario ad un tilt senza precedenti e portarlo a scaraventarci il suo stack residuo nel giro di qualche mano. Tuttavia la linea che corre tra genio e follia è davvero sottile, ecco perché talvolta capita di convincersi di qualcosa che dista anni luce dalla realtà.
Quest’oggi vi proponiamo una compilation di hero-fail, ovvero una serie di hero-call finiti nel peggiore dei modi. Situazioni di gioco in cui i carnefici non sono stati in grado di capire per tempo di essere essi stessi vittime delle loro false intuizioni.
Si comincia con una chicca già al minuto 4:00, almeno per chi non resiste alle sfuriate di Phil Hellmuth contro le vere o presunte ‘bad beat’ che si accaniscono contro il suo talento cristallino, almeno a detta sua. Nella mano in questione è Phil Ivey a far saltare qualche rotella a ‘The Poker Brat’ che ‘overthinka’ come un ragazzino di primo pelo.
Continuando sulla scia degli esempi illustri passiamo al player più vincente della storia del poker live: Daniel Negreanu, protagonista quest’oggi di una lunga intervista sulla nostalgia dei tavoli high stakes. In rete girano decine di video che mostrano la sua abilità da ‘soul-reader’, ma che dire della giocata presente al minuto 11:00? Il buon Daniel si trova nientemeno che all’heads-up del torneo dei tornei, il One Million for One Drop vinto dall’inarrestabile Daniel Colman, capace nel 2014 di inanellare una serie di successi senza precedenti (Fedor Holz a parte).
Negreanu, probabilmente in preda ad un raptus di chiaroveggenza, decide di consegnare gran parte del suo stack al suo avversario chiamando con King High. Siamo davvero sicuri che Colman avesse potuto giocare esattamente allo stesso modo con aria totale? Chissà, ma scoprirlo è probabilmente costato a Negreanu qualche milioncino, considerati i 15 milioni di dollari di prima moneta.
Una delle dimostrazioni di come interstardirsi non paghi affatto ce la fornisce David Benyamine, nel corso di una puntata del Million Dollar Cash Game andata in onda alcuni anni orsono. Date uno sguardo a partire dal minuto 18:00: due giocate, una in fila all’altra, costategli la bellezza di oltre 300.000$.
La clip, della durata di ben 45 minuti, prosegue con un bello schianto di Tom Dwan contro Daniel Negreanu. Lo stesso ‘durrrr’ avrà occasione di rifarsi in altre occasioni (nello specifico proprio contro Benyamine), mentre il november nine 2015 Max Steinberg ci da un saggio di ‘call-muck’ da antologia, anch’egli in preda al sacro fuoco dell’intuizione. “Maaaaaaaaax, ma davvero pensavi di esser buono?”
Per evitare di svelarvi altre succose situazioni di gioco vi rimandiamo direttamente al video:
httpv://www.youtube.com/watch?v=0TX6x8fNY2k
Secondo voi qual è la giocata peggiore di tutte?
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