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il 9 Set 2016

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Sam Ganzfried, sviluppatore del bot Claudico: “Il nostro lavoro nel poker è utile alla scienza”

Sam Ganzfried, sviluppatore del bot Claudico: “Il nostro lavoro nel poker è utile alla scienza”

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Va avanti il lavoro degli sviluppatori dei poker bot tra nobili dichiarazioni di intenti e polemiche.

Qualche giorno fa la testata TribLIVE ha pubblicato un’interessante intervista a Sam Ganzfried, uno dei tre ricercatori della Carnegie Mellon University che hanno sviluppato Claudico.

Non vi ricordate di Claudico? È il bot che ha giocato 80.000 mani di No Limit Hold’em contro Doug Polk e altri tre fortissimi giocatori di heads-up nel 2015.

Sam Ganzfried, oltre ad essere uno scienziato, è un giocatore occasionale: ha piazzato un ITM alle WSOP nel 2010 e due bandierine ufficiali a Pittsburgh nel 2015.

Per lui però il poker non è solo un divertimento, ma un modo per usare la scienza nello studio di situazioni complesse, come la ricerca del miglior trattamento per un paziente affetto da HIV o l’identificazione del metodo più efficace per proteggere gli aeroporti.

Il poker è un ottimo strumento di ricerca perché richiede decisioni basate su informazioni incomplete. Ganzfried spiega che “la ricerca sul poker online va avanti da oltre dieci anni.

Le idee sviluppate in questo campo trovano applicazioni concrete anche nella medicina e nella sicurezza. Tutto ciò è emozionante“.

Il trucco è paragonare il trattamento medico ad un heads-up di poker: se il paziente vince la malattia perde e viceversa. L’obiettivo è elaborare una strategia che funzioni bene nel lungo periodo.

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Ganzfried sostiene che un heads-up di poker può generare un numero elevatissimo di situazioni: in termini matematici va espresso come 10 alla 161esima potenza. Una somma superiore al numero degli atomi nell’universo!

Ci sono molte situazioni fuori dal poker dove ci sono informazioni private da scoprire. Per esempio alla Alberta University grazie ai nostri studi sul poker hanno individuato meglio dei trattamenti personalizzati per il diabete“.

Nell’intervista a Ganzfried si parla anche di questioni più pratiche riguardanti il poker online e i bot: “Ho lavorato su questi bot per il poker ma non voglio che abbiano una cattiva influenza nei siti online. Nessuno dei ricercatori vuole diffondere questi bot in rete“.

Eppure come sappiamo il problema dei bot può esistere nei siti non sicuri, sebbene la situazione vada chiarita: le room online guadagnano soldi dalla rake prodotta dai bot ma perdono soldi se alcuni giocatori abbandonano per colpa della presenza dei bot.

Ecco allora che arriva la proposta provocatoria di Ganzfried: “Si potrebbero creare dei siti legalizzando i bot, rendendo cioè noto quali giocatori sono umani e quali sono computer. In questo modo si aiuterebbe la ricerca con dati interessanti”.

Possiamo dunque chiudere un occhio in nome della scienza e aprire le porte ad un mezzo utile per imbrogliare nel poker?

Ganzfried sembra convinto di poter creare un poker bot imbattibile entro pochi anni con uno scopo più lungimirante: “Il mio obiettivo non è creare solo un bot perfetto per il poker. Il mio obiettivo è quello di studiare questioni scientifiche che abbiano ampia applicabilità“.

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