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Strategia

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il 7 Ott 2016

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Come giocare i nuovi mtt Win The Button: i consigli di Mario ‘Kheldar’ Bucca

Come giocare i nuovi mtt Win The Button: i consigli di Mario ‘Kheldar’ Bucca

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Dopo la recente introduzione nella estensione dot com di PokerStars, è già conto alla rovescia per l’arrivo dei nuovissimi mtt Win The Button sulla piattaforma italiana della picca rossa.

Per poter giocare i tornei con la nuova formula, che dà al vincitore della mano il bottone della seguente, manca adesso solamente il via libera di AAMS.

Tempo previsto un mese: iniziamo dunque le manovre di avvicinamento ai tornei Win The Button con i consigli fase per fase elaborati ad hoc da Mario ‘kheldar’ Bucca, regular mtt e coach di coachingmtt.com.

 

La fase iniziale.

La fase iniziale del torneo deve essere abbastanza tranquilla e cambia poco perché comunque la considerazione base che faccio sempre per le fasi iniziali di un torneo è che bisogna giocare spot dove prendi pochi rischi e vinci tanto. E questo non è influenzato tanto dalla posizione, ma dagli incroci di carte.

Poi è vero che una posizione di favore facilita le cose, però il vantaggio posizionale non è così fondamentale perchè non ti permetterà di costruire molti più piatti in cui vinci tantissimo rischiando pochissimo.

Quello che la posizione permette è infatti fare dei bluff, avere più informazioni e decidere dopo gli avversari.

Insomma fare un gioco slegato dalle carte che hai. E questo non è quello che vogliamo fare nella fase iniziale.

Nella fase iniziale vogliamo per lo più esprimere un gioco per valore dove chiudiamo un punto forte e l’avversario ce le tira addosso.

E qui la posizione conta fino ad un certo punto. Contano molto di più gli incroci di carte.

Invece il problema della fase iniziale in questi tornei è che rischi di farti prendere la mano e di voler vincere troppo spesso il bottone, e questo è un problema proprio perché non ci serve e ci espone a giocare situazioni difficili e troppo rischiose che non servono a niente in questa fase del torneo.

Ricorda che raddoppiare lo stack ora non raddoppia le tue possibilità di vincere il torneo. Però rischia di AZZERARLE se vieni eliminato.

Questo è il primo punto. La fase iniziale. Freghiamocene, giochiamo tranquilli e in base alle situazioni che si creano naturalmente senza forzare a tutti i costi la mano.

La fase centrale.

Fase centrale e finale invece saranno quelle più interessanti per questo tipo di torneo.

Infatti nella fase centrale molte delle opportunità che possiamo cogliere in un torneo sono legate alle nostre abilità di lettura e gioco postflop e a situazioni posizionali.

Ad esempio il fatto che entriamo con un range largo da late position e vinciamo la mano postflop grazie alle nostre abilità.

Oppure il fatto che siamo in posizione e possiamo aggredire gli avversari con raise e 3bet dopo aver raccolto molte informazioni prima di agire.

Quindi il vantaggio posizionale diventa molto pesante e importante nella fase centrale di un torneo.

E’ chiaro che in questo tipo di torneo se non siamo noi a vincere la mano non potremo mai essere bottone.

A vincere i bottoni saranno i giocatori più aggressivi. Quando saremo noi da cut off o hi-jack sarà un mezzo problema perché avremo dei giocatori aggressivi alla nostra sinistra e questo non è bellissimo.

Quindi l’unica posizione che ci piace tanto tanto è il bottone, le altre posizioni da late position sono bruttine.

Perché? Perché non sono i cut off e hijack tradizionali dove accanto abbiamo giocatori tendenzialmente passivi che ci lasceranno rubare i bui in tranquillità.

Invece avremo dei giocatori che potrebbero essere un problema da affrontare. Per gestirli al meglio innanzitutto dobbiamo tenere in considerazione che chi tende a vincere spesso il bottone giocherà con range più larghi.

E questo aumenta un pochetto la varianza del tuo gioco perché ti porta a giocare degli spot più rischiosi, però dall’altro lato ti mette in condizioni di far molte chips proprio perché loro esagerano, e di sfruttare spot profittevoli che normalmente non sono così frequenti.

Aumenta un po’ il rischio, però il gioco potrebbe valere la candela! E quindi può essere una opzione quella di capitalizzare, far chips, su quegli avversari che per l’appunto hanno vinto il bottone e probabilmente proveranno a rivincerlo. Però è auspicabile che lo vincerai tu spesso questo bottone!

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Il giocatore bravo tendenzialmente mantiene il bottone (e quando lo perde…se lo riprende presto). Chi ha il bottone è quello favorito a vincere la mano e può mantenerlo per un numero di mani esagerato (rispetto ad un torneo tradizionale dove lo vedi una volta su sei o su nove).

Detto questo, chi avrà il bottone tenderà a fare spesso cbet, bluff e preferire di chiudere il piatto prima della fine, magari rinunciando a del valore extra che potrebbe estrarre portando la mano fino al river.

Proprio perché il vantaggio di chiudere il piatto subito e tenersi il bottone è un vantaggio troppo importante.  Il valore di giocare sempre da bottone è importantissimo. Ricordi cosa diceva Phil Ivey?

“Se mia nonna giocasse sempre in posizione contro di me, alla lunga vincerebbe dei soldi”.  Avere il bottone alla lunga è un vantaggio enorme. E questo è vero soprattutto nella fase centrale. Un piccolo appunto prima di passare a parlarti della fase finale.

Non devi cadere neanche ora nella trappola di esagerare per vincere il bottone sempre. Devi PRINCIPALMENTE ricordare che prima di tutto bisogna compiere scelte profittevoli e sensate!

Secondariamente se ha senso forzare una mano per prendere il bottone invece di seguire una linea più passiva, allora potrebbe avere senso farlo. MA NON DEVI MAI SPERPERARE CHIPS SENZA MOTIVO.

La fase finale.

Nella fase finale si creerà una situazione interessante. In queste fasi il bottone tenderà ad essere conquistato da giocatori deepstack e shortstack. Perché?

Perché alla lunga sono questi i due tipi di stack che faranno più azione e in modo aggressivo. Lo short stack deve rubare i bui, oppure viene eliminato. Quindi o vince il piatto e prende il bottone, oppure esce dal torneo.

Il deepstack invece sfrutterà il suo stack e la sua situazione privilegiata per aggredire tutti gli altri e vincere moltissimi uncontested (e il bottone come premio per aver vinto la mano).

Quindi paradossalmente sarà ancora più facile per un deepstack costruire castelli di chips proprio perché il bottone è il posto migliore da cui aggredire e perché lui è quello che può farlo senza troppi problemi.

Insomma è consigliabilissimo diventare chipleader presto nelle fasi finali.

E gli stack medi? Beh gli stack medi sono chiamati ad un gioco paziente per scalare posizioni, quindi è difficile che si crei la situazione adatta per permettergli di rischiare.

Molto del loro gioco sarà in realtà card- dependent.  Anche se potrebbe essere interessante forzare qualche mano scelta con cura per vincere il bottone e provare ad accumulare chips velocemente mantenendo il bottone.

E’ un gioco più rischioso, ma se non ti importa troppo di scalare le posizioni e vuoi prendere qualche rischio in più per vincere, puoi farlo più facilmente che in un torneo tradizionale.

Ovviamente questo è valido in linea di massima e possono esserci molte eccezioni. Però avere un quadro generale è sempre fondamentale per interpretare al meglio ogni fase di un torneo e per gestire le varie eccezioni.

 

Riassunto Finale

FASE INIZIALE -> Gioca tranquillo e non immischiarti in spot strani solo per vincere il bottone.

FASE CENTRALE -> Importante tenere a lungo il bottone facendo però scelte corrette e ragionate. Attenzione a quando sei cutoff e hijack. Cerca di sfruttare al meglio il gioco aggressivo del bottone.

FASI FINALI -> Shortstack e Deepstack sono quelli destinati a passarsi il bottone. Sarà importantissimo averlo perché è facile fare chips uncontested in questa fase, e quando lo prendi potresti tenerlo per molte mani.

In generale il gioco aggressivo è quello che paga di più. Questo è vero in ogni tornei, ma in questo particolarmente.

 

 

 

(foto di copertina by PokerStars)

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