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I libri di poker sono obsoleti? Leggete questi consigli di 20 anni fa e giudicate…
Una materia come il poker, lo sappiamo benissimo, è in continua evoluzione.
Nel nostro settore è difficile produrre della letteratura che resti valida tecnicamente nel tempo. Ci sono alcuni testi classici che sicuramente hanno fatto la storia, ma anche libri che al giorno d’oggi sono perfettamente inutili.
Volete un esempio? La scorsa settimana Andy Rich, poker manager di un casinò americano, ha pubblicato in rete una foto che ha suscitato parecchia ilarità.
Nell’immagine si può leggere una pagina di un vecchio libro di Ken Warren, datato 1996. Il titolo è ‘Winner’s Guide to Texas Hold’em Poker’.
A pagina 44 c’è una sezione del libro intitolata: ‘I giocatori contro i quali vuoi giocare‘. Ci sono cinque tipi di avversari definiti ideali. Vi proponiamo qui sotto una breve traduzione dei loro profili secondo Warren.
1. Gli impiegati fuori servizio del casinò. Essere bravi a dare le carte non vuol dire essere bravi a giocare. Distribuire 300 mani al giorno non ti insegna a giocare.
2. I giocatori chiacchieroni, sorridenti e rumorosi. Se fanno tutto quel chiasso, probabilmente non stanno usando tutta la loro energia mentale per battere gli avversari concentrati sul gioco.
3. Belle donne. Nella mia esperienza ho riscontrato che le donne non dedicano abbastanza tempo all’apprendimento del gioco. Di solito giocano in attesa di fare altro.
4. I giocatori con tatuaggi. Chiunque sia così stupido da tatuarsi probabilmente non mostrerà molta intelligenza neppure al tavolo.
5. I giocatori che bevono alcol. Un giocatore che beve di solito comincia a giocare con meno attenzione. Punta e chiama quando non dovrebbe, bluffa quando non dovrebbe e gioca troppe mani. Di solito resterà al tavolo a giocare e bere finché non sara broke.
Vi siete fatti qualche risata leggendo i cinque punti, vero? Warren a quanto pare venti anni fa non immaginava che alcuni dealer sarebbero diventati grandi giocatori nel tempo. Un esempio? Mike Matusow.
Alcuni dei più grandi giocatori mondiali sono inoltre dei chiacchieroni sorridenti e rumorosi. È perfino troppo facile fare il nome di Daniel Negreanu.
Sul terzo punto scommettiamo che avrebbero qualcosina da obiettare le varie Vanessa Selbst, Liv Boeree, Maria Ho, ecc…
Il quarto punto, quello sui tatuaggi, è abbastanza assurdo. Per quanto qualcuno possa odiare i tattoo, è difficile associarli direttamente a una mancanza di skills pokeristiche, sinceramente…
L’unico punto sul quale si può essere d’accordo è il quinto: i giocatori ubriachi difficilmente riescono a giocare al meglio al tavolo. Loro in effetti sono ancora un ottimo avversario da affrontare!