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Doug Polk svela i suoi segreti! Ecco come ha fatto a vincere 3,5 milioni in Heads up
Se siete degli appassionati di Heads up, non potete assolutamente perdervi questo video!
L’americano Doug Polk, uno dei giocatori più forti del pianeta nella disciplina, ha deciso infatti di svelare tutti i suoi segreti.
Nel filmato (che trovate in fondo all’articolo) Polk commenta i suoi favolosi grafici pubblicati qualche giorno fa, che parlano di 3,5 milioni di dollari vinti dal 2011 a oggi solo su PokerStars e Full Tilt.
Polk sviscera i dati e ci dà degli utilissimi consigli strategici. Il suo free coaching inizia così: “Ci sono fondamentalmente due strategie di base negli Heads up, entrambe potenzialmente vincenti.
Puoi provare a far foldare molto gli avversari e ad avere una buona linea rossa o puoi fare molte value bet.
Conosco molti giocatori che hanno ottime linee rosse e altri che hanno ottime linee blu. Comunque sia, bisogna iniziare con una buona strategia, uno stile adatto in ogni situazione“.
Come sappiamo, la maggior parte delle vincite di Polk derivano dalle mani senza showdown. La sua linea rossa infatti è impressionante.
Non sempre però la sua strategia si è concentrata su questo aspetto del gioco: “Se osservate il mio grafico, scoprirete per esempio che nel 2013 ho perso 40 buy-in ad un certo punto nella mia famosa sfida contro Ben Sulsky.
In certi periodi mi sono concentrato di più sugli showdown, perché contro certi avversari bluffare non è l’ideale. Dipende molto anche dal livello degli stakes“.
Polk passa poi ad analizzare quali sono le cinque persone con cui ha vinto e perso di più in carriera: “Il caso di ‘Call_911’ è singolare perchè ho giocato e perso con lui una sola mano da 120.000$, per colpa di una bad beat con AA contro KK”
Lasciando perdere quel singolo colpo, possiamo dire che Polk ha vinto più di un milione di dollari sia contro Viktor ‘Isildur1’ Blom che contro ‘Sauce123’!
Inoltre ha incassato 375.608 contro ‘wilhasha’, 256.794$ contro ‘Denoking’ e 246.208$ contro ‘SallyWoo’. Passiamo alle sue bestie nere…
Il player ‘punting-peddler’ è quello che gli ha tolto più soldi (228.112$) ma Polk spiega: “Dan ‘w00ki3z’ Cates è quello che mi ha fatto perdere più buy-in, per un totale di 213.211$. Abbiamo in programma di giocare ancora“.
È di 119.101$ invece il passivo contro Alex ‘Kanu7’ Millar: “Quando sono riuscito finalmente ad avere edge contro di lui ha smesso di giocare contro di me. Era molto intelligente, non ho avuto la possibilità di rifarmi“.
Parliamo ancora un po’ di strategia. La prima domanda da farsi è questa: quante mani devo giocare negli Heads up? Polk spiega:
“Il mio stile ha subito drastici cambiamenti negli anni, ma posso darvi dei consigli di base. L’ideale è aprire l’80% delle mani con una size di 2,5 bb.
Se l’avversario fa dei mini-raise (x2) dovete difendere il grande buio con quasi tutte le vostre mani. Se fa x3 dovete chiamare con circa il 55-65% delle mani. Non dovete però considerare quanto apre l’avversario, ma anche come gioca postflop.
Anni fa c’erano molti che aprivano il 100% delle mani da bottone. Io 3bettavo molto perché così si trovavano in difficoltà.
La 3bet dovrebbe essere fatta circa il 20% delle volte. È la giusta aggressività. Se 3bettate troppo consentite all’avversario di fare 4bet per valore o di bluffare“.
Passiamo ad analizzare un paio di mani. Polk ci presenta subito una delle sue preferite. I bui sono 100/200$ nella challenge contro Ben Sulsky del 2013.
Polk introduce il colpo spiegando: “In quel periodo ero davvero focalizzato nello studio dei range delle 3bet e non solo“.
Polk apre a 480$ con K10, Sulsky 3betta a 1.440$, Polk chiama. Il flop è 943. Sulsky checka, Polk punta 2.000$ e Sulsky chiama.
Turn J. Sulsky checka, Polk punta 4.000$ e Sulsky chiama. River A. Sulsky pusha 11.111$. Polk spiega: “Non gli faccio l’asso.
Se avesse A-Q o A-K avrebbe foldato al turn. Io ho un K e quindi A-K suo è meno probabile. Il problema in questa mano è che devi avere contro un giocatore molto creativo per trovare dei bluff nel suo range.
La maggior parte dei giocatori con mani come 6-5, 7-5, 10-8 o Q-10 avrebbe puntato al flop e al turn. Solo con un progetto forte avrebbero chiamato al turn.
Sulsky qui rappresenta solo delle buone top pair. Non può avere A-9 o A-J. Sembra proprio un bluff. Ho giocato abbastanza contro di lui per capire che 3betta e poi check/calla con vari draw“.
Insomma alla fine Polk chiama e Sulsky gira 65. Il pot da 37.100$ va a Polk che dopo quattro anni ancora si ricorda questo call con ‘K alta’.
La seconda mano esemplificativa si è giocata sempre al 100/200$ ma contro ‘wilhasha’. Apre di nuovo Polk, con AA, a 440$. Oppo 3betta pesante a 2.600$, Polk 4betta 7.800$, oppo chiama.
Flop 8510. Oppo, che adora leadare al flop, punta 7.900$. Polk dice: “Questo è sempre buono quando hai gli assi. Sarebbe un buono spot per una trappola, ma se l’avversario punta spesso fuori posizione devi rilanciare.
Quindi rilancio a 17.200$, oppo chiama“. Turn 5. “Siamo abbastanza committati. Se il turn fosse stato un 9, un 7 o un 6 avrei pushato, invece checko per trappare.
River 7. Oppo pusha e Polk chiama. Oppo mostra un discutibile KJ. “Il suo call al mio raise preflop è stato assurdo. Con quali turn sarebbe stato felice?”