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Swing&Go: Matteo Vergani spiega quanto incide la run negli Spin&Go!
Il Texas Hold’em, è un gioco ad alta varianza.
Lo sapevate già? Beh, in realtà tanti giocatori si dimenticano di quanto questa frase sia maledettamente vera quando si lamentano per una bad beat ricevuta, tuttavia “that’s poker” ed è anche il motivo per cui questo gioco ci appassiona così tanto.
Specialmente nei formati hyper-turbo, dove l’edge sugli avversari lascia spazio alla dea bendata, il fattore aleatorio incide in maniera pesante nonostante la preparazione tecnica del singolo giocatore sia di alto livello. Lo dimostrano top player come Rocco Palumbo, che prima dello shippo record su PokerStars.com di qualche mese fa, bissato dalla vittoria nel Sunday Million di ieri sera, aveva un conto in sospeso con la fortuna.
Quest’oggi vi parleremo del format varianzoso per eccellenza presente sulla room della Picca Rossa, ovvero gli Spin&Go, tanto amati sia dai professionisti che dagli amatori, analizzando la componente ‘fortuna’ con un esperto in materia come l’ex studente della normale di Pisa Matteo Vergani.
Con la sua preziosa collaborazione abbiamo creato 10 differenti simulazioni di run su un campione di 1000 Spin&Go dal buy-in di 10€ (quindi con una rake pari all’8%) basandoci su 3 differenti win-rate: 36%,37% e 38%. Come già affrontato in alcuni articoli precedenti, per essere dei player vincenti e far fronte all’inevitabile mannaia imposta dalla rake, occorre arrivare primi in una percentuale superiore al 36% dei casi al fine di garantirsi un profitto sul lungo periodo.
Tuttavia vincere un numero significativo di tornei potrebbe non bastare nel caso in cui la fortuna ci volti le spalle per un periodo prolungato. Nei menù a tendina presenti qui sotto potete osservare con i vostri occhi la forbice di risultati che, a parità di skill, dieci player ipotetici potrebbero incontrare giocando 1.000 partite. A prescindere dalle varie possibilità, è bene tenere sempre in considerazione l’EV, ovvero l’aspettativa di vincita che si ha nel lungo periodo, rappresentata dalla linea rossa presente nel grafico.
Win Rate 36%
Win Rate 37%
Win Rate 38%
“La prima cosa che salta all’occhio è che se prendiamo 10 persone con identiche skill, quella che runna meglio stampa anche avendo un atteso negativo e quella che runna peggio perde anche se l’atteso è molto positivo. Con atteso positivo si può vincere con certezza matematica, ma di certo non su un campione di 1000 sit, perché come si evince dai grafici, anche avendo un atteso ottimo, runnando nel bottom 1% si può essere in perdita anche abbastanza significativa su 1000 sit. Insomma se sei un giocatore vincente e giochi 1000 sit a settimana per due anni, beh una settimana in cui runni da schifo capita e lo devi mettere in preventivo. Insomma, se devi ammazzare la varianza o hai un’edge mostruosa o devi massare.”
Ma in quale disciplina la varianza incide maggiormente, nel formato ‘lottery’ o nei tornei multi-table? Sentiamo in parere di Matteo:
“Magari agli mtt è più semplice avere un’edge alta, quindi sebbene la varianza sia più alta si può comunque essere abbastanza sicuri di avere un roi positivo al 99% con un campione ridotto, però magari uno che runna male ha roi 1% che sugli mtt non è esattamente un risultato buono, e quello che runna bene ha roi 200%. La regola d’oro è: se pensate di essere bravi e sfigati massate molto, se siete scarsi e fortunati giocate poco e se dopo 10.000 sit avete roi negativo, magari state runnando male, ma sicuramente non aveve un’edge altissima!”
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