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Tom Dwan di nuovo sotto accusa per uno scam milionario denunciato da Haralabos Voulgaris!
In giro ormai si vede poco, ma di lui si parla comunque parecchio.
A chi alludiamo? All’americano Tom Dwan, che in questi giorni è di nuovo al centro di un duro attacco mediatico da parte di illustri colleghi e semplici appassionati.
La questione a cui facciamo riferimento in questo articolo in realtà va avanti da anni, ma è bastato un tweet di Haralabos Voulgaris per scatenare nuovamente il gossip.
Voulgaris, canadese di chiare origini greche, è un giocatore di poker e noto scommettitore che già un paio di anni fa aveva (più o meno involontariamente) messo in cattiva luce Dwan.
Durante un’intervista con Joe Ingram, aveva infatti rivelato di avere un credito milionario con un famosissimo poker player.
Gli indizi facevano pensare all’identità di Tom Dwan, ma non sono mai arrivate conferme. Finché su Twitter non è apparso martedì scorso questo messaggio pubblico:
Hey @TomDwan been trying to get a hold of you (i’m sure you can guess why) can you msg me with your correct contact info?
— Haralabos Voulgaris (@haralabob) 7 marzo 2017
Voulgaris chiede a Dwan di mandargli dei contatti corretti, lasciando intendere che l’americano conosce benissimo il motivo di tale richiesta.
Non sono mancati i commenti più o meno scherzosi e gli interventi illustri, come quello di Bill Perkins. Giustamente c’è chi fa notare che per farsi pagare i debiti il modo migliore e rendere pubblica sui social la grana.
Qualcuno ha scritto ironicamente: “Mi meraviglio che Doug Polk non abbia già commentato o fatto un video di 30 minuti sul caso“.
Questo perché già in passato Polk si è scagliato pesantemente contro Dwan, definendolo il più grande scammer della storia del poker.
In realtà Polk è intervenuto anche stavolta. Sul suo canale YouTube ieri ha pubblicato un filmato di 15 minuti nel quale dice la sua:
“Credo che Tom Dwan sia coinvolto in un nuovo scandalo High Stakes. Prima però voglio fare un riassunto sulla Durrrr Challenge“.
Proprio la Durrrr Challenge, nata nel 2009, è il motivo per cui Polk definisce Dwan il più grande scammer della storia del poker.
Per chi non lo sapesse, la Challenge è stata lanciata otto anni fa da Dwan a tutti i giocatori del mondo (tranne Phil Galfond).
Prevedeva sfide di 50mila mani cash con i bui fissati a 200-400$. In caso di sconfitta, Dwan aveva promesso di pagare 1.500.000$ aggiuntivi allo sfidante.
In caso di vincita, Dwan avrebbe dovuto ricevere invece 500.000$ (un terzo!) dallo sfidante. Si sono fatti avanti Patrik Antonius e Dan Cates ma le sfide sono state interrotte.
Il Black Friday si è messo in mezzo e soprattutto la sfida con Cates è diventata nel tempo una telenovela. Polk è pessimista sulla conclusione di questa Challenge:
“Sono passati tanti anni dal sui inizio e già nel 2015 Cates aveva annunciato che sarebbe finita nel giro di nove mesi. Ad un certo punto bisogna chiuderla in qualche modo“.
In mezzo a questa storia ci è finito anche Phil Ivey. La conclusione di Polk sulla Challenge è questa: “Non so chi sia in torto precisamente.
Dwan è stato un eroe per molti, ma non si può continuare a difenderlo a spada tratta. Il suo è stato uno dei più grossi scam della storia del poker“.
Dopo questa importante premessa, Polk arriva finalmente al tweet di Haralabos Voulgaris e ci mostra un pezzo del podcast registrato nel 2015 con Joe Ingram.
Voulgaris due anni fa raccontava: “Ho un grosso credito con una persona considerata un poker hero. Mi deve una somma a sette cifre.
Gli ho girato dei soldi da scommettere con dei bookmaker asiatici. Non so neanche se le ha mai piazzate quelle scommesse.
Forse i bookmaker non esistevano nemmeno e ha usato i soldi per altri scopi. Si inventa una scusa dopo l’altra per non pagarmi. Che posso fare? Solo sperare che un giorno decida di onorare i debiti e che possa farlo“.
Polk spiega di aver sempre sospettato di Dwan. Poi è arrivato il tweet di Voulgaris e stranamente proprio nello stesso giorno Dwan è diventato improvvisamente attivo su Twitter.
Ha cominciato a scrivere una serie di strani messaggi politici contro Trump. In precedenza aveva twittato appena cinque volte in due anni…
Polk chiude così: “Non posso garantirvi che Tom Dwan abbia scammato Voulgaris, ma sicuramente lo ha fatto con Cates.
Il profilo di Dwan corrisponde perfettamente alla descrizione dello scammer di Voulgaris e i tweet pubblicati dai due in questi giorni sono decisamente sospetti“.