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Long term e short term nei sit’n’go VeloX: approccio da amatore e approccio da regular
I risultati nel poker si vedono sul lungo periodo.
Vero, almeno per chi fa il grinder di professione. Ma se invece non abbiamo intenzione di investire tempo ed energie nel gioco, ma ci piace comunque fare qualche partita per distrarci a fine giornata e perché no, far lievitare la nostra cassa?
Il bello del poker è che si presta a diversi tipi di approccio e non è sempre detto che per un amatore sia giusto pensare esclusivamente all’Expected Value del colpo giocato. Ci sono situazioni e, più in generale, modalità per gestire le proprie risorse che divergono dall’ortodossia del grinder modello ma che potrebbero risultare più efficaci nel breve periodo.
Allo stesso modo, se si sceglie di giocare con costanza è importante non farsi influenzare dalla ‘run’ e rispettare scrupolosamente le regole del bankroll. Ogni piccolo errore, sia tecnico che gestionale, si ripercuoterà negativamente sul bilancio mensile, livellando verso il basso il nostro atteso già messo in crisi dall’alea.
E ora cerchiamo di capire quale possa essere la maniera più conveniente per approcciare i Velox di People’s Poker sia dal punto di vista di un amatore che da quello di un regular.
Approccio amatoriale
Per quanto, per la maggior parte dei giocatori, il poker possa essere semplicemente una valvola di sfogo o un momento per divertirsi in modo spensierato a nessuno piace perdere. Nel breve periodo la fortuna potrebbe anche sorriderci, proprio per questa ragione le occasioni vanno capitalizzate al massimo. Immaginiamo di aver caricato 100€ sulla poker room per giocare i VeloX e prima di sederci ai tavoli, proviamo a pianificare quelle che sono le nostre intenzioni:
- Selezioniamo un livello di buy-in adeguato in base al tempo che abbiamo intenzione di dedicare al gioco: ogni Velox dura dai 5 ai 10 minuti in media, quindi se pensiamo di giocare soltanto su un tavolo per almeno due ore dovremmo avere a disposizione circa 20 buy-in. Uno degli errori più diffusi tra gli occasionali infatti, è quello di investire una percentuale troppo alta all’inizio nella speranza di uno shot fortunato, per poi ritrovarsi a giocare tutta la sera i microlimiti e rimanere comunque insoddisfatti.
- fissiamo un target da raggiungere: salvo rare eccezioni raddoppiare la posta in gioco è di per sé un ottimo risultato. Inutile fare voli pindarici e pensare di trasformare i nostri 100€ in cifre a tre o più zeri in una sola sessione.
- Se, una volta raggiunto l’obiettivo, abbiamo ancora intenzione di giocare evitiamo di ‘shottare’ a livelli enormemente più alti in preda all’euforia. Accumulare 10 o 20 buy-in in una sola sessione per poi alzare il tiro e perderli in 10 minuti è deleterio sia a livello di mindset che per la nostra cassa. Gli shot si possono fare, ma come tutto il resto vanno programmati. Se prima di sedervi avete deciso di concedervene uno (e uno soltanto) al raggiungimento del vostro obiettivo, rispettate quanto stabilito senza inseguire una rivincita immediata che nella maggior parte dei casi non arriverà.
- Nel caso in cui la sorte vi abbia voltato le spalle sin dalle prime battute e la somma destinata al gioco si sia già dimezzata, non abbiate timore di abbassare il buy-in e provare a recuperare il terreno peso con calma e pazienza. Mantenere lo stesso livello dopo diverse sconfitte potrebbe influire negativamente sul vostro gioco, portarvi a fare scelte più o meno conservative per paura di perdere e abbassare quindi l’edge che pensavate di avere sul field.
Approccio da grinder
Un grinder di Velox deve essere al corrente che oltre alla varianza presente normalmente nel Texas Hold’em bisogna considerare anche la casualità di uscita dei moltiplicatori. Ecco perché in questi casi è importante avere un mindset di ferro e non farsi ingannare dalle fluttuazioni sul breve periodo. Se il vostro gioco è vincente non saranno certo un centinaio di Sit a farvi perdere la fiducia, a patto che stiate giocando sempre in bankroll.
- La massa è l’unico modo per abbattere la varianza, ma è un dato di fatto che anche tra i migliori nella disciplina all’aumentare dei tavoli giocati contemporaneamente cali in maniera proporzionale la Chip-EV. Cercate di capire, magari con l’ausilio di un software di tracking, qual è il massimo di tavoli che riuscite a reggere mantenedo il vostro A-game. Perché alla lunga sono le chip, quindi la qualità del gioco espresso, a fare la differenza.
- Saper fare level down quando serve è molto più difficile a farsi che a dirsi. L’ego dei poker player, la voglia di rivalsa nei confronti della run avversa e l’insofferenza nei confronti degli avversari potrebbe portare sulla cattiva strada anche il grinder più tecnicamente preparato in circolazione, impedendogli di raggiungere i risultati prefissati. Fare level down ha come funzione principale quella di liberare la testa da ulteriori pressioni e permettere al giocatore di approcciare le partite senza l’angoscia di vedere il proprio conto prosciugato.
- Selezionare gli orari di gioco in base al field, pianificare delle pause, introdurre stop win e stop loss e soprattutto riconoscere quando la pancia sta avendo meglio sulla ragione sono accorgimenti fondamentali per avere successo nel tempo.
- Non fatevi influenzare dai moltiplicatori: insomma siete dei grinder, lo avete scelto voi. Non sono pochi i regular che tendono a prendere sotto gamba i molitplicatori minimi o al contrario, quelli che cambiano approccio dai 4x in su. Il gioco in fondo è sempre lo stesso, così come la strategia migliore per vincere: perché cambiare?
E ora, che siate amatori o professionisti dell’online, non vi resta che sedervi ai tavoli e cominciare la battaglia: chissà che proprio stavolta non esca il molitplicatore massimo…