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L’Italia è di nuovo campione del mondo di poker amatoriale! Ci racconta tutto il capitano Luca Cannella
Due anni dopo l’hanno combinata di nuovo!
Luca Cannella, Catello De Martino, Gabriel Iemmito e Dorina Ciocan hanno sbaragliato la concorrenza al WCOAP di Manchester.
Il team italiano, capitanato da Cannella, appena prima di Pasqua è riuscito a vincere per la precisione nel World Amateur Team Championship davanti a Belgio e Galles.
Nel 2015 i nostri ragazzi erano riusciti a spuntarla a Londra e ora si sono ripetuti in una location diversa, il Grosvernor Casino.
Ci racconta tutto appunto il capitano Luca Cannella, felicissimo per la vittoria. Avevamo contattato Luca appena un paio di settimane fa ed evidentemente abbiamo portato bene.
Sentite cosa ci dice ora: “È stato un trionfo. Abbiamo vinto nettamente la competizione a squadre, presentandoci dopo due giorni di Sit & Go con 40 punti di vantaggio sui secondi al torneo mtt conclusivo.
Io e Catello De Martino siamo arrivati al final table e a quel punto eravamo già matematicamente campioni. Abbiamo comunque giocato al meglio per non rovinare agli altri la corsa al secondo posto.
Alla fine Catello ha perfino vinto il torneo e io mi sono piazzato quinto”. L’Italia per la cronaca si è piazzata davanti a Belgio (2°) e Galles (3°).
C’era però un’altra squadra che ha colpito molto Luca: “I tedeschi secondo me erano i più forti. Sono stati però molto sfortunati nella seconda tornata di Sit, collezionando solo 6 punti su 48.
Gli irlandesi invece erano dei tombini, tutti abbastanza anziani. In tutto c’erano nove squadre perché il Portogallo si è ritirato all’ultimo.
In generale il field era come al solito abbastanza morbido, anche se in questa edizione ho trovato qualche forte giocatore in più. Comunque noi italiani siamo tornati tutti a casa in positivo anche grazie al cash“.
Dalle parole di Luca avrete capito che ormai è un regular del circuito inglese. Ecco un riassunto della sua lunga esperienza che si rinnova ogni anno:
“Nel 2009 tutto è nato un po’ per caso, quando ero a Londra e su un forum italiano ho scoperto che si giocava questo evento. Dal 2010 poi sono diventato il capitano del team italiano.
L’APAT era ai tempi il secondo tour più seguito oltremanica e mi sono sempre trovato bene. Non ci sono premi clamorosi in palio e buy-in vanno dalle 60 alle 220 sterline, ma la trasferta merita perché ci si può divertire con molte varianti e approfittare di un field da circolo.
Lì si gioca a Omaha, OFC e molto altro. L’anno scorso c’era anche Davide Suriano, che voleva allenarsi in alcune specialità in vista delle World Series of Poker di Las Vegas. Da noi in Italia è impossibile misurarsi in certi giochi.
Nel team italiano c’è sempre qualche cambiamento ma lo zoccolo duro rimane quello. Io e Gabriel Iemmito c’eravamo anche lo scorso anno.
Ho conosciuto Catello De Martino in un circolo del bresciano e l’ho invitato ad unirsi a noi per questa edizione. È stata un’ottima scelta perché è quello che ha fatto più punti insieme a me.
Devo dire che ogni volta in Inghilterra ci fanno i complimenti, ormai ci conosciamo. Siamo giocatori discreti ma sopra la media per gli standard dell’APAT“.
Luca in effetti fino a qualche anno fa faceva il poker pro: “Ho iniziato a giocare a poker nel 2006 e nel 2008 è iniziata la mia carriera da professionista.
Nel 2013 è nata mia figlia e mi sono allora messo a fare l’imprenditore nel campo della ristorazione. Fare il grinder con una famiglia non è facile.
Ho il massimo rispetto per chi riesce a conciliare le due cose, ma per me è impossibile. Infatti è da cinque anni che non vado a Las Vegas, prima invece ci sono andato per cinque anni di fila!
Questa estate ci torno ma più come turista. La vita del poker pro è stressante, la puoi fare solo se vivi da solo e puoi gestirti i tuoi ritmi“.