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All-in a cinque giocatori: dall’inferno al paradiso in un river
Esperienza quantomai bizzarra quella vissuta dall’americano di vistose origini asiatiche Weiqi Liu durante l’evento 50 di queste World Series Of Poker 2017.
Ai giocatori più esperti e con più esperienza live sarà senz’altro capitato di trovarsi in alcune mani di totale follia preflop nelle quali molti dei player al tavolo decidono di infilare tutte le proprie chip dentro il piatto già enorme per “implied odds”.
Queste situazioni però sono molto più comuni nel gioco cash game, dove il valore di un all-in è esattamente uguale alla somma del valore delle chip coinvolte: perdere una bet da 100 euro o un all-in da 100 euro è la stessa cosa. Un esempio di mano folle, infatti, l’abbiamo visto qualche mese fa in un tavolo cash game… di Omaha, con il gioco delle quattro carte a dare ancora maggiori implied odds ai giocatori.
In un torneo, dove invece mandare all’aria tutto il proprio stack rappresenta una perdita enorme in $EV anche se le chip erano poche, queste situazioni sono molto più rare. E specialmente nel gioco live, dove si tende a rimanere “aggrappati” ai propri gettoni visti i ritmi più rallentati del gioco dal vivo, sentendo meno la pressione della “morte di bui” che avanza.
Ma con tutti i tavoli che riempiono le stanze del Rio Casino, qualche mano fuori dal normale accade per pura statistica. E così,Weiqi Liu si è ritrovato a chiamare per terzo, con AK in mano in late position, dopo due all-in di giocatori più corti di lui. Due all-in di circa una decina di big blind ciascuno.
Fin qui tutto regolare. Meno ortodosso, invece, il repush del piccolo buio per più di venti big blind… e il call per uno stack più basso del grande buio!
Weiqi Liu racconta a PokerNews.com: “Ho pensato, solo per un secondo, di foldare. Ero un po’ preoccupato dalla mossa del piccolo buio, ma avevo notato che stava giocando molto aggressivamente già da un po’. E poi il mio stack copriva quello di tutti gli altri, quindi non sarei stato a rischio eliminazione. Ho deciso di fare call.”
Liu si è quindi ritrovato con il suo Asso-Kappa nel bel mezzo di un all-in a cinque giocatori. I suoi avversari hanno girato le carte:
Kenneth Marker (SB): JJ
Unknown (BB): 44
Tony Hoang (UTG): A6
Daniel Stanley (MP): QQ
Una vista davvero paradisiaca per gli AK di Liu: nessun AA o KK, solo un Asso “bruciato”, ancora cinque out per vincere.
E il board è stato impietoso con i quattro avversari: 810710… K!
Un bloody river che ha mandato contemporaneamente a casa quattro giocatori e regalato un big stack a Liu, che poi però ha concluso il torneo soltanto in 76° posizione per un premio di poco più di quattromilatrecento dollari. E che non si dica che “online vince sempre il chipleader, live è diverso”!