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il 25 Ott 2017

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“Musta è tra i migliori in circolazione” Anche Charlie Carrel consacra Kanit nell’Olimpo del poker

“Musta è tra i migliori in circolazione” Anche Charlie Carrel consacra Kanit nell’Olimpo del poker

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L’eterna lotta tra exploitative player e seguaci della GTO sembra essere il tema più caldo da qualche tempo a questa parte nelle alte sfere del poker.

Ne abbiamo parlato diffusamente in svariate occasioni, specialmente attraverso le parole di Alec Torelli, forte sostenitore della linea exploitative per quanto conerne i live, ma il dilemma sembra non essersi ancora risolto.

Tra i tanti sostenitori dell’exploitative play troviamo il campione britannico Charlie Carrel che, ospite nel podcast condotto da Remko su PokerCentral.com, ha sviscerato la questione partendo con un elogio al nostro Mustapha Kanit:

Musta nei tornei è tra i migliori in assoluto. Non è di quelli che si mette a studiare per filo e per segno la GTO, ma da diversi anni continua a crushare il field high roller senza problemi. Io ovviamente sono più dalla parte di gente come Kanit o Bryn Kenney piuttosto che da quella di gente come Doug Polk o Dominik Nitsche.”

Carrel, che ha ottenuto un gran successo sia live che online, risponde in modo deciso (e anche un po’ provocatorio) alla domanda sui motivi per cui riesca a eccellere in entrambi gli scenari:

Ogni risposta che darò sarà stata sicuramente già data da qualche altro giocatore con le medesime convinzioni, ma dato che la domanda è rivolta a me non mi faccio problemi di sorta…A parte l’aspetto tecnico, che è fondamentale, il motivo per cui ho successo anche live è molto semplice: penso di essere il migliore al mondo nelle live read. L’edge che ho su alcuni field è enorme, probabilmente la più grande che un poker player possa avere in assoluto. So che può sembrare pretenzioso e probabilmente lo è, ma io penso di sapere cosa e dove andare a cercare e allo stesso tempo vedo che gli altri guardano altrove, quindi rimango fermo nelle mie convinzioni. Sono molto confident se non si era ancora capito…

Ma in che direzione si sta muovendo il mondo high stakes?

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Sembra il mondo degli high stakes si sta spostando sempre più verso uno studio ottimale della GTO, tralasciando invece quegli aspetti propri del poker live che secondo me sono imprescindibili. Gli stessi aspetti che magari tra 6/7 anni diventeranno irrilevanti con l’evoluzione del gioco, al momento sono da tenere in forte considerazione e penso che sarà così almeno per i prossimi due o tre anni. Giocatori come Bryn Kenney ad esempio, riescono a exploitare i ragazzi che seguono la GTO basandosi su esperienza e live read come pochi altri al mondo. Quale strada è meglio battere? La risposta sta sempre in mezzo, anche se secondo me l’approccio di Bryn è più corretto rispetto a quello di Dominik…Diciamo che gli exploitative player riescono a percepire quali sono le situazioni più profittevoli mente al contrario, un giocatore che si basa esclusivamente sulla GTO, non si rende conto degli indizi che da agli altri, cosa che chi gioca in maniera exploitative fa abitualmente. A volte capitano situazioni così lampanti in cui, per fare un esempio, si vede chiaramente cosa farà l’avversario prima che caschi il flop. Chissà magari nel 2019 gente come me e Kanit non esisteranno più.

E’ un errore pensare che lo studio della GTO possa dare una chance a giocatori che altrimenti non avrebbero alcun talento nel poker?

No, si tratta semplicemente di un talento differente. Io son cresciuto guardando le soul read di Negreanu, per me il poker non può essere solo matematica, per quanto abbia sempre avuto una gran passione per i numeri. Uno dei giocatori che ammiro di più in sede di review è Nick Petrangelo: quando ascolto i suoi ragionamenti, un abile mix di GTO e exploitative play infarcito da diversi risvolti psicologici, mi sento come un bambino...”

 

Photo Credits: PokerStars

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