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Strategia

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il 8 Dic 2017

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La tribet da big blind nel cash game – Istruzioni per l’uso a firma Davide ‘sheah18’ Nardelli

La tribet da big blind nel cash game – Istruzioni per l’uso a firma Davide ‘sheah18’ Nardelli

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Dopo averci freecoachato con una puntuale analisi legata alla second barrell, abbiamo stuzzicato nuovamente Davide ‘sheah18’ Nardelli per approfondire un aspetto tecnico tutt’altro che banale.

Pur avendo recentemente testato la strada degli MTT, lo stimato coach capitolino ha sempre fatto del cash game il suo main game e quest’oggi lo abbiamo messo alla prova chiedendogli di farci un quadro generale su un argomento piuttosto ‘delicato’ quale la Tribet da big blind.

Con quali range farlo? Con quali frequenze? Quanto cambiano le cose in relazione alla posizione dell’open raiser?

Davide esordisce con una premessa obbligatoria:

“3bettare dal big blind è spesso qualcosa che viene fatto con frequenze mediamente troppo basse rispetto a quanto bisognerebbe fare. Questo perché generalmente dal bb è ‘consentito’ flattare rispetto a quanto generalmente si fa dallo small blind dove è prassi adottare una strategia di  3bet or fold vs opening raise in pot non multiway. Banalmente 3bettare rende le decisioni dei tuoi avversari più difficili e soprattutto non permette ai tuoi avversari di realizzare l’equity con quella porzione di range che avrebbero foldato ad un eventuale 3bet cosa che non è assolutamente da sottovalutare. Consideriamo che in 3bettato assumendo che un pot medio generato fino al river è di 40bb (questo è un valore spannometrico ma potresti ottenerlo filtrando le mani su holdem manager) se fai foldare al tuo avversario il  bottom del suo range che avrebbe contro la tua mano un’ equity del 30%’ per assunzione allora significa che nel lungo periodo quel 30% di 20bb netti (6bb) andrebbero a rischio nullo ad incrementare il tuo winrate.

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Ecco dunque le prime linee guida pratiche per selezionare un range accurato con cui ‘re-raisare’ preflop:

“Come regola generale oop (quindi in tutti i casi da bb tranne che in blinds war) tendiamo a 3bettare un range depolarizzato: un esempio può essere 7-7+, A-Js+, A-Q+, K-Qs . Questo perché tendenzialmente il nostro avversario ip tenderà a flattare di più e con un range il più delle volte cappato e quindi ci ritroveremmo con buona equity post flop contro il suo range di call. La considerazione che bisogna fare è: sto 3bettando un mano che crusha il suo range di flat? Dove preflop per crushare potremmo intendere, semplificando, che dominiamo il suo range di flat. Ad esempio 3betto A-Js poiché assumo che saranno piu le combo di A-x che domino (A-To, A-Jo, A-2s+), rispetto a quelle che mi dominano (A-Q). Nella realtà dei fatti andremo a 3bettare un range che non è prettamente depolarizzato ma una sorta di ‘ibrido’ contenente anche mani che hanno una buona flop equity come possono essere T-9s o J-Ts ed ogni tanto A-5s in modo tale da inserire anche flush nut o scale nut nel nostro range quando 3bettiamo da tale posizione.”

Le sfumature, ovviamente, possono essere molteplici. Ciò che più conta è la capacità di costruire un range complesso (teoricamente impossibile) da exploitare:

“Potremmo altresì – prosegue Davide – crearci un nostro range personalizzato in maniera empirica ma ciò richiederebbe molte ma molte mani per avere significatività statistica. Il modo però è semplice: basta andare a filtrare un determinato range od una determinata mano su holdem manager da big blind ed andare a vedere se storicamente abbiamo fatto maggiori profitti flattando o 3bettando. Sono più che sicuro che salterà fuori un profitto maggiore 3bettando… a meno che non abbiate l’abitudine di 3bettare mani come A-X off o connector e gap connector offsuited. Nell’ipotesi utopica in cui dovessimo avere un database di svariate milioni di mani giocate nello stesso identico field potremmo mirare ad ottenere il perfetto range di 3bet per determinato field. Ricordate che foldando dal big blind perderete 100bb/100 quindi ogni mani che flattate invece di foldare vi dovrà portare un winrate minimo di -99bb/100 per risultare profittevole. Nel momento in cui vi accorgete che il winrate medio è minore allora provate a 3bettarla se lo ritenete opportuno o a foldarla. Il modo in cui costruiamo il nostro range di 3bet poi dovrà anche essere customizzato in base al player che ci troviamo di fronte: risulta ovvio come non 3betteremo mai la parte weak del nostro range o la parte speculativa (ovvero la parte con buona flop equity) contro players occasionali. Quindi un primo passo sarebbe quello di costruire diversi range di 3bet in base alla categoria di player che ci troviamo di fronte per poi andarli a modificare e limare piano piano per ogni singolo player. Viceversa da bb vs sb potremmo andare a 3bettare un range puramente polarizzato… questo è tanto più vero quanto meno è frequente la possibilità che il nostro avversario ci flatti. Se ci trovassimo contro un player che oop o 4betta o folda allora mi troverei indietro nel 2009 e nella terra dei miei sogni quando era sufficiente avere un range totalmente polarizzato di 3bet ip tenendo più o meno un 33% di value ed un 66% di air per costruzione.”

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