Nel palazzo di Cesare – Caesars Palace a Las Vegas

Arrivo in villa e trovo Francesca Fioretti impegnata in un set fotografico, mentre Wegher e Guerra stanno andando a giocare a paintball; questa sera ci sarà la famosa festa (quella delle venti ragazze) e Paola sta ultimando i preparativi; oltre alla gente di Sisal, saranno presenti tanti giocatori italiani che in questo momento si trovano a Vegas, chi dentro un torneo, chi seduto a un tavolo cash, chi a spasso.

Allora che si fa? Approfittiamo del pomeriggio libero per fare un salto in centro; meta: il Caesars Palace, dove Giorgio Miconi potrà dilettarsi in un tavolo di cash game. Fuori dalla villa faccio due scatti per darvi un’idea del giardino…

…e troviamo Galb Lepore nella sua decappottabile che, a quanto pare, ieri sera ha shippato in discoteca!

In macchina, si parte, e sembra di essere al centro del mondo per quante macchine, quanti posti, quante cose si vedono fuori.

Poi una struttura imponente mi suggerisce che siamo arrivati.

Entriamo.

Provo a spiegarvi cosa è il Caesars Palace. Tutto.
C’è di tutto: hotel, casinò, negozi, bar, ristoranti, è qualcosa di immenso e dentro, vi assicuro, ci si perde; mentre Miconi si siede al tavolo nella Poker Room, io faccio un giro per il Casinò e per i negozi.

Salta subito all’occhio il soffitto: c’è dipinto un cielo, ed è surreale perchè non si capisce se si sta ancora sotto un tetto oppure no.
Un bellissimo gioco di luci ed ombre rende l’atmosfera unica.

Naturalmente non mancano le slot machines.

Oppure la “sala scommesse”: sul tabellone sullo sfondo potete vedere tutte le quotazioni, ed è incredibile la moltitudine di schermi: ogni tavolo ha una televisione, un pò eccessiva come misura visti tutti gli altri monitor sul muro.

C’è anche il famoso Planet Hollywood, se avete fame…

…o forse volete comprare un rolex?

Ora 18.00, locale, lasciamo il Caesars Palace per tornare in villa, e sulla strada del ritorno c’è il Venetian, uno dei più famosi Casinò di Vegas.

Le pubblicità sui palazzi sono qualcosa che nel nostro paese non si vede molto spesso.

I palazzi sono tantissimi, in una città italiana sarebbe qualcosa di unico, qui è comune come un qualsiasi edificio.

Lasciamo il centro di Las Vegas e ci dirigiamo verso la Palmyra Avenue, in periferia, a casa Sisal; incrociamo vari incroci e il sole che batte da quell’immagine tipica dei film americani on the road: siamo in un film.

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Gianvito Rubino