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Wsop 2010, il six-handed alla Minieri: arriva tardi, domina, poi esce
LAS VEGAS – Quando un torneo inizia alle 12, anche se siamo a Las Vegas, si parla di World Series e in ballo c’è un 25.000 dollari no limit hold’em six handed, non aspettatevi di trovare in sala Dario Minieri già allo “shuffle up and deal”. Quando arriverà, però, magari con due o tre ore di ritardo, temetelo. Perché vorrà recuperare il tempo perduto e se è caldo, come in questi giorni a sprazzi è tornato ad essere, potrà darvi delle noie. Chiedetelo a Jeff Lisandro.
Nel Palio di Siena c’è un cavallo che viene sorteggiato per partire “di rincorsa”, entrando cioè tra i canapi di partenza per ultimo, da dietro, ma già lanciato in corsa. Ecco, questo è stato oggi Minieri nel six-handed delle stelle, quello dove se pensate al nome di un giocatore forte basta girarsi tra i tavoli e lo trovate.
“Oggi sono arrivato durante il terzo livello però ho già eliminato Jeff Lisandro” racconta il “Supernova” romano di rientro dal break di fine quarto livello, con davanti uno stack di 165.000 chip, già più che raddoppiato rispetto alle 75.000 di partenza. “Prima in un piatto rilanciato a 1.500 dal cut-off su bui 250-500 ho fatto call da piccolo buio, chiamando poi anche il reraise in squeeze da big blind di Lisandro che ne aveva chieste 6.500. Poi su flop 9-9-3 sono uscito puntando 9.000 con il mio 3-3 e Jeff ha alzato a 28.000, passando poi sui miei resti secchi. Penso non avesse in mano nulla”.
Pochi minuti, senza neanche dover aspettare molto, e Minieri finisce il lavoro con l’italo-australiano che l’anno passato qui alle Wsop ha vinto tre bracciali. “A raccontare questa mano però sarei in imbarazzo – dice il romano ridendo e lasciando intendere d’avere “sculato” – diciamo che ero in semibluff e ho chiuso”..
“IL TUO FOTOGRAFO PORTA BENE” – Va bene, Dario. Non indaghiamo oltre. Anche perché non ce ne dai il tempo. Sentite qua che sequenza di mani inanella mentre ci perdiamo a scattargli giusto due foto, mica di più. Bui 400-800, raise 2.200 di Minieri, all di del cut-off per 30.000 o poco più, l’azzurro guarda i suoi 7 neri, chiede all’avversario quanto gli piace la sua mano sentendosi rispondere “quale, la destra o la sinistra?” e allora passa.
Mano dopo, Dario apre imperterrito di nuovo a 2.200, call del bottone e dell’americano Bergeron da piccolo buio. Flop Q3
2
serie di check fino al bottone che punta 6.500, trovando il call di Bergeron e l’all in di Minieri che copre ampiamente entrambi i rivali, chiamato solo dal bottone che gira Q-10, contro K-Q di Supernova. Potere dell’immagine loose aggressive, che costringe i tuoi avversari ad abbassare la forza delle mani con cui giocarsi il torneo. Turn e river bianchi, e siamo praticamente a 200.000. Ma non è finita.
Dario è di grande buio, e chiama un raise 2.300 che aveva già trovato due call. Flop KQ
K
Minieri guida le danze uscendo in puntata per 7.000, e venendo seguito solo dall’original raiser. Turn 2
doppio check. River 4
e Minieri punta ancora 15.000, annunciando “ho il re” al call del rivale cui mostra K
7
. “Oh, il tuo fotografo personale ti porta bene. Posso affittarlo io?” dice Frank Kassela, vincitore di due braccialetti in queste Wsop a Minieri. Risate.
A SECCO Purtroppo però l’azzurro, alla fine del quinto livello di gran lunga chip leader con 267.000 pezzi, dovrà smettere di ridere, rinunciando al sogno del suo secondo braccialetto in carriera, per lo più proprio a causa di un colpo gobbo rifilatogli da Kassela, che con J-10 chiama la “4bet” di Dario che ha 9-9 su flop 7-9-3, e poi al turn trova un incredibile 8 che gli permette di raddoppiare a spese dell’azzurro. Senza parole. Top set contro gutshot chiusa al turn. Quando le cose non vogliono andare, proprio non vanno. Da quel colpo Minieri non si risolleverà più.
Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo