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Abbiamo visto Molly’s Game: ecco perchè ci è piaciuto!
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Come abbiamo visto, l’attesa della comunità di pokeristi per Molly’s Game è destinata a terminare il prossimo 19 aprile, quando il debutto alla regia dello sceneggiatore premio Oscar Aaron Sorkin uscirà nelle sale italiane.
Noi siamo riusciti a vedere il film in anteprima: ecco cosa ci dobbiamo aspettare dalla pellicola tratta dal libro autobiografico di Molly Bloom sulle partite High Stakes tra star di Hollywood e magnati di Wall Street.
Il film
Le oltre due ore di durata della pellicola scorrono lisce come un board senza sorprese dopo averle messe preflop all’80%.
Da un punto di vista strettamente cinematografico ‘Molly’s Game’ è un gioiellino che rispetta tutti canoni della grande produzione hollywoodiana: regia sapiente, fotografia patinata, performance attoriali di spessore…
I canoni del classico ‘filmone’ sono rispettati davvero tutti. E d’altronde, con un cast di quel livello, difficilmente poteva essere diversamente.
Il risultato è che la visione risulta estremamente piacevole. Durante il film ci si trova a simpatizzare e solidarizzare con “la povera” Molly, spinta dal destino avverso in una situazione troppo grande per lei, e c’è anche spazio per la lacrimuccia nel momento in cui si riconcilia con il padre che riconosce di essere stato troppo duro nel crescerla.
Il poker in Molly’s Game
Se parliamo di film sul poker, immancabilmente il pensiero non può che andare a ‘Rounders’, la pietra miliare del genere.
Lì John Malkovich e un giovanissimo Matt Damon, qui la Chastain, Kevin Costner e Idris Elba: da un punto di vista strettamente cinematografico il paragone regge alla grande.
Molly’s Game è proprio quello che si potrebbe comunemente etichettare come “un filmone”, ma probabilmente, per noi pokeristi, non riuscirà a scalzare Rounders dalla vetta dell’Olimpo.
La questione riguarda solo ed esclusivamente il gioco giocato: così come il poker permeava ogni frame della pellicola con Malkovich e Damon, in tutto Molly’s Game ci sono due mani di cui si vede lo svolgimento.
Sono quelle del crollo psicologico di Harlan, pokerista di razza che prima mette sotto un Full di Nove con Donne contro “Brad lo scarso”, il peggiore giocatore del tavolo
E poi finisce vittima di una incredibile bad beat dopo essere andato all-in al flop:
Nel resto del film le carte si vedono bene solamente un’altra volta, quando l’avvocato (Idris Elba) ci si trastulla nel suo studio mentre sta decidendo il da farsi sul caso di Molly.
La differenza per noi più stringente sta tutta qui: in ‘Rounders’ il poker era protagonista, in ‘Molly’s Game’ resta sullo sfondo di una narrazione che ha il suo fulcro nella ragazza che organizzava le partite High Stakes milionarie tra i Divi di Hollywood e ‘gli squali’ di Wall Street.
Non ci dobbiamo dunque aspettare un film completamente incentrato sul poker: in ‘Molly’s Game’ il nostro amato gioco è solo uno degli elementi che compongono il quadro di una pellicola molto godibile e comunque apprezzabile dai pokeristi.
Per capirci, alla luce di tutta la produzione cinematografica sul poker, se il gradino più alto del podio di Rounder resta inviolato, ‘Molly’s Game’ può comunque accomodarsi in tutta tranquillità sul secondo.