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E’ caccia aperta al rapinatore del casinò di Campione: “Confuso coi lavoratori, ottimismo sulla possibilità di dargli un nome”
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40 anni, di altezza e corporatura media, indossava abiti da lavoro, baffi e naso finti, un cappello di lana in testa e la pistola in tasca del giubbotto.
Stando alla ricostruzione della edizione milanese del Corriere della Sera, l’uomo che ieri ha rapinato il casinò di Campione è entrato indisturbato nella casa da gioco con questa ‘divisa’ da un ingresso utilizzato esclusivamente dal personale, confondendosi tra gli addetti alla manutenzione, ai rifornimenti del bar e alle pulizie che in quel momento stavano operando nel casinò.
Il malvivente ha poi preso l’ascensore e raggiunto il piano dello sportello casse, dove ha aggredito fisicamente l’impiegato presente e minacciandolo con la pistola lo ha costretto a raggiungere la cassa centrale.
Dopo aver aperto la porta (non blindata) a calci e puntato l’arma contro un secondo cassiere, il rapinatore ha chiesto i soldi senza abbassare la pistola, poche parole in un italiano senza particolari accenti, e in una manciata di secondi ha riempito lo zaino con il denaro rubato.
“State tranquilli” ha detto il malfattore ai cassieri prima di allontanarsi dalla Casa da Gioco servendosi di una porta interna che passa dalla sala delle slot machine e conduce al cortile esterno.
A quel punto, probabilmente, il rapinatore si è dileguato dall’exclave italiana con una macchina non ancora identificata.
I Carabinieri di Campione, intervenuti prontamente al casinò nei minuti successivi alla rapina, stanno vagliando le immagini riprese dalle telecamere della casa da gioco.
A quanto pare il bandito sarebbe arrivato a piedi e sempre a piedi si sarebbe dileguato dopo aver commesso l’atto criminoso, ma analizzando le immagini riprese ai varchi di accesso della casa da gioco, i Carabinieri avrebbero concentrato le loro attenzioni su alcuni veicoli in particolare di cui potrebbe essersi servito.
Sembra che il cerchio si stia stringendo intorno al malvivente: dagli ambienti investigativi trapela infatti un cauto ottimismo sulla possibilità di dargli un nome.
Di certo c’è che il rapinatore conosceva benissimo il casinò, i movimenti del personale e che probabilmente al mattino avrebbe trovato l’intero incasso della notte precedente.
Particolari non da poco. Intanto è anche stato rettificato l’importo derubato: non più mezzo milione di euro come sostenuto fino a ieri, ma oltre 600.000€.
Foto credits: PokerStars