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Charlie Carrel rivela il TP dello spettacolare bluff al Main Event Scoop: “Timing Tell decisivo!”
Un successo da 1.200.000$.
Nel maggio dello scorso anno Charlie “Epiphany77′ Carrel suggellò il suo ingresso nell’elite del poker mondiale trionfando in uno dei tornei più ricchi proposti da PokerStars dot com: il britannico riuscì infatti ad assicurarsi il Main Event SCOOP battendo Harrison Gimbel nell’heads-up conclusivo.
Di quel testa a testa è ancora negli occhi di tutti, il sick bluff attuato da Carrel nella prima mano dell’uno contro uno; a distanza di quasi un anno il fenomenale inglese ha rivelato il Thinking Process che lo ha spinto a effettuare un tuffo vincente.
In una clip youtube da 10 minuti, ‘Epiphany77’, stuzzicato da uno dei membri della scuola ‘Gripsed Poker Training’ spiega le ragioni che lo hanno convinto a tenere questa condotta:
“Al flop check backo sia perché ho equity pressoché nulla e farei fatica a proseguire nel colpo qualora venissi chiamato, sia perché con una eventuale delayed c-bet turn riuscirei comunque a rappresentare bene diverse Q-x con le quali potcontrollo tendenzialmente sempre al flop su questa texture e con questi stack. Su flop pairati K high e Q high, in heads-up, posso tranquillamente checkare dietro anche A high o mid value in generale quindi agli occhi del mio avversario non sono necessariamente in give up.”
Il turn è un 8 che non migliora la situazione di Charlie, ma per i ragionamenti fatti flop, la puntata in steal dopo il check di Gimbel è quasi obbligatoria:
“Quando chiama credo abbia tantissimi 8-x nel range visto che tante altre combo, bluff o value (Q-x o T-x) le avrebbe quasi certamente puntate per valore su un board così connesso…”
Al river, il capolavoro:
“Quel J è davvero un’ottima carta da bluffare. Punto per far foldare un 8 qualche scala (A-9, 8-9) ed eventuali K-J, che hanno scelto di check/callare turn. Credo che la size e l’action siano piuttosto convincenti. Ecco però che accade qualcosa di totalmente inaspettato: Gimbel decide di rilanciare piuttosto velocemente. Considerando la situazione ‘delicata’ è un qualcosa che mi aspetto davvero molto di rado. Se avesse davvero flush credo che si prenderebbe un po’ di tempo per scegliere la size ad hoc e al contempo simulare un bluff. Bene. Fatti questi ragionamenti piuttosto rapidamente decido di andare all-in e Harrison snap-folda! Non sono solito celebrare ma qui mi son gasato davvero :D”
Oltre al decisivo timing tell dell’avversario, Charlie rivela di aver trovato il fegato per shovare avendo un grosso vantaggio di range su questa texture:
“Lui non ha praticamente mai full house, tranne rarissimi casi in cui potrebbe giocare così Q-T. Difficile pensare abbia anche flush, sia perché spesso leaderebbe turn, sia perché river opterebbe per size e timing differenti. Io posso tranquillamente rappresentare tutti i Full House: Q-Q, T-T, Q-T, 8-8 e J-J. Avendo questo enorme vantaggio ed essendo inoltre la prima mano dell’heads-up mi convinco che l’all-in sia la move migliore in assoluto; considerata l’action, le mie carte non contano praticamente nulla: lo avrei fatto praticamente con tutto!”
E ancora c’è chi ritiene l’Hold’em un gioco di fortuna…