Friday, Nov. 22, 2024

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il 11 Mag 2018

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Poker Strategy – Pierre Calamusa e il floating oop su tribettato flop

Poker Strategy – Pierre Calamusa e il floating oop su tribettato flop

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Durante alcuni degli ultimi grandi eventi a carattere internazionale, Winamax, poker room leader in Francia, ha prodotto una serie di documentari, volti a raccontare la giornata tipo dei giocatori che sponsorizza: dal risveglio, alla buonanotte, passando ovviamente per le concitate fasi che ogni giocatore professionista si ritrova ad affrontare durante un torneo live.

Qualche settimana fa vi abbiamo riportato uno spot, con Thinking Process annesso, giocato da Adrian Mateos al PokerStars Chapmionship di Praga.

In quella stessa occasione le telecamere Winamax stavano seguendo anche Pierre Calamusa, patchato ‘storico’ della room. Il prodotto, disponibile su Youtube, si chiama “Nella testa dei Pro” e oltre alle parentesi di ‘real life’ dedicate ai vari protagonisti, si concentra quasi esclusivamente sul fine ragionamento dei player durante le mani che li vedono coinvolti.

A rendere il format particolarmente interessante, il fatto che vengano seguiti dalla prima mano di gioco sino all’eliminazione, in modo da sviscerare argomenti legati non solo alle fasi cruciali di un MTT, ma anche e soprattuto a dinamiche legati a early e mid stage.

La mano che abbiamo estratto dalla clip riguardante Calamusa offre uno spunto tecnico di assoluto rilievo: siamo a blinds 1.200/2.400, ante 400 e Pierre decide di difendere il suo big blind con J3 dopo l’apertura a 5.100 di un amatore da bottone.

Il flop recita: Q8Q.

Pierre checka, bottone c-betta 4.000, Pierre rilancia a 10.000, bottone tribetta raipidamente a 16.000, Pierre chiama.

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“La chiave dello spot – spiega – è tutta qua. Contro questo avversario mi ero già scontrato diverse volte e non mi aveva certo dato la sensazione di essere ‘un drago’. Su questo flop ho backdoor straight e backdoor flush ed è una texture su cui l’aggressor, come ogni pairato ‘pretende’, tenderà a c-bettare con una larghissima parte del suo range. Decido dunque di check/raisare sperando di farlo foldare qualche volta già qui. Qualora chiamasse sono pronto a continuare a puntare su tutte le carte che migliorano la mia equity. Qui accade invece qualcosa di inaspettatissimo: oppo snap clicka a 16.000. Non penso possa mai e poi mai fare questa move con Q-x né tantomeno con 8-8, visto che avrebbe sicuramente riflettuto di più sul da farsi per poi optare per una size o addirittura una scelta differente (just call sul mio check/raise). Chiamo avendo non solo odds favorevoli per i miei backdoor, ma perché limitandomi al call in questa street, rappresento molto meglio di lui any Q-x e su eventuale check check turn posso bettare serenamente su tanti river.”

Il turn è un 6 su cui Pierre bussa e bottone bussa rapidamente…

Il river è un ulteriore blank, un 2 che permette a Calamusa di effettuare la sua move senza indugi.

“Qui non è necessario fare grosso, perché se ha davvero una mano di valore che ha giocato in maniera così creativa flop, non passerà di certo dopo il check check turn. Scelgo dunque una size abbastanza contenuta: 20.000 su 47.000 proprio per simulare ancora meglio una value bet.”

Un minuto circa di riflessione e bottone decide di passare. Pierre mostra e sfodera un ghigno sornione: “Si è praticamente trappato da solo con quella 3-bet al flop!”

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