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il 16 Mag 2018

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Fedor Holz rivela: “Anche io ho sofferto degli swing, il mental coaching mi ha aiutato”

Fedor Holz rivela: “Anche io ho sofferto degli swing, il mental coaching mi ha aiutato”

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Vi abbiamo già parlato un po’ di tempo fa della interessante serie ‘Deep Issues‘ di PokerGO.

Forse ve la siete persa? Poco male, potete andare a ripescare l’episodio che ha visto protagonista Doug Polk e poi scoprire insieme a noi cosa ha raccontato invece Fedor Holz.

In questi filmati i giocatori confessano proprio tutto a un personaggio d’eccezione, la massaggiatrice/intervistatrice Drea Renee.

Il tedesco Holz, che è stato protagonista di una delle run più clamorose della storia del poker, inizia spiegando come si prepara solitamente per un torneo importante:

Di solito faccio una sessione di mental coaching prima di un grande torneo. Mi aiuta a sentirmi più rilassato. Riesco ad avere una connessione migliore con i miei pensieri. Un po’ come con la meditazione. A me tutto ciò ha fatto molto bene, per questo l’ho fatto provare a tanti amici“.

Non pensate che quelli di Holz siano consigli troppo sofisticati. Anche il fortissimo Stephen Chidwick ha spiegato recentemente che il suo segreto è proprio la meditazione. Tanti indizi fanno insomma una prova…

Non è una sorpresa, tra l’altro, sentire Holz parlare di questi temi. Lui del resto ha praticamente abbandonato il poker l’anno scorso per dedicarsi quasi a tempo pieno alla sua app Primed Mind.

A tal proposito dice: “Da quando uso l’app mi sento una persona nuova. Tante volte ripenso a vecchie mani che avrei potuto giocare decisamente meglio con approccio diverso“.

Sicuramente leggendo queste parole ad alcuni sarà venuto un dubbio. Poteva davvero la carriera pokeristica di Holz andare ancora meglio?

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Ebbene sì. Come tutti i giocatori, anche Holz ha avuto i suoi momenti difficili: “Alle fine del 2015 le cose non mi giravano molto bene. Ero reduce da una trasferta deludente alle WSOP. Per fortuna poi ho vinto un grosso torneo all’Aria e da lì è partita la svolta.

Se potessi tornare indietro nel tempo, con la consapevolezza che ho ora, cambierei tutto della mia carriera. Farei scelte completamente diverse. Con gli anni nel poker si acquisisce un’esperienza enorme“.

Un’altra caratteristica tipica del poker pro che è propria anche di Holz è la voglia di giocare sempre alla perfezione. Il tedesco però, da quando si è formalmente ritirato dalle scene, pare molto più rilassato:

Adesso riesco ad accettare il fatto che a volte non gioco al meglio delle mie possibilità. Sono sempre stato molto competitivo ma ora mi sono dato una calmata, diciamo“.

Holz parla anche della fama: “All’inizio diventare famoso è divertente. Tutti ti riconoscono nelle poker room e vogliono scambiare due chiacchiere. Poi ti rendi conto che la cosa ha sia aspetti positivi che negativi“.

E sulla sua nuova vita Holz cosa rivela? Presto detto: “Credo che tanti pro o ex pro si trovino nella mia situazione. A un certo punto vuoi provare cose nuove e hai un po’ paura di non avere lo stesso successo che hai avuto nel poker. Staremo a vedere come andrà“.

Holz ha un ringraziamento finale da fare: “La gente attorno a me mi ha aiutato ad arrivare dove sono adesso. È fondamentale essere circondati dalle giuste persone e lavorare sodo per arrivare al top“.

Chiudiamo con gli aggettivi e le descrizioni veloci che Holz affibbia a suoi illustri colleghi su richiesta della Renee. Phil Hellmuth? “Esagerato“. Daniel Negreanu? “Solido“. Maria Ho? “Carina“. Vanessa Selbst? “Competitiva“. Tom Dwan? “Vecchio eroe“.

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