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Chi sono i giocatori da “primo livello di pensiero” nel poker?
Regola numero 1: nel poker, per vincere un pot, una mano, un torneo, dobbiamo battere chi abbiamo davanti. Elementare.
Se il concetto, sulla carta (gioco di parole non necessariamente involontario), è piuttosto semplice, all’atto pratico le cose si complicano eccome, visto che gli avversari che ci troveremo dinanzi avranno una strategia e uno stile di gioco unici nel loro genere.
Le nostre skill emergeranno solamente nel caso in cui riusciremo a sopraffare di un livello di pensiero. Badate bene; uno e uno soltanto: qualora ci spingessimo 2 livelli avanti prenderemmo, overthinkando, la decisione sbagliata.
In buona parte degli storici testi-guida legati all’Holdem, gli autori approfondiscono la questione in una ‘sezione’ dedicata, per l’appunto, ai livelli di pensiero del giocatore.
Nel libro “No Limit Hold’em: Theory and Practice“ di David Sklansky ed Ed Miller troviamo degli ottimi esempi per descrivere le varie evoluzioni di un giocatore, dal livello 0 a salire. Nel primo livello, ribattezzato appunto ‘zeroth‘, risiedono giocatori che non pensano a niente di più della propria mano e a che cosa batte e“Quasi tutti dominano quel livello”.
Il livello seguente include giocatori che pensano oltre la loro stessa mano per pensare a quale mano il loro l’avversario potrebbe avere: “Ha fatto una grande puntata, quindi probabilmente ha una buona mano”, è un esempio che forniscono una “valutazione di primo livello“.
È importante notare che quando si effettuano queste valutazioni, i pensatori di primo livello non pensano a ciò che pensa il loro avversario. Questo li catapulterebbe direttamente al livello 2, in cui i giocatori sono in grado di pensare a ciò che i loro avversari pensano riguardo al proprio range. Piuttosto, il pensatore di primo livello sta semplicemente guardando l’azione che si è verificata e considerando come potrebbe reagire alle azioni di un avversario.
Sklansky e Miller ritengono lo zeroth e il first level esempi di “pensiero superficiale“, in cui i giocatori si concentrano esclusivamente sul tavolo, le carte e le puntate, e non su ciò che sta accadendo nella testa dei giocatori seduti davanti a loro.
Le difficoltà in cui è possibile imbattersi contro questi tipo di giocatori è legate alle ‘sfumature’ delle loro reazioni: pur percependo la stessa cosa, non tutti replicano alla stessa maniera: ci sarà chi sarà più propenso a una giocata aggressiva, chi ad una più conservativa. La maggior parte delle risposte dei pensatori di primo livello alle azioni degli altri sono facilmente prevedibili e quindi agilmente sfruttabili a nostro vantaggio. Ma altri sono meno ovvi con il loro gioco: alcuni potrebbero non essere ancora capaci di pensare a quello che stai pensando, ma sono capaci di “pensare due volte”, riflettendo su loro stessi, e di effettuare una giocata che un player di primo livello come loro non sceglierebbe di fare.
In conclusione, non vi sarà difficile riconoscere questo tipo di giocatori al tavolo… Ma non lasciate che ciò v’induca a pensare meno profondamente a loro e a cosa potrebbero essere capaci di fare in una determinata situazione, deviando, improvvisamente e per certi versi involontariamente, rispetto a ciò che sarebbero propensi a fare nella norma.