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Reg Identikit – Alex ‘pertugio126’ Pesci: “Rispetto il coaching, ma con passione si può crescere anche da soli!”
A differenza di tanti coetanei, i click online sono misurati: Alex Pesci, 26 anni da Ronchi dei Legionari (Gorizia), ha infatti intrapreso la vita da rounder a tutti gli effetti, prediligendo il cash game live a ogni altro genere di disciplina pokeristica.
Abitando ad un tiro di schioppo da Nova, Alex ha la concreta possibilità di cimentarsi ai tavoli da casinò ogni qual volta preferisce. Dopo mesi di ‘gavetta’, oggi è un vero e proprio regular della poker room del Perla, ma la sua relazione con il Texas Hold’em inizia diversi anni or sono…
“All’età di 17 anni – ricorda nostalgico – scoprii il giochino assieme ad alcuni miei amici, quasi per caso, facendo zapping in TV e incrociando PokerItalia24 il canale più noto a noi player italiani. Di lì a poco iniziarono i primi sit’n’go inter nos: il gioco mi piace tanto. Provo a capirci qualcosa di più e dopo centinaia di articoli e discussioni, lette tra forum e portali, mi rendo conto possa realmente diventare un business futuro interessante. Premetto che all’epoca giocavo a ‘Magic the Gathering’, e son convinto che questo possa avermi avvantaggiato, perlomeno per la velocità di apprendimento di alcune dinamiche. Vengo a conoscenza di un circolo vicino casa e decido quasi inconsciamente di provare: fortuna vuole che vinco il primo torneo e inanello una serie di piazzamenti nelle settimane a seguire…”
Entusiasta, Alex inizia dunque a documentarsi sull’universo online e ci si butta a capofitto:
“Nel giro di un anno creo il mio primo account, su Sisal, convinto che si possa ‘stampare’: puntualmente perdo tutto il mio primo deposito. Intuisco che forse ho fatto il passo più lungo della gamba, ma testone quale sono non demordo: mangio articoli su articoli e la TV fissa sul noto canale, ci riprovo creando l’account che ancora uso su PokerStars “pertugio126”, e in due settimane arrivano i primi shippi per circa 6-7k , che sommati alle vincite al casinò Perla e al circolo mi formano in pochissimo tempo un roll significativo.”
Seguendo il percorso intrapreso dalla maggior parte dei player, nei suoi primi anni di poker, Alex si districa esclusivamente tra Sit ed MTT. Nel 2015, il colpo di fulmine per il cash game:
“Abitando a pochi km dal casinò Perla di Nova Gorica, inizio a mixare l’online con il live, organizzandomi prevalentemente in base agli eventi. in sostanza? La settimana a casa davanti al PC, il week-end sempre in Slovenia. Da due anni a questa parte ho intensificato le mie presenza a Nova, anche per la scarsa affluenza del mio main game online: il cash game heads-up“.
Pro e contro del poker live? Quanto è importante il coaching, quanto la review? Il buon ‘pertugio126’ risponde prontamente anche a queste domande:
“L’aspetto +EV del cash live è sicuramente legato al field: giocare contro occasionali è sempre più facile, si sa, e poterli osservare da vicino rende tutto molto più semplice. A sfavore di questa disciplina prevale sicuramente la quantità di mani giocate: chi proviene dall’online “soffre” a giocarne una alla volta attendendo vari minuti. Il coaching lo reputo fondamentale per chi si approccia in questo momento al mondo del poker, diverso il discorso per chi invece ne fa parte da più tempo. A oggi non sono mai stato coachato, ma in futuro valuterò bene la questione: non disdegnerei affatto qualche lezione interessante, specialmente delle varianti di cui ancora conosco solamente le regole e poco più. In summa; è possibile crescere da autodidatta, ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che faremo una salita molto più ripida di chi invece ha un bravo maestro alle spalle.”
Studio teorico e review vanno di pari passo?
“A dirla tutta – ammette Alex – non so cosa sia più importante: io mi trovo molto bene con i miei sistemi un po’ antiquati, quali scrivere su un quaderno le mani più interessanti e curiose, per poi porle ad alcuni player amici. Ascoltando pareri contrastanti migliori continuamente sulla lettura della situazione.”
In ultimo, come da tradizione, abbiamo chiesto ad Alex di farci i nomi dei ‘mentori’ che lo hanno ispirato:
“Sono cresciuto nel culto di Dario Minieri! Ho anche avuto la fortuna d’incrociarlo un paio di volte al tavolo: gradevolissimo anche se davvero scomodo, specie a sinistra 😉 Per il resto non mi va di fare altri nomi: c’è chi mi ha impressionato parecchio nel vederlo giocare, sia positivamente che negativamente, ma ho notato che noi italiani, non so per quale strano motivo, tendiamo a parlare negativamente dei nostri colleghi. Penso che ognuno debba guardar se stesso e cercare di migliorarsi, senza perder tempo ed energie a valutare gli altri. GL and GG! ;)”