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Phil Ivey sul ritiro di Doyle Brunson: “È un’icona, io sono nessuno in confronto a lui”
Se avete seguito anche di sfuggita le WSOP nei giorni scorsi, avrete letto sicuramente dell’addio di Doyle Brunson al poker giocato.
L’uscita di scena del leggendario Texas Dolly non è stata affatto banale, visto che si è piazzato sesto nel 2-7 Championship da 10mila dollari di buy-in, giocando a fianco di suo figlio Todd al tavolo finale.
C’era anche il nostro Dario Sammartino (terzo classificato) in quello che dovrebbe restare l’ultimo torneo della lunghissima carriera di Doyle.
E tra i curiosi del rail c’era perfino Phil Ivey, intento a tifare per l’84enne texano. I colleghi di Poker Central hanno giustamente intercettato Ivey per rubargli un paio di battute sull’addio di un personaggio così importante per il nostro amato gioco.
Ivey ha detto: “Lui è un’icona. È uno dei migliori giocatori di sempre, specialmente considerando per quanti anni è stato attivo ai tavoli. Ha giocato per tantissimo tempo ai livelli più alti ed è ancora oggi un poker player vincente. Si siede e vince“.
Poker Central ricorda come Ivey e Brunson si siano scontrati più volte nella Bobby’s Room e nei tornei più importanti del mondo. La prima volta risale a un WPT del Bellagio dove entrambi arrivarono al tavolo finale. Ivey lì chiuse 3° e Brunson 4° per la precisione.
Alle WSOP i due sono arrivati insieme al final table nel 2006 in un HORSE da 50.000$ di buy-in. L’evento sarebbe stato poi rinominato Poker Players Championship. In mezzo a 143 entries Brunson ha chiuso 8°, un 29enne Ivey ha fatto 3° mentre Chip Reese ha messo tutti in riga.
Ivey ha un bel ricordo del suo primo incontro con Doyle Brunson: “Era già una leggenda allora e io ovviamente lo conoscevo già. Era un sogno che diventava realtà per me“.
Nel tempo Ivey è riuscito a diventare famoso praticamente quanto Brunson ed entrambi hanno vinto 10 braccialetti WSOP in carriera! Doyle ci è riuscito tra il 1976 e il 2005, Phil tra il 2000 e il 2014. Sono entrambi citati tra i più grandi giocatori di sempre, ma Phil rifiuta umilmente il paragone:
“Io sono un signor nessuno in confronto a Doyle. Lui ha giocato per più di 50 anni. Stava ai tavoli quando io non ero neanche nato. Per me è un onore essere paragonato a lui.
Doyle iniziò a giocare quando il poker era ancora solo poker. Le cose erano differenti e più difficili quella volta. Se dicevi di essere un giocatore di poker, era come se dicessi di essere uno spacciatore di droga. L’ho provata io stesso questa sensazione prima che il poker diventasse famoso in TV. Tutti dobbiamo ringraziare Doyle se le cose sono cambiate“.