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Intervista a Francesca Fioretti a Las Vegas
Oggi Francesca parte, io ho avuto il piacere di conoscerla e passare molto tempo con lei. E’ una ragazza semplice, non sembra darsi tutta l’importanza che le persone sono solite a darle: non se la tira, non sta sulle sue, scherza, e lavora come tutte le altre persone di questo mondo.
In questi giorni, vivendo metà del mio tempo in villa, ho avuto modo di conoscere il suo lavoro, le sue giornate: non è tutto rosa e fiori come pensa la maggior parte della gente. Svegliati la mattina e dalle sette e mezza a cambiare vestiti, costumi, per fare scatti sotto il sole, e a volte sono anche dieci ore di lavoro.
Quando inavvertitamente le puntavo la macchina fotografica addosso lei si angosciava, e la capisco, a stare tutto il giorno con degli obiettivi addosso. Per questo motivo ho scelto di lasciarla in pace, ed ho evitato di martellarla di foto.
Lei ha apprezzato molto.
L’altra sera mi sono recato in villa esclusivamente per intervistarla, era una cosa che dovevo a tutti coloro che stanno seguendo questo blog.
Sono solito a chiedere opionioni su gutshot e scale bilatere, questa volta invece parlavo con una showgirl, e più che di Poker Sportivo sembravo di Novella 2000; fortunatamente dopo qualche giorno, un pò di attrito all’inizio e poi tante chiacchierate sono arrivato a considerare Francesca un’amica e parlare con lei per scrivere questa intervista non è stato neanche un lavoro, ma una semplice chiacchierata.
“Devo correre sul tappeto per 40 minuti, quando ne mancano venti vieni a farmi le domande, così passo anche il tempo“.
Entro nella stanza di Francesca, lei sta correndo, ma nel contempo riesce a rispondere alle mie domande senza troppa fatica.
Si tiene in forma, mangia bene, regolarmente, spesso, una bella risposta alle diete folli delle ragazzine.
E’ qui per Sisal ma, nonostante sia abituata a telecamere e riflettori, le WSOP non la lasciano indifferente.
– Come ti sei sentita quando hai saputo che saresti volata a Las Vegas per partecipare alle WSOP?
Leggermente preoccupata; sapevo mi sarei trovata al tavolo con persone molto più forti di me, giocatori professionisti ed esperti, quindi fondamentalmente ho temuto di fare una brutta figura.
– E com’è andata?
Ho rispettato le mie aspettative: sono arrivata al quarto livello, c’è chi ha fatto meglio ma anche chi ha fatto peggio.
E poi sono stata sfortunata, la mia eliminazione è stata una classica bad beat (le hanno scoppiato due assi ndr), molti ci sono passati.
– Domani giocherai l’Ante Up For Africa…
…spero di vedere Ben Affleck!
– E una volta che lo hai visto?
“I love you Ben! Can I take a picture with you? Please!”
– Suppongo tu sia molto fan di Ben?
Si, lo ammiro davvero tanto.
– E’ il tuo attore preferito?
Non ho un attore preferito.
Ho un’attrice preferita: Julia Roberts.
– Come hai conosciuto il poker?
Come molti durante le festività, a natale, oppure nelle serate con gli amici; si imparano le regole, si comincia a giocare, poi una cosa tira l’altra e ho avuto addirittura l’onore di essere coachata da Luca Pagano, poi c’è stato Sanremo e la vittoria.
– Come ti vedi nel poker?
Sinceramente mi piace il poker, mi diverte, ma c’è anche da dire che non è il mio lavoro, il mio lavoro è altro; se poi dovesse diventare una fonte di guadagno, benvenga.
– Com’è stata questa esperienza a Las Vegas?
Sono uscita molto poco, ho lavorato tanto perché ho scattato due campagne pubblicitarie nelle ville, in particolare una per una marca di vestiti. Poi sono stata impegnata con Sisal Poker nei tornei, nei video, nelle foto.
– Quali sono i tuoi prossimi impegni televisivi?
Ho avuto delle proposte per confermare lavori dello scorso anno, ma non so ancora cosa e se accetterò.
A settembre inizieranno nuovi palinsesti televisivi e ci sono delle cose in ballo.
– E pokeristici?
Farò sicuramente altri tornei, ma non so ancora dove e quando.
– Il tuo giocatore preferito?
A livello di simpatia, perché non sono in grado di giudicare il valore tecnico di un giocatore, sono Pierino Conti, Galb Lepore e Andrea Piva.
– E a livello internazionale?
Il vecchietto sulla sedia (Doyle Brunson, si muove con una sedia elettrica ndr)
Mi ha fatto un impatto strano, lo vedo sempre dappertutto. La figura del pokerista negli USA è considerata alla pari del nostro giocatore di calcio, quindi è normale trovare i loro volti stampati sulla pubblicità, cartelloni, che sponsorizzano prodotti di ogni genere.
Vederlo nel corridoio mi ha fatto uno strano effetto, lui qui è considerato un re.
Il tapis roulant emette un segnale sonoro…
Fra: A me manca un minuto…
Io: E dopo questo minuto è finita l’intervista?
Fra: No, dopo questo minuto ho finito di correre.
Io: E per quanti minuti ancora potrò farti domande?
Fra: Quanto vuoi.
Io: Non mi viene niente in mente.
Fra: Devi diventare più bravo a fare le domande da giornalista se vuoi fare questo lavoro.
Io: E che ne pensi dei giornalisti?
Fra: Eh, ci sono giornalisti e giornalisti.
Ci sono giornalisti che utilizzano cose magari dette in un momento di rabbia o durante uno sfogo, da una persona stressata, per vendere una copia in più’ di un giornale.
E ci sono giornalisti che fanno bene il loro lavoro, essendo più diplomatici.
Ma a questo punto non so nel mondo del gossip chi sia più’ bravo, probabilmente lo è davvero chi utilizza e sfrutta al meglio tutto ciò che può.
– Ok Fra, io ho buttato giù l’intervista ma dovresti rileggerla, per sicurezza, non vorrei aver scritto qualcosa che non vuoi.
Tranquillo, pubblicala pure, di te mi fido.
Dal nostro inviato a Las Vegas Gianvito Rubino