Wsop 2010, niente braccialetto per Bonavena: “Che occasione persa”

LAS VEGAS – “Che occasione. Che occasione”. Salvatore Bonavena se lo ripete più volte, abbandonando la Pavillion Room del Rio che lo ha visto concludere al quarto posto (254.777 dollari) il tavolo finale dell’evento 56, un 2.500 dollari no limit hold’em.

“Arrivare così vicini all’obiettivo, senza farcela, lascia davvero tanta amarezza” continua Mister Ept, che questo final table lo aveva cominciato da chip leader.

COLPO SCRITTO “Per l’ultimo colpo non ho davvero rimpianti – spiega -. Il corto (Mike Wattel, ndr) va all in da primo a parlare per 600.000 circa, io spizzo 8-8 e devo andare ai resti a mia volta per 900.000. Purtroppo trovo dietro due jack (li ha Bryan Porter, ndr), ma non lo posso mica sapere”. Vero, solo sfortuna. Anche perché Wattel aveva messo tutto dentro con A-J, e non avendo trovato nulla sul board avrebbe consegnato i suoi gettoni a Bonavena. Non fosse che c’era Porter nel colpo, che i gettoni di Wattel se li è invece messi in saccoccia assieme a quelli dell’azzurro.

CONSOLAZIONE Se non altro, avendo iniziato la mano con più di chip di Wattel, Bonavena ha guadagnato una posizione e i 70.000 dollari di differenza. Cifra a cui ora Salvatore non par neanche far caso, impegnato com’è a rivedere il film del suo tavolo finale. “Ho qualche rimpianto, sì. Ho sbagliato qualcosa. Ma sono anche stato sfortunato in due mani chiave”.

IL FILM Partito da chip leader con 4 milioni di chip abbondanti, Bonavena era sceso e poi salito a 5,5 milioni, prima di crollare via via, sotto i colpi dell’aggressività calcolata dei suoi giovani avversari, a meno di due milioni di punti.

Sogno finito? Manco per idea, perché a questo punto Bonavena raddoppia, aprendo da bottone con K-3, trovando da piccolo buio il call di Tomer Berda, che poi bussa il flop K-J-9 per chiamare i resti dell’azzurro e girargli 10-9. Turn J river banana e Salvo urla “andiamo” ripartendo più o meno da dove aveva cominciato.

COLPO CHIAVE E’ qui, praticamente due mani dopo, che però arriva la mano decisiva del torneo di Mister Ept, “quella in cui a mio parere sono proprio stato sfortunato”. Eccola raccontata allora, questa mano, con tanto di Bonavena pensiero minuto per minuto.

Su bui 50.000-100.000 da cut-off l’azzurro apre 265.000, viene controrilanciato a 600.000 dall’aggressivo Berda che è di bottone, e decide di mettere con 3-5 di picche. “I colpi me li devo giocare a questo punto, non posso mica aspettare asso-asso”. Flop T85, check, 500.000 dell’americano, call dell’azzurro.

“So che è bianco, ho preso il 5 e sono davanti”. Turn 8. “Io busso, e se lui punta gli vado sopra e gliele faccio tutte, così vinco la mano qui”. Berda però mica è fesso, e bussa “behind”. River A. La sporca dozzina di italiani che è lì attorno a tifare Bonavena pensa come una sola testa, “che carta di …”.

Bonavena anche, e allora fa check. Berda pensa per un minuto buono, poi bussa dietro e gira A-4 off. “Se non si gira l’asso divento chip leader e chissà chi lo vince poi, il torneo” conclude Salvo. “Ma ora non voglio pensarci più”. Comunque, un quarto posto a poche settimane dalla nuova sponsorizzazione è un bel biglietto da visita per Bonavena.

Lui c’è sempre. E i numeri, fino a prova contraria, sono dalla sua e dicono che negli ultimi in Italia nessuno come lui. “Se poi a qualcuno non piace come gioco – sorride pacifico – non c’è problema”. Eccolo qui, Mister Ept. Fatti, non parole.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

Salvatore Bonavena, quarto classificato all’evento n.56 (2.500$ NL Hold’em) risponde “a caldo” alle domande di Jack Bonora:
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