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il 30 Ago 2018

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Che fine ha fatto Flavio Ferrari Zumbini?

Che fine ha fatto Flavio Ferrari Zumbini?

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I più giovani faticheranno a ricordare. A cavallo tra il febbraio 1994 e il gennaio 1999, su Rai2, ogni santa domenica mattina, andava in onda la serie TV d’animazione: “Dov’è finita Carmen Sandiego?”

Carmen era una ladra internazionale a capo di un’oganizzazione criminale. Ispanica dai lunghi capelli scuri, sempre vestita con un trench rosso, guanti neri e un borsalino in testa. Da Parigi a Singapore, da New York a Tokyo, da Bogotà a Sydney, la protagonista della fortunata serie riusciva a balzare da una parte all’altra del pianeta lasciando puntualmente gli investigatori con un pugno di mosche.

Bene. Nella nostra rubrica ‘Che fine ha fatto…?’ il protagonista odierno ha tutte le credenziali per reggere il parallelo.

Nella sua versione originale: “Where is on Earth Carmen Sandiego?” rende bene il concetto poiché Flavio Ferrari Zumbini è riuscito nell’incredibile impresa… di viaggiare più di lei!

Vi avevamo raccontato la prima parte delle sue peripezie, in primis con qualche articolo di approfondimento, poi con un video curato dal nostro Marco Fava. Ma il tempo corre. Eravamo nel 2016 e Flavio non si è ancora fermato.

Dopo aver pubblicato un post che ha raggiunto gli oltre 16.000 like e centinaia di condivisioni, il rombo più famoso del poker italiano ha continuato a girare senza sosta intorno al globo.

In questo giovedì di fine agosto siamo riuscito a intercettarlo. Strano ma vero, è in Sicilia. Nemmeno il tempo di salutarlo che FFZ, come un fiume in piena, sviscera l’argomento più scottante riguardante il poker e il gioco in Italia, oggi:

“Il principio del Decreto Dignità è una fesseria. Non è che limitando la pubblicità, limiti il gioco. In molti stanno facendo paragoni con le sigarette, io credo sia più appropriato farlo con il mondo della pornografia. Il problema non è chi e quando ne vuole usufruire, ma i luoghi in cui è possibile farlo. Se io vado a fare colazione al Bar non mi aspetto certo di trovare una rivista osè sul tavolino. Perché mai dovrebbe esserci una slot? Il Gratta e vinci alla posta, al bar, al tabacchi, le ‘macchinette’ ovunque. E’ quello a non andare bene. La soluzione non è certo vietare la pubblicità: storicamente il divieto non è mai stato una soluzione. Detto ciò devo riconoscere che il provvedimento è per certi versi geniale perché il Governo passa come ‘garante’ dei cittadini e non risente, in tempi breve, delle mancate entrate. Sicuramente il giocato andrà a scendere, ma serviranno anni per valutare bene le conseguenze del provvedimento. E magari non se ne occuperà questo Governo…”

Passando oltre, Flavio ci racconta con entusiasmo i suoi progetti.

“Non ho idee chiarissime. Tutto ciò che ho fatto in questi ultimi anni mi piace molto. Grazie al cavolo, direte tutti. Però vi assicuro che farlo a ciclo continuo ha anche risvolti ‘impegnativi’. All’inizio bellissimo, fantastico, divertente. Poi il rischio di stancarsi c’è. Io non mi sono stufato, affatto. Ma se prima avevo voglia anche di passare 10 giorni in tenda, accampato in una radura, adesso magari cerco altro perché più di tre giorni diventa complicato. Ad ogni modo sto cercando di chiudere un cerchio. Questo inverno andrò in Siberia, in uno dei luoghi più freddi del mondo, dove la temperatura raggiunge anche -60°. Poi farò un salto nella steppa kazaka. Ma il prossimo viaggio sarà su un Cargo, nel quale starò per 25 giorni, lontano da tutto e tutti, senza connessione internet, col serio rischio di avere mal di mare per la gran parte del tempo. Ma è una cosa che mi manca… e voglio farla!”

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Nel futuro di Zumbini, dunque, si aprono prospettive strettamente legate ai suoi viaggi:

“Ho intenzione di scrivere un libro per narrare la grande diversità del mondo. E vorrei in qualche modo, non so ancora come, trasformare tutto questo in un lavoro. Non è certo pubblicando un testo che puoi pensare di mangiare, ma aggiungere un titolo in una sezione del mio curriculum ancora scoperta potrebbe essere il primo step verso questa direzione. Dalla guida turistica al direttore di un’agenzia viaggi, sono aperto a tutto! Vedremo…”

Parlando di libri, ricordiamo a Flavio che è già passato più di un lustro dalla pubblicazione de ‘Il nuovo Poker’, uno dei testi italiani di maggior successo per quel che riguarda il Texas Hold’em…

“Proprio nuovo poker ora non è. Ma un testo migliore di quello a mio avviso ancora non c’è. I concetti di base sono sottolineati bene e restano validi. Sicuramente il calo del mercato ha influito. Ora sono tornati, per così dire, di moda i forum e le piattaforme online. Penso che seguire su Twitch i professionisti sia proficuo tanto quanto studiare un cartaceo…”

intervista a flavio zumbini

Altri tempi…

Detto ciò, per Flavio il poker sembra davvero solo un lontano ricordo…

“Mi reputo fortunatissimo ad aver vissuto la golden era. Gli anni del boom in cui anche un giocatore mediocre poteva fare profitto. Ma tralasciando l’aspetto, non secondario, legato al vil denaro, erano tempi in cui si socializzava e ci si divertiva. Era il poker più vero e puro. Oggi il livello si è alzato enormemente e in Italia credo siano davvero in pochi quelli che riescano a farne a tutti gli effetti una professione. Senza liquidità condivisa le prospettive sono tutt’altro che rosee e penso che tutti i player debbano riflettere bene se continuare a giocare o spostarsi su altro. Non conosco il mondo delle cryptocurrency, ma il mio amico Erion ci si è già tuffato e, conoscendolo, sono convinto abbia fatto una scelta lungimirante!”

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