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Enrico De Rosa: “Ecco le 5 principali differenze tra IT e COM!”
E’ stato il last italian standing (17° per 69.350€) all’ultimo EPT di Barcellona.
Dopo aver sfondato il muro dei 100.000€ di profit su PokerStars.it, Enrico De Rosa (a desta in foto copertina con il leggendario Viktor ‘Isildur1’ Blom) si è trasferito in Messico per poter sguazzare e crescere nell’universo dot com.
Il grinder viaggiatore – così lo abbiamo ribattezzato nel nostro reg identikit – si trova oggi a Vienna dopo esser passato per Budapest dove si è disimpegnato nelle World Championship Of Online Poker.
In una lunga chiacchierata con lui abbiamo dunque sviscerato le principali differenze che ci sono tra il poker online punto it e il poker online all over the world.
Se state pensando di fare il salto di qualità, prendete carta e penna.
No Info
“Innanzitutto – esordisce De Rosa – bisogna essere bravi ad avere un’idea su come si comporti il field medio in generale. Sul punto it sai che i giocatori hanno determinate tendenze, sul com devi sapere che ne hanno altre. Sul punto it la maggior parte dei reg è conosciuta. Se vedi un nick che non conosci è tendenzialmente un occasionale. Sul com devi prendere note su tutti e ripartire ogni volta da capo. Studiare coi solver ovviamente aiuta tantissimo: giocando unexploitable nel lungo periodo farai soldi long term, ma nello short term potresti fare errori di valutazioni contro determinati player che reputi aggro mentre in realtà si rivelano i più nitty del pianeta… E’ fondamentale avere un’ottima capacità di adattamento e saper essere elastici.”
Field
“La seconda differenza è la durezza del field. Sul punto it, tendenzialmente, a livelli bassi, il field è morbido e a livelli alti non è superduro. Sul com a livelli alti il field è durissimo e a livelli bassi non è così soft come si potrebbe pensare. Io ho giocato diverse late stage di buy-in di tornei da 20$ e molto spesso mi è capitato di trovare player davvero tosti. Chiaramente tutto è relativo: talvolta un torneo da 22$ sul com può essere più complicato di un Sunday Special punto it. Altre volte un 100$ sul com potrebbe avere un field più basso dell’Afternoon On Stars di casa nostra. Ma in linea di massima il livello medio del field è decisamente più tosto al di fuori dei nostri confini nazionali.”
Mindset, Varianza e Bankroll
“Sull’It i tornei la varianza la si può battere più facilmente. Il tilt ci può essere, ma è facilmente assorbibile. Diciamo che il cervello umano è in grado di reagire rapidamente… 😀 Discorso diverso dall’altra parte: il bottom di ingressi è 1.000 persone e ci sono tornei, come in queste ultime WCOOP, con 50.000 persone e più. Bisogna avere davvero un mindset di ferro. Sbollare un final table in un torneo da 30.000 persone è un qualcosa che può succedere e va messo in conto. E’ dura ma fa parte del gioco. Un’altra cosa che secondo me va di pari passo con varianza e mindset è ovviamente la gestione del bankroll. E’ necessario essere molto ben coperti, molto più rollati rispetto al punto it. Devi quasi maturare una capacità nel diventare insensibile alle cifre che si stanno investendo, altrimenti inizia a girare la testa!”
Bioritmi
“Se starti sessione sul com alle 4 del pomeriggio e ti schieri a decine di tornei, devi mettere in conto che potresti essere costretto a fare maratone da oltre 10 ore di gioco. Alcuni tornei finiscono anche alle 8 di mattina e dipende davvero come ci arrivi. E’ dunque necessario fare una vita sana, mangiare e dormire a ritmi regolari. Arrivare riposato e allo stesso tempo energico. Avere il cervello scattante nel cuore della notte non è affatto semplice. In molti sottovalutano questo aspetto. Un reg mediocre con uno stile di vita salutare può ambire a vincere realisticamente di più rispetto a un reg più skillato ma sregolato in termini di bioritmi.”
Skills
“Riagganciandoci al discorso relativo alla durezza del field – conclude De Rosa – è dunque necessario studiare, studiare e studiare. Le skills sono molto più importanti rispetto al punto it dove è sufficiente qualche conoscenza di base unita a una buona run per riuscire a vincere. Sul punto it facendo pochi errori un giocatore x può avere le capacità, la run, il mindset, l’approccio per sedersi al pc e sperare di vincere un torneo. Sul punto com non basta. Giocare tornei che mettono in palio addirittura 5.000 buy-in fa gola a tutti. Tutti possono deeprunnare, ma se non si studia e non si hanno skills di un certo tipo è pressoché impensabile ‘fare uno’, anche con una run divina. E chi gioca MTT sa bene che conta soprattutto arrivare primi, perché chiudere al sesto posto di un torneo con migliaia di iscritti equivale a una sconfitta!”