Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

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il 9 Ott 2018

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Che significa giocare in maniera exploitativa?

Che significa giocare in maniera exploitativa?

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Nel nostro precedente articolo sulla Game Theory Optimal avevamo lasciato in sospeso il discorso sulla sua controparte, il gioco exploitativo.

Con exploitative play si intende una giocata messa in atto per sfruttare (in senso letterale, dall’inglese to exploit) una o più debolezze del nostro avversario.

Una mossa cucita su misura, che ci permette di trarre il massimo vantaggio da una situazione, a patto che la nostra lettura/interpretazione delle tendenze avversarie sia corretta.

Il rischio ovviamente è quello di forzare la mano e cadere in errore

 

Che differenza c’è tra GTO e explotative play?

Per spiegare questo passaggio cruciale ci aiuteremo con un esempio concreto.

Siamo nella middle-stage di un MTT 9-handed, dal buy-in di 10€, livello 250/500 ante 75, la zona bolla si sta pian piano avvicinando e ci troviamo ad aprire J 9 a 1.000 da CO con circa 50 BB a disposizione trovando solamente un call, quello del Big Blind, che gioca con uno stack di poco inferiore al nostro.

L’avversario in questione è un occasionale su cui abbiamo un discreto numero di mani, diciamo circa 400, e tra le sue tendenze principali spicca un’alta percentuale di difesa da blind (attorno al 60%) a fronte di una 3-bet molto bassa (4% circa), un call alla c-bet altrettanto alto (oltre 60%) e una resistenza che scema tra turn e river (fold 2nd barrel 60%, fold triple barrel 90%).

A fronte di queste informazioni e in base al nostro percepito (questo fattore dipenderà dall’immagine che abbiamo al tavolo e dalla strategia che abbiamo deciso di adottare) possiamo mettere in atto una giocata exploitativa, che non segue i dettami della GTO ma che può rivelarsi vincente nel lungo periodo proprio grazie alle informazioni a nostra disposizione.

FLOP: 10 6 2 pot 2.925 (625 tot. ante)

Decidiamo di c-bettare 1.000 (circa 1/3 pot), l’avversario chiama.

TURN: Q pot 4.925

Puntiamo nuovamente su questa street una size di circa half pot, 2.600, l’avversario ci pensa e chiama.

RIVER: A pot 10.125

Il nostro draw a scala, così come quello a cuori, non si sono chiusi. In base alle informazioni sul nostro avversario, cominciamo a fare alcune considerazioni relative al suo range, al board e al nostro percepito.

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Avendo una difesa del 60% dobbiamo stimare un range di mani molto ampio e, considerando che con stack superiori a 40BB potrebbe 3-bettare buona parte del top del range, andiamo a ridurre le combinazioni che contengono Assi e Dame (J-J+ A-Ts+/A-Jo+ dovrebbero rientrare nel suo range di 3-bet preflop).

Di conseguenza, sia il turn che il river, risultano essere particolarmente scary in quanto rientrano perfettamente nel nostro range percepito piuttosto che in quello dell’opponent. In mano abbiamo un ottimo blocker, il nostro J, che riduce sensibilmente le combinazioni di nut (K-J) possibili. Ora cominciamo a porci alcune domande:

  • Quanti e quali draw può legittimamente avere il nostro avversario?

Quasi tutte le gutshot (3-4/3-5/4-5/9-8/9-7/7-8), salvo alcune combo di 9 che blockeriamo, più raramente Q-J/Q-9, tutti i draw a cuori salvo combo come K Q,  A Q o superiori che verranno più spesso 3-bettate che flattate.

  • Quante e quali combo di valore può legittimamente avere il nostro avversario?

Per quanto concerne le combo di valore più plausibili dobbiamo includere qualsiasi pair, da una bottom come K-2 a una top pair con redraw a scala come T-8 passando per tutti i 6-x con o senza redraw. Le combo di set (T-T/6-6/2-2) diventano ancora più rare dopo il turn, in quanto il Q risulta essere una carta ideale per check-raisare e venir chiamati da una mano inferiore.

  • Quanto spesso chiama una triple barrel? (il riferimento è ovviamente al caso specifico)

Secondo le statistiche l’avversario in questione è un curiosone, che però tende, in 9 casi su 10, a mollare la presa al river. Secondo le considerazioni fatte in precedenza potrebbe essere un’ottima occasione per bluffare: nessun progetto chiuso e un bell’Asso al river che potrebbe complicargli non poco la vita.

  • Quanto potrei investire per portare a casa il piatto in modo da non dare all’avversario odds troppo favorevoli per un call con una mano di scarso valore?

Il piatto è di 10.125 gettoni, circa 20 BB. Con una size compresa tra il 40% e il 60% ci sono buone chance di portarselo a casa, ma ovviamente queste sono solo considerazioni teoriche su una mano fittizia. In questo caso mettere a segno un bluff equivale a segnare un gol a porta vuota, ma ovviamente nei tornei ci saranno tante situazioni più complesse dove la soluzione potrebbe non essere così a portata di mano.

  • Quante volte verremo chiamati e con quali mani?

I flush draw nut a cuori che hanno seguito due strade difficilmente passeranno di fronte a una bet, così come le combo di A-T, tutte le doppie formatesi tra turn e river (mani come 6-Q/6-A, 2-A, T-Q…). Verosimilmente al river non dovremmo trovare Assi se non doppie (A-T/A-7/A-2) o A-x a cuori, tuttavia con un range di difesa così largo le combo di Assi non dovebbero spaventarci più di tanto.

Quel che conta ai fini del nostro discorso è che l’approccio strategico è stato tarato espressamente sulle specificità dell’avversario. Contro un altro opponent, magari più aggressivo o capace comunque di metterci in difficoltà, avremmo potuto subire un bel check-raise river che avrebbe lasciato poco spazio a ulteriori interpretazioni.

Sebbene sia possibile che una linea exploitativa sia simile a una GTO, a cambiare sono alcuni punti di riferimento (QUI una bellissima spiegazione del gioco expolitativo vs GTO firmata Charlie Carrel) da prendere in considerazione per sviluppare il ragionamento.

Come fare se non si dispone di un HUD (QUI la nostra recensione di JIVARO)?

Un software migliora sensibilmente il numero di informazioni a nostra disposizione, ma non è detto che sia impossibile farsi un’idea dei propri avversari senza l’utilizzo di un HUD, anzi…Talvolta è sufficiente seguire il flow della partita per capire chi attaccare e chi no, senza dover necessariamente far riferimento a chissà quali statistiche.

Se vi siete persi l’articolo precedente sulle basi della GTO, non vi resta che CLICCARE QUI.

E ora tocca a voi, lasciate un commento sulla nostra Fanpage e fateci sapere quale approccio preferite, GTO o exploitative?

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