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Strategia

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il 22 Ott 2018

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Zona bolla nei satelliti: chiudersi a riccio o aggredire senza sosta?

Zona bolla nei satelliti: chiudersi a riccio o aggredire senza sosta?

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I satelliti online non sono dei tornei qualunque.

Per quanto si giochi sempre con due carte, con una struttura simile a un qualsiasi torneo turbo, con lo stesso numero di giocatori al tavolo la profonda differenza da un torneo MTT consiste nel payout.

Già, perché l’obiettivo non è arrivare primi, ma resistere finché non si raggiunge la zona premi, che garantisce un premio identico a tutti (il ticket valido per il torneo a cui abbiamo scelto di partecipare).

Questa differenza, per quanto possa sembrare irrisoria, stravolge in buona misura le dinamiche al tavolo, a cominciare dai primi livelli fino alla fatidica zona bolla.

Ecco perché quest’oggi abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione sulla fase cruciale dei satelliti, nel tentativo di capire cosa sia meglio fare per raggiungere il tanto ambito ticket: chiudersi a riccio ed aspettare che siano gli altri ad eliminarsi o approfittare della situazione delicata e aggredire senza sosta gli avversari?

La risposta a questa domanda non è e non può essere univoca, dipende

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Quando chiudersi a riccio

  • Se il nostro stack è sufficientemente grande da consentirci di non fare azione per diverse orbite rimanendo abbondantemente nella zona premi, specialmente quando vi sono diversi short stack costretti a metterle in mezzo per non rimanere col cerino in mano, il consiglio è quello di chiudersi a riccio. Che senso avrebbe rischiare anche una singola chip se siamo quasi sicuri di raggiungere il nostro obiettivo senza fare azione? In circostanze simili non è nemmeno impensabile foldare una monster con K-K o A-A!
  • Quando la nostra situazione in stack, pur non essendo ottimale, è tale per cui anche la perdita di pochi big blind può compromettere il raggiungimento del nostro obiettivo e vi sono diversi avversari costretti a fare azione nel giro di un’orbita o meno. Anche in questi casi, restringere i range è la scelta migliore: magari non andremo a foldare una premium hand come le due sopracitate, ma di certo non ci metteremo a fare i bulli al tavolo mettendoci in balia della varianza.
  • Il terzo punto, più che suggerire una totale chiusura, vuole consigliare di evitare l’aggressione nei confronti degli stack più grossi, che pur perdendo uno showdown non mettono a repentaglio la loro situazione. Insomma, meglio non fare i duri quando non è strettamente necessario

 

Quando aggredire senza sosta

  • Se il nostro stack al tavolo è nettamente più grosso di quelli avversari ma non siamo ancora sicuri di poter raggiungere comodamente il ticket, è possibile sfruttare alcune situazioni per mettere pressione ICM e allargare quindi i nostri range di apertura/shove.
  • Quando ci troviamo in blind war con giocatori particolarmente chiusi e la perdita di un eventuale showdown non compromette le nostre chance di centrare l’obiettivo.
  • Nelle dinamiche BTN-SB-BB quando small e big sono in situazione critica e la perdita di un eventuale showdown non compromette il raggiungimento del ticket.
  • In tutte le circostanze in cui le info a nostra disposizione ci suggeriscono di avere una notevole fold equity sui nostri avversari e abbiamo disperatamente bisogno di incrementare il nostro stack (nei satelliti lo steal di uno o più big blind può essere di vitale importanza).

 

In linea generale queste sono le situazioni principali nelle quali operare una scelta strategica precisa, tuttavia ci saranno tante altre occasioni in cui la via di mezzo risulterà essere la migliore, a seconda degli stack in gioco, a cominciare dal nostro passando per quello di ogni singolo avversario con le sue precise caratteristiche.

E ora non vi resta che mettere in pratica quanto detto, buona fortuna!

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